E così dopo Fukushima (è di oggi l' evacuazione di altre 5 città e divieto d’accesso totale nell’area di 20 chilometri intorno alla centrale danneggiata dal sisma ) le certezze in Italia (e non solo) sul nucleare sembrerebbero non essere più così solide: uso il condizionale perché le cose non stanno esattamente così, cioè il governo si è preso una vacanza decisionale
posticipando a data da destinarsi eventuali iniziative in merito. In sostanza, facendosi due ragionamenti ed osservando lo Stop avvenuto in diversi paesi circa la costruzione di nuove centrali nucleari ha pensato bene di sottrarre al referendum indetto per 12 Giugno, il relativo quesito dove tra i quattro proposti vi era anche quello ad esse relativo. Cioè, inserendo un emendamento al decreto legge Omnibus, attualmente all'esame del Senato e modificando l'articolo 5 del detto decreto, il governo blocca a chiare lettere la "definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare". Nulla vieta di riprenderlo più avanti e fuori dalla circostanza di referendum e reazioni emotive, ma ad oggi nessuna politica energetica alternativa viene proposta, anzi su questo settore specifico si naviga a vista.
Tale decisione sarebbe dovuta alla necessità di acquisire maggiori informazioni scientifiche sui profili relativi alla sicurezza nucleare. Tutto ciò avrà l’effetto di far decadere il quesito referendario per l’abrogazione della legge con cui si apriva la strada all’utilizzo dell’energia nucleare nel nostro Paese. Allo stesso modo il governo, vuole di fatto raggirare gli altri quesiti. Il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, pensa infatti di mettere mano al decreto Ronchi che prevede la gestione privata dell'acqua pubblica. Con lo stesso gioco fatto per il nucleare Romani pensa di abrogare le norme oggetto dei quesiti referendari, al fine di far saltare la consultazione. Esopo ce lo disse tanto tempo fa “guardati dall' astuta volpe! “ la quale una volte assolta se stessa da colpe o incapacità, tenterà di raggirare altri.
La volpe e l'uva è una delle più celebri favole da attribuite a Esopo."Fare come la volpe con l'uva" significa, metaforicamente, reagire ad una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere. Una volpe, dopo aver sognato di raggiungere un grappolo d'uva, si sveglia accorgendosi che quel grappolo esiste davvero. L'animale affamato tenta con grandi balzi di staccare il grappolo ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama: "tanto è ancora acerba!" Allo stesso modo i furbetti del parlamentino hanno ben pensato di aggirare l’ostacolo consapevoli che non sarebbero riusciti a superarlo e poco conta se per il referendum si sono impegnati forze politiche, associazioni e volontari che per poter esercitare il diritto referendario hanno raccolto un milione e quattrocentomila firme di cittadini.
La questione importante è che a giugno, con il referendum, non si decide soltanto sul nucleare, ma anche sull’acqua pubblica e, soprattutto, sul legittimo impedimento (nel diritto processo penale italiano, il legittimo impedimento è l'istituto che permette all' imputato, in alcuni casi, di giustificare la propria assenza in aula) per il quale gli italiani esprimeranno circa l’opportunità che qualcuno sia più uguale di altri, obbligando di fatti il Premier a farsi processare per i fatti che lo vedono imputato. Gli interessi in gioco sono alti in tutti i quesiti. Messa temporaneamente da parte la questione nucleare occorreva attaccare gli altri quesiti in modo da vanificare la giornata referendaria , una sorta di scippo della democrazia in una notte buia.
Ma Esopo ci ha lasciato anche altri insegnamenti e cioè che invitati alla mensa della volpe si diventi cicogna. Sono anni oramai che si attende questa consapevolezza dei fatti che accadono nel nostro paese e la trasformazione degli Italiani in cicogne. Non far del male; ma se qualcuno ti farà un torto (il furbo), ripagalo della stessa moneta (con il voto) è la morale della favola della Volpe e la Cicogna. La volpe, si dice, aveva invitato per prima a cena la cicogna e le aveva offerto in un piatto un brodo lungo, che la cicogna, affamata, non poté in alcun modo assaggiare. Questa invitò a sua volta la volpe e le offrì una bottiglia piena di cibo sminuzzato, ove inserendo il becco, lei si sazia e fa torcere dalla voglia l'invitata. Mentre questa leccava invano il collo della bottiglia, sappiamo che così parlò l'uccello migratore: "Ciascuno deve sopportare di buon animo l'esempio che ha dato". Queste favole ci lasciano ancora oggi motivo per riflettere sull’animo umano e sulla “dolce Tirannia” di alcuni governanti.
I Quattro Quesiti Referendari:
Il primo ed il secondo quesito riguardano le normative sulla gestione e tariffazione dell’acqua potabile. Esiste una legge che intende, entro la fine del 2011, privatizzare il servizio idrico. Si passerebbe dunque dalla gestione statale ai privati. Votando “SI” si intende eliminare questa legge o parte di essa per far rimanere pubblico il servizio.Votando “NO” al contrario si vota per la privatizzazione.
Il terzo quesito riguarda l’energia nucleare. Al momento esistono leggi che consentonola realizzazione di centrali nucleari per la produzione di energia sul territorio italiano. Ilreferendum vuole annullare parzialmente queste norme. Dunque votando “SI” si èd’accordo ad eliminare le leggi o parte di esse. Votando “NO” al contrario simantengono in vigore.
Il quarto quesito riguarda il “legittimo impedimento” a comparire in udienza. In parole semplici esiste una norma per la quale i Ministri e il Presidente del Consiglio, se coinvolti in un processo, possono essere esentati dal presenziare in aula qualora impegnati a svolgere il proprio lavoro. Votando “SI”si toglie questa condizione ai membri del Governo.Votando “NO” al contrario si mantiene il trattamento.
Nessun commento:
Posta un commento