Comunicato Stampa-In data 19 gennaio 2012 si è tenuta, presso Palazzo Oberdan,
la Conferenza dei Comuni e degli Enti Gestori delle Aree Regionali protette
della Provincia di Milano, convocata per l’espressione del parere obbligatorio
sul progetto di variante del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
(PTCP) in adeguamento alla L.R. 12/2005.
Il progetto del Piano approfondisce, tra gli altri, un tema
particolarmente delicato: il sistema delle infrastrutture.
Per comprendere l’amarezza, la delusione e la preoccupazione
degli amministratori locali che hanno espresso parere contrario al progetto (i
sindaci dei comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano e Gudo Visconti)
occorre però fare una breve premessa.
Nella seduta della Conferenza dei Comuni del 02 marzo 2011
l’assessore Provinciale, Fabio Altitonante, ha presentato il progetto di
variante al PTCP contenente la previsione dell’arteria viabilistica denominata
TOEM (Tangenziale Ovest Esterna Milano) che, collegandosi con la già prevista e
cantierata TEM (Tangenziale Esterna Milano) avrebbe dovuto chiudere il “cerchio”
delle Tangenziali.
Ebbene una tale infrastruttura avrebbe inferto una ferita
mortale al Territorio, peraltro per gran parte compreso nell’area protetta del
Parco Agricolo Sud Milano.
Ovvia e scontata la reazione di alcuni amministratori locali
che con un’azione unitaria di sensibilizzazione della cittadinanza e di assoluta
contrarietà alla previsione hanno ottenuto lo stralcio del "disegno" dalle
Tavole del progetto di variante.
Ma, come la storia ci insegna, gli affari migliori si
compiono quasi sempre con la protezione, l’inganno e le complicità
politiche.
Ed ecco allora, celata nelle molteplici norme di attuazione
del PTCP, un’apparente innocua disposizione che, per “snellire i tempi di
approvazione”, regolamenta una “procedura semplificata” da adottarsi per le
varianti di minore entità. E così, in nome di una facilitazione delle procedure,
la Provincia di Milano, in fase di aggiornamento del proprio Piano, potrà
introdurre nuovi elementi infrastrutturali con delibera di Consiglio, così
escludendo il preventivo parere della Conferenza dei Comuni, della Regione e
degli Enti Gestori delle Aree protette, invece obbligatorio per le varianti
generali o parziali.
In parole semplici, per la Provincia di Milano la
realizzazione di una qualsiasi strada, superstrada e/o tangenziale è da
considerarsi una variante di minore entità, ovviamente ritenendo superfluo
qualsiasi giudizio dei Comuni, e più ancora dei Cittadini, e ciò per buona pace
del principio costituzionale fondante l’autonomia e i poteri degli enti
locali!!!
Tale previsione non poteva che suscitare nuovamente lo
sdegno e le ire dei Comuni che, riunitisi nuovamente per precisare le proprie
considerazioni, hanno così predisposto un documento in cui è stata richiesta la
soppressione della procedura semplificata in tema di infrastrutture.
Documento condiviso dai sindaci del Tavolo
Interistituzionale Abbiatense-Binaschino e trasmesso alla Provincia in data
12/01/2012.
L’ufficio di presidenza della Conferenza dei Comuni ha
trafficato freneticamente per riuscire a strappare un parere favorevole al
progetto di adeguamento del PTCP, così da dare avvio alla seconda fase
preordinata all’approvazione del Piano.
Questo “gran movimento” si è concluso con la presentazione,
in sede di Conferenza, di una proposta di parere “preconfezionato” in cui, dopo
esagerati e nauseanti incensamenti circa la validità del Piano, si esprime
parere favorevole al progetto e ciò senza che in detto documento si faccia
menzione della richiesta di emendamento avanzata dai sindaci del Tavolo
Interistituzionale.
Rettitudine e coerenza dovrebbero indurre chiunque abbia
realmente a cuore le sorti di un intero territorio ad opporsi a qualsiasi
rischio, probabilità o possibilità di scempio ambientale e, come sindaci,
riteniamo che questo valga ancor di più per coloro che hanno ricevuto il mandato
elettorale di governare il territorio!
Ebbene il progetto di PTCP, con il parere favorevole di soli
34 comuni su 134, si avvicina alla sua approvazione e ciò in conseguenza del
voto di astensione espresso 42 sindaci, ovvero la maggioranza dei
presenti.
Quanto accaduto è frutto dell’indeterminatezza, del calcolo
politico e della complicità dei partiti della sinistra che hanno preferito
scegliere una strada neutra e lasciare ognuno di fronte alla propria fragile
solitudine, sperando che il Territorio non subisca in futuro un’aggressione
traumatica.
Ed ecco da dove scaturiscono il nostro disarmo e la nostra
profonda delusione.
Luigi Tarantola - Sindaco di
Albairate
Domenico Finiguerra - Sindaco di Cassinetta di
Lugagnano
Emilio Simonini - Sindaco di
Cisliano
Paola Tedoldi - Sindaco di Gudo Visconti
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