venerdì 14 ottobre 2011

Con un pelo di naso in più

Ed ora va in onda l’Aventino, atto con cui l'opposizione tutta (tranne i radicali), per sottolineare  la contrarietà assoluta al Premier e al governo dei quali chiede le dimissioni, non si è presentata in aula lasciando l’emiciclo della camera vuoto. La bocciatura del rendiconto generale dello stato avvenuta nell'ultima votazione non è una quisquiglia o cosa di poco conto. Non è come partecipare ad una partita allo stadio, per metà vuoto


perché ci piove sopra, e nonostante il vuoto la partita continua ugualmente: è cosa enormemente diversa ed enormemente più grave.In questa situazione di sopravvivenza, succhiando aria da una piccola cannuccia, il governo in dispnea continua a respirare navigando a vista grazie anche all'ausilio della stampella della Lega, compagna di tutte le vicissitudini e inettitudini dello stesso. 


La lega potrà dirsi che è stata, è e sarà, complice a pieno titolo d’ogni atto formale e non formale del governo Berlusconi approvando o non disapprovando apertamente gli atti compiuti. E’ stata totalmente allineata,  funzionale ed in accordo a questa terapia a base di placebo, scandali e barzellette, da somministrare ad un paese in sofferenza di sviluppo e piani credibili per affrontare la crisi. 


Questa penisola, dopo che negli ultimi tre anni è accaduto ogni cosa possibile, inimmaginabile e inenarrabile, in questo tempo pare  vivere in mezzo all'oceano e non udire né le grida dei suoi naufraghi né di quelle dei soccorritori. Essa pare che viva isolata culturalmente, con regole di legalità, uguaglianza e moralità proprie, a volte prodotte al momento secondo l'abbisogna del Premier e della sua compagine governativa, oramai ambedue completamente scollati dai bisogni dei cittadini. 


Eppure, con un pelo di naso in più dalla propria parte, con 1,2,3,10 voti in più, il governo sopravvive, legifera e governa, non curante della dignità politica, dello spettacolo che offre alla scena interna, Europea o Mondiale e non pago del ridicolo a cui si è esposto, si accinge a rendere Regale l’insostenibile realtà. 


(immagine-opera satirica di Pawel Kuczynski)

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