venerdì 11 febbraio 2011

Diversamente Degni


Un deputato repubblicano di New York, Chris Lee, sposato e con un figlio, divorziato e lobbista, ha annunciato che si dimetterà  lasciando  il suo seggio alla Camera, dopo che è stata pubblicata su Gatwirk, un sito di gossip, una sua foto a torso nudo,  usata per "conquistare" una ragazza nella chat di Craigslist, dicendo di essere single e di avere 39 anni. Se c’è una cosa che gli Americani hanno dimostrato di malsopportare è la menzogna perpetrata da chicchessia,
cioè  non tollerano  di essere buggerati da chi guida gli Stati Uniti d’America o da  chi ha una funzione pubblica come ad esempio quella di deputato. Dal Presidente  R.  Nixon al più recente Bill Clinton dimessosi dopo il caso Lewinsky che aveva come oggetto “un rapporto improprio”, nel mondo anglosassone sono innumerevoli i casi di personaggi pubblici di rilievo che si sono dimessi quando venivano investiti dagli scandali.

Noi Italiani invece siamo diversi, siamo differenti, potremmo dire che intellettualmente siamo diversamente onesti. Da noi in politica non si dimette nessuno, nessuno dei pluri inquisiti, neanche chi è eletto in due, tre, quattro cariche pubbliche, non si dimette neppure chi è stato condannato definitivamente. Siamo capaci di incarcerare realmente chi ruba una mela per fame e ossequiare  chi ruba miliardi, quest’ultimi addirittura suscitano in noi una sorta di ammirazione. Assolutamente fuori luogo poi,  parlare di corrispondenza tra comportamenti pubblici e privati; qua ci salta la mosca al nasco, perché concepiamo il  privato come il luogo dove poter fare le cose più turpi in nome di niente di meno che dei “diritti universali dell’uomo”. Tra la gente poi, al bar dello sport e non solo, i luoghi comuni assurgono a valore di legge, la legge privata, quella che si ritiene dia il diritto di maltrattare moglie e figli in casa propria. 

Queste convinzioni ci spingono a  rivendicare  a gran voce le libertà personali e poi aderire da separati, da utilizzatori finali al Family Day, oppure proferire discorsi di alta moralità sulla la vita e la morte degli individui  o ancora, sull’utilizzo delle cellule staminali di cui non sappiamo proprio nulla, con una nonchalance, una superficialità stupefacente. Noi siamo nettamente diversi, strizziamo l’occhio agli utilizzatori finali,e promuoviamo leggi contro la prostituzione in strada. Forse siamo solo diversamente onesti, non perché siamo privi di dignità, è perché siamo diversamente degni. il dubbio non ci sfiora neppure alle soglie del terzo grado di giudizio. Noi minacciamo  le rivoluzioni un giorno si e l’altro pure,  per noi sono ladroni tutti quelli che siedono a Roma tranne noi stessi. A noi può capitare che qualcuno acquisti casa nostra, a nostro nome ed esserne completamente allo scuro, così come non siamo in grado di identificare una minorenne in questura, ne tramite i servizi segreti né con altri organi. I ministri in parlamento discutono di loro stessi piuttosto che riferire, intervenire diplomaticamente nelle gravissime controversie dei nostri vicini di casa oramai sul limite di una guerra civile. In Tunisia, Egitto, Algeria, Mauritania, Giordania, Libano, Yemen e forse anche in Libia, stanno succedendo fatti di una straordinarietà storico/politica che non ha pari da 30, 40 anni retrocedendo addirittura a millenni addietro, per quanto riguarda la richiesta democrazia e mentre noi trattiamo l’ennesima legge ad personam nella quasi totale indifferenza, il nord Africa, il medio oriente e non solo, sono a ferro e fuoco.

Non siamo tutti così, anzi i numeri ci dicono che è vero esattamente il contrario, cioè la maggioranza si trova all’ opposto. E’ solo una minoranza del paese ad agire e pensare così, è chiaro, ma leggendo la stampa estera, l’immagine che passa attualmente fuori dalle nostre pareti di casa, è questa qui descritta. Tangentopoli, vallettopoli, calciopoli, bancopoli, affittopoli, parentopoli, escortopoli, appaltopoli, e poi, mignottocrazia, clientocrazia, parentocrazia, gerontocrazia sono termini che descrivono gli scandali che   si sono succeduti e sembrano non avere mai fine. Anche in Europa le cose non vanno meglio: il giudizio sul nostro paese, di cui non si fidano, è comunque impietoso e tale, da tenere gli investimenti alla larga dai nostri lidi.  Noi stimiamo i precisi e corretti cugini tedeschi ma non li amiamo, loro amano gli italiani, ma non li stimano. Vagli a far cambiare idea agli Europei, agli Americani, o agli Eschimesi.
(foto copertina del libro di Paolo Guzzanti-Mignottocrazia)

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