giovedì 2 febbraio 2012

Il Veleno e l'eccezione.


Se in Italia oggi, c’ è qualcosa di nefasto che ci attanaglia la vita,  ritarda il risveglio delle coscienze, pesante come il debito pubblico e feroce come la disoccupazione, altrettanto diffusa e velenosa come le mafie, è la corruzione e l’accettazione dell’illegalità come un fatto di costume. Dall'evasione fiscale all' abusivismo passando per il malaffare nelle opere pubbliche, dalle discariche incontrollate fino al pezzo di torta dovuta a politici corrotti, tutto si compie in maniera quasi ineluttabile,  condito e annaffiato da insopportabile arroganza.


Molti italiani schifano questo modus vivendi e affidano alla politica la soluzioni di queste grandi problematiche, ma paradossalmente, avviene che questi invece di dare battaglia e farne bandiera  di libertà, plaudono ai corrotti per quale vige sempre un’eccezione. La casta non evade, al massimo fa pace con fisco – non utilizza le donne, al massimo si accompagna – non commette reati, al massimo sono i giudici che travalicano le loro competenze – non rubano, si appropriano temporaneamente di denaro.  Se acquistano case,  le affittano a prezzi irrisori o le ristrutturano, avviene a loro insaputa, i privilegi, gli stipendi e quant’altro …. dovuto per grazia divina.

La casta protegge se stessa dal popolo, dalla giustizia, si esenta dalle richieste della magistratura anzi, da ad essa battaglia: le sottrae forze e strumenti, la delegittima, si fa scherno del suo ruolo arrivando ad intimidirla, a minacciarla e legifera per neutralizzarla, mentre il paese è divorato dalla fame di giustizia. La casta si autoassolve, si distingue, si pone al di sopra, diventa eccezione alla legge, se le fabbrica ad uso e consumo proprio, pone emendamenti tali da rendere nullo qualsiasi atto che possa scalfire i loro privilegi. Abominio questi , in termini, in pratiche,  che neppure in tempo di vacche grasse dovrebbero essere concessi. Una fetta sostanziale della casta  in parlamento plaude  all'annullamento delle richieste di arresto, plaude a scena aperta, con gesti plateali, ad una minore condanna inflitta, osteggia l'utilizzo delle intercettazioni e schiuma bile se indagata.  

Ma la bestia non demorde ed ancora presso la Regione Lombardia, si fa strada, trova casa, con mazzette, appoggi, favori, sviste. Nei partiti con appropriazione di denaro, nelle cariche pubbliche con conflitti di interessi, nella Rai con lotte di egemonia , in Parlamento nelle transumanze. E poi ci siamo noi che assistiamo ad eterne filippiche….un partito nuovo… integrità morale… interessi dei cittadini…. Roma ladrona. Noi, noi che non possiamo cambiare scenario con un telecomando, ci disgustiamo, ci schifiamo, ma non accettiamo. Anche se è doveroso fare dei distinguo in generale siamo delusi dai politicie dalla politica e ci chiediamo : "chissà che un giorno sarà possibile rispondere dei propri atti anche in politica!"

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