mercoledì 15 settembre 2010

Babilonia, noi speriamo che ce la caviamo.

Riporto fedelmente-Giorgio Stracquadanio, deputato del Pdl, :«Se anche una deputata o un deputato facessero “coming out” ed ammettessero di essersi venduti per fare carriera ed avere un posto in lista, non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato»-«È assolutamente legittimo usare il corpo per costruirsi una carriera politica. Ognuno utilizza quello che ha, intelligenza o bellezza che siano. Angela Napoli, finiana -(«Non escludo che in Parlamento siedono donne che si sono prostituite per essere elette)- In queste ore poi è iniziata la campagna acquisti dove ad alcuni parlamentari viene offerto qualcosa in cambio di qualcos’altro e sotto gli occhi del paese, può essere osservata la transumanza del credo, dell’ideologia, che da un partito transita in un altro come in un mercato del sostegno. E noi tutti?
Noi che li abbiamo votati assistiamo ormai disillusi e privi di razioni come per un adeguamento ad uno scenario sempre in prosa e sempre ricco di colpi di scena che continua imperterrito da lungo tempo.
Non c’è stato giorno che non è stata fatta una proposta bizzarra, discussa una legge il cui maggior interesse riguarda un gruppo, un partito, una persona, tralasciando vistosamente i reali problemi delle persone. Ma quello che rende paradossale il tutto è che dopo tanto incanto non avviene il disincanto da questo modo di fare politica, di intendere la Cosa Pubblica affare di un uno o di più gruppi ed essendo ormai così diffuso, non trova più la reazione di quei movimenti di opinione di massa che sarebbero stati e sono in grado di invertire o correggere tale tendenza. I Pregi ei difetti dell’Italia e degli Italiani in questo tempo coincidono perfettamente. L’arte di arrangiarsi ha raggiunto gli alti livelli. Le molteplici doti sono oggi i molteplici difetti: se la nostre diverse facce in passato ci hanno salvato ora sono le stesse facce a condannarci non trovandoci più tutti attorno ad un centro di gravità permanente, un qualcosa che rimanga pressoché immutato nel tempo -il rispetto della Cosa Pubblica e la voglia di riscatto. Questa politica ci ha resi conniventi facendoci adeguare ad ogni malcostume-Ogni giorno ci viene offerto un modello di comportamento, un modus vivendi, un così fan tutti che ci ha contaminati fin nelle ossa. Rincorrere questi nuovi modelli di comportamenti, di dubbie persone di successo , di marcato individualismo ha fatto si che l’intera società ne rimanesse avvitata e poco o nulla la interessa o la meraviglia più. Le dichiarazioni di cui sopra dovrebbero fare rizzare i capelli alla gente comune che ha votato chicchessia intenda la politica così siffatta o adotti tali comportamenti come modelli da proporre : così inteso il parlamento viene trasformato in una sorta di Babilonia auto referente, capace di vita autonoma e scollata dalle persone, dalle stesse che al momento opportuno tornano utili per rieleggerli tramite campagne mediatiche mirate. E mentre noi tutti, noi non eletti , noi spettatori assistiamo all’atto terzo, scena prima della commedia , il paese se ne va, e la nazione si sgretola. Un capo popolo già grida “la Padania se ne va”-e il paese di Pulcinella ride, sparano addosso ai nostri pescherecci , e pulcinella minimizza, “ pensavano fossero pescatori fuori acque territoriali, o barche in soccorso di emigranti”, come se fosse normale e lecito sia l’una che l’altra opzione. Possiamo identificare la scena parlamentare come un reality del Grande Fratello. Loro in vetrina e noi a casa a parlare bene o male dell’uno o dell’altro in attesa che qualcosa interrompa questa politica dei Vassalli, Valvassori e Valvassini che si alimenta per autocombustione. Per autocelebrarsi si auto proclamano e battezzano altri (dittatori e semi- Unto del Signore e sempre con Dio dalla loro parte. Non vengono ideati interventi di programmazione strutturali, non interventi tesi alla coesione ma scommesse, un campare alla giornata per molti, d’altronde è una legge di sempre “chi ha la pancia piena non crede a chi ce l’ha vuota”. Ma che è successo a questo paese, alle sue genti, alla sua storia? Questo è quello che resta del giorno? E di ciò che ci aveva fatto gonfiare il petto ai racconti in difesa della Patria sui monti? Dei pensieri di speranza, a sera, davanti ad una stufa, con le toppe sui pantaloni e tanto pane nella pancia, che ne è stato? Non si tratta di fare del facile moralismo si tratta del Paese Italia, di quella cosa a cui dovremmo tenere di più assieme ad altre poche cose speciali. A Babilonia però, noi speriamo che ce la caviamo.

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