lunedì 23 gennaio 2012

Parco Agricolo Sud-PTCP- I Comuni Ponzio Pilato


Comunicato Stampa-In data 19 gennaio 2012 si è tenuta, presso Palazzo Oberdan, la Conferenza dei Comuni e degli Enti Gestori delle Aree Regionali protette della Provincia di Milano, convocata per l’espressione del parere obbligatorio sul progetto di variante del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) in adeguamento alla L.R. 12/2005.

Il progetto del Piano approfondisce, tra gli altri, un tema particolarmente delicato: il sistema delle infrastrutture.
Per comprendere l’amarezza, la delusione e la preoccupazione degli amministratori locali che hanno espresso parere contrario al progetto (i sindaci dei comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano e Gudo Visconti) occorre però fare una breve premessa.
Nella seduta della Conferenza dei Comuni del 02 marzo 2011 l’assessore Provinciale, Fabio Altitonante, ha presentato il progetto di variante al PTCP contenente la previsione dell’arteria viabilistica denominata TOEM (Tangenziale Ovest Esterna Milano) che, collegandosi con la già prevista e cantierata TEM (Tangenziale Esterna Milano) avrebbe dovuto chiudere il “cerchio” delle Tangenziali.
Ebbene una tale infrastruttura avrebbe inferto una ferita mortale al Territorio, peraltro per gran parte compreso nell’area protetta del Parco Agricolo Sud Milano.
Ovvia e scontata la reazione di alcuni amministratori locali che con un’azione unitaria di sensibilizzazione della cittadinanza e di assoluta contrarietà alla previsione hanno ottenuto lo stralcio del "disegno" dalle Tavole del progetto di variante.
Ma, come la storia ci insegna, gli affari migliori si compiono quasi sempre con la protezione, l’inganno e le complicità politiche.
Ed ecco allora, celata nelle molteplici norme di attuazione del PTCP, un’apparente innocua disposizione che, per “snellire i tempi di approvazione”, regolamenta una “procedura semplificata” da adottarsi per le varianti di minore entità. E così, in nome di una facilitazione delle procedure, la Provincia di Milano, in fase di aggiornamento del proprio Piano, potrà introdurre nuovi elementi infrastrutturali con delibera di Consiglio, così escludendo il preventivo parere della Conferenza dei Comuni, della Regione e degli Enti Gestori delle Aree protette, invece obbligatorio per le varianti generali o parziali.
In parole semplici, per la Provincia di Milano la realizzazione di una qualsiasi strada, superstrada e/o tangenziale è da considerarsi una variante di minore entità, ovviamente ritenendo superfluo qualsiasi giudizio dei Comuni, e più ancora dei Cittadini, e ciò per buona pace del principio costituzionale fondante l’autonomia e i poteri degli enti locali!!!
Tale previsione non poteva che suscitare nuovamente lo sdegno e le ire dei Comuni che, riunitisi nuovamente per precisare le proprie considerazioni, hanno così predisposto un documento in cui è stata richiesta la soppressione della procedura semplificata in tema di infrastrutture.
Documento condiviso dai sindaci del Tavolo Interistituzionale Abbiatense-Binaschino e trasmesso alla Provincia in data 12/01/2012.
L’ufficio di presidenza della Conferenza dei Comuni ha trafficato freneticamente per riuscire a strappare un parere favorevole al progetto di adeguamento del PTCP, così da dare avvio alla seconda fase preordinata all’approvazione del Piano.
Questo “gran movimento” si è concluso con la presentazione, in sede di Conferenza, di una proposta di parere “preconfezionato” in cui, dopo esagerati e nauseanti incensamenti circa la validità del Piano, si esprime parere favorevole al progetto e ciò senza che in detto documento si faccia menzione della richiesta di emendamento avanzata dai sindaci del Tavolo Interistituzionale.
Rettitudine e coerenza dovrebbero indurre chiunque abbia realmente a cuore le sorti di un intero territorio ad opporsi a qualsiasi rischio, probabilità o possibilità di scempio ambientale e, come sindaci, riteniamo che questo valga ancor di più per coloro che hanno ricevuto il mandato elettorale di governare il territorio!
Ebbene il progetto di PTCP, con il parere favorevole di soli 34 comuni su 134, si avvicina alla sua approvazione e ciò in conseguenza del voto di astensione espresso 42 sindaci, ovvero la maggioranza dei presenti.
Quanto accaduto è frutto dell’indeterminatezza, del calcolo politico e della complicità dei partiti della sinistra che hanno preferito scegliere una strada neutra e lasciare ognuno di fronte alla propria fragile solitudine, sperando che il Territorio non subisca in futuro un’aggressione traumatica.
Ed ecco da dove scaturiscono il nostro disarmo e la nostra profonda delusione.
Luigi Tarantola - Sindaco di Albairate
Domenico Finiguerra - Sindaco di Cassinetta di Lugagnano
Emilio Simonini - Sindaco di Cisliano
Paola Tedoldi - Sindaco di Gudo Visconti  

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