domenica 24 aprile 2011

La Sindrome dell'Ultra Realismo


Con il termine ultrarealisti (dal francese ultra-royalistes), correntemente chiamati ultras, si indicavano gli appartenenti al partito di monarchici conservatori che propugnavano il ripristino integrale della monarchia assoluta nel periodo della Restaurazione in Francia (1814-1830). Gli ultrarealisti propugnavano un ritorno all' Ancien Régime,
un rafforzamento della nobiltà e un potere autoritario del re. Essi si opponevano alle idee liberali, repubblicane e democratiche. Esiste in Francia un modo di dire “être plus royalsite que le roi”, che significa “essere più realista  del re”(cioè monarchico), slogan adoperato dai partigiani della Restaurazione  in Francia  all'indomani della fine del Primo Impero. La Restaurazione, sul piano strettamente storico-politico, è il processo di ristabilimento del potere dei sovrani assoluti in Europa ed in senso più ampio, si intende quel movimento reazionario teso a contrastare le idee della Rivoluzione francese, diffuse in tutta Europa dagli eserciti napoleonici. In sostanza è una concezione della storia che smentiva quella degli illuministi basata sulla capacità degli uomini di costruire e guidare la storia con la ragione.

A volte,  sembra che essa,  la storia, in alcune circostanze si ripeta. Proprio quando gli eventi ed i fatti ci appaiono già assurdi di loro, qualcosa o qualcuno rincara la dose aggiungendo assurdità ad assurdità. La sindrome si manifesta laddove trova le condizioni favorevoli e ciò potrebbe avvenire in ogni campo, partito, ideologia o compagine che sia quando  ad un leader, viene attribuito un super valore, una sovrastima di carisma e di potere o per specularità, quando la nostra disistima per trovare una via di fuga, viene sublimata per transfert nel successo di altri. Se un Re prospettasse l’idea di essere più severi nell'educazione, il plus realista proporrebbe di usare la cinghia, pane e acqua  e perché no anche la tortura per i ragazzi più vivaci.  Questo perché l'ultra realista, forse per una identificazione, ogni qualvolta si presenta l'occasione, la spara più grossa del Re, proprio per rendere  manifesta  quel bisogno di devozione che altrimenti passerebbe inosservato sperando così di farsi ben volere. Vuoi per questo o per altri motivi, la devozione ha necessità di palesarsi per cui  il soggetto arriva a comporre scritti che  magnificano il Re, poesie che ne tessono le lodi, o addirittura arriva a dormire con accanto al letto la sua fotografia. 

(Carlo X era il nipote di Luigi XV salì al trono nel 1824 alla morte del fratello Luigi XVIII guadagnandosi l'appellativo di "essere più realista del Re").

Calata nella realtà odierna se il Capo del Governo pensa e dice "ci sono magistrati eversivi trascinati da una sinistra criminale comunista",  nella stessa città un candidato alle elezioni comunali tal Roberto Lassini  si sente autorizzato ad affigge dei manifesti contro i Giudici di Milano  con scritto “Via le Brigate Rosse dalle Procure” e a nulla valgono le incitazioni a dimettersi dalla competizione elettorale in atto, egli udirà solo la voce del capo e null'altro che quella-  Il Premier si sente perseguitato politicamnte dai giudici, ed ecco che due deputati Santelli e Stracquadanio presentano una proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta sull’uso politico della giustizia (presentata il 4 Febbreaio 2010) 
Visto la malaparata delle esternazioni, pur consapevoli di tenere il parlamento ed il paese bloccato e avvitato su questioni come queste orami da anni e non ancora satolli di barzellette inopportune fatte in sede inopportune, per finire in bellezza non ci siamo fatti mancare la ciliegina sulla torta : perché non sbarazzarsi in un colpo solo di tutti questi pesi e contrappesi, che equilibreranno pure i poteri dello stato, ma che sono pizza indescrivibile ? Basterebbe un solo cenno del capo, un segno con la mano e tutto filerebbe liscio senza continui ed inutili passaggi nelle sedi istituzionali. Basterebbe cambiare l’articolo 1 della costituzione e il gioco sarebbe fatto.

Ed Ecco allora che dalle retro file il deputato marchigiano Remigio Ceroni lancia un nuovo attacco contro i giudici, ma anche contro il Capo dello Stato, attraverso una proposta di legge per riformare l'articolo 1 della Costituzione ribadendo «la centralità del Parlamento nel sistema istituzionale della Repubblica». Attualmente, l'articolo 1 della Costituzione recita: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».

Il pensiero e i metodi che gli ultrarealisti propugnano è simile ad un Sultanato, un Vassallaggio, un ritorno alla monarchia assoluta, e per dimostrare al Re devozione  utilizzano ogni arte o arma di cui sono in possesso non lesinando sproloqui, slogan e proposte legislative che molto probabilmente rispecchiano  forse la loro storia personale o una loro idea di una nuova forma libertà, ma nulla hanno a che vedere con la Repubblica e la Democrazia moderna nata dalla resistenza e conquistata a caro prezzo.  La Democrazia non è merce che si compera o si regala e una volta conquistata va difesa da ogni attacco. L’indifferenza lascia la democrazia in poche mani che, prive di un organo di controllo, decidono le sorti della nazione: l’indifferenza strozza l’intelligenza ed è nemica della democrazia.

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