mercoledì 30 giugno 2010

Golfo Messico - Situazione in Mare-Coste e Alex è già nel golfo.

Mentre la fuoriuscita di greggio nei fondali del Golfo del Messico continua, le condizioni del tempo peggiorano costringendo i tecnici che operano in mare al rientro forzato. Tutte le navi che operano al contenimento della marea nera hanno dovuto sospendere le operazioni mentre in profondità continua la perforazione di un pozzo laterale al primo per diminuire la pressione di gettata come continuano i tentativi di chiudere o perlomeno limitare la fuoriuscita primaria.


Intanto 21 paesi tra cui l'Italia che fornirà mezzi e personale tecnico, hanno offerto aiuti al governo Statunitense ma solo  12 sono stati accettati per far fronte al peggior disastro ambientale della storia americana. Un idrovolante sorvolando la costa ha potuto verificare la penetrazione del petrolio nelle zone paludose dove nidificano diversi specie di uccelli . Pur nel disatro, tranne in alcune zone, sommariamente le conseguenze per ora non sono catastrofiche, nel senso che i temporali e mareggiate sulle zone umide le hanno lasciate  finora abbastanza indenni, mentre il danno è stato grave in alcune località , soprattutto nelle paludi canneti nei pressi della foce del fiume Mississipp. Ovunque il petrolio abia raggiunto la palude ha trasformato l'erba in una melma marrone lasciando scheletri nudi le mangrovie prima ricche di foglie. Ora però è in arrivo Alex, un uragano i cui venti soffiano a 120 chilometri l'ora creando onde alte 4 metri.  Si tratta del primo uragano della stagione del 2010 in Atlantico e di cui nessuno può prevedere le conseguenze sulla marea nera. In Cartina la traettoria prevista di Alex.

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