domenica 13 novembre 2011

The Day After B.

Di Berlusconi, credo che non ci mancheranno le  gaffes internazionali e  faremo volentieri ameno delle sue esilaranti barzellette sulle donne, ma è soprattutto della sua estromissione dalla leadership  del paese, che ce ne faremo una ragione.  Ciò invece di cui c’è da essere contenti e un pizzico ottimisti è che alcune cose, almeno per ora,  cesseranno. Cesserà  del tutto o  in parte


la totale attenzione verso gli scandali, le distorsioni della democrazia, della giustizia, dell’istruzione, o se vogliamo, la disattenzione dagli interessi del paese e già questo, non è cosa da poco. Da Shakespeare- “Il male che l’uomo fa, gli sopravvive; il bene giace sepolto con le sue ossa”. Cercheremo il ritorno ad un Paese normale.


Si attenuerà anche la paura del disastro totale per la nazione che, sebbene abbia ancora forze per riprendersi,  è un pericolo non ancora scongiurato. Un passo in avanti è stato fatto, ora occorrerà gestirlo.  Cambiare strada era obbligatorio e  questo ce lo dicono i mercati, i tassi sul debito pubblico, e la credibilità internazionale che praticamente si trova a zero. 
Che sia un passo avanti lo dice anche il politologo Sartori : “un governo tecnico guidato da Monti è una scelta felice”.  Della scelta di M. Monti oltre ad un italiano su due (58%), sono convinti i mercati, tutti i giornali e gli osservatori del mondo. Ne è convinta l’Europa attraverso i suoi leader, Merkel e Sarkosy in testa e certamente non ultima, anzi…., ne è convinta l’America.

Il presidente americano Barak Obama, telefonando  al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha definito il 'king maker' della crisi italiana, esprimendogli così il suo pensiero : «fiducia nella sua leadership» nonché «sostegno per la sua azione in un momento difficile come quello attuale». The Day after B., il giorno dopo B., è nato con una speranza, con l’intento di non farci precipitare nel più nero dei pozzi verso il quale ci siamo pericolosamente esposti. Staremo a vedere se il nuovo Premier Mario Monti riuscirà nel tentativo preposto. Una diversità di stile di Monti si è già notata-breve, conciso e nessuna parola vana: si è potuto osservare il passaggio da un'Itlalia all'altra. Insomma Monti mostra i suoi 18 carati contro i 7 che hanno caratterizzato la politica italiana  nei 18 anni governati da B., con Forza Italia e dalla Lega Lombarda con U. Bossi.


Una cosa è certa - Monti non ha accettato ricatti e imposizioni-non ha cercato di acquistare nessuno, non è un maniaco di eleganti festini. Non racconta barzellette che ledono la dignità delle donne, gode della fiducia di molte autorità, non ha dozzine di avvisi di garanzia nella casella della posta e non ha amici mafiosi, nè tanto meno ne ha portato qualcuno in Parlamento. Scusate se è poco per iniziare

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