sabato 21 aprile 2012

25 Aprile - Esercizio di libertà

V’e una sorta di complicità colpevole nel non ricordare, nell'ignorare, nel non valorizzare, nel non promuovere, nel dimenticare. Ciò di cui noi tutti oggi godiamo non è così certo per il domani, così scontato, così dovuto. La Democrazia è fragile, cristallina e necessita di forti protezioni. Ciò che  rende gli uomini pari in dignità, in diritti, di libertà, è soggetta a furto, alla rapina, al sopruso ed è nel ricordare, nel porre significato  alla libera espressione che abbiamo trovato pace.


Nel  riconoscere ciò, il 25 Aprile quale "giorno di morte e di luce", si evoca il sangue versato nella resistenza, sangue che è ancora visibile girando le zolle di terra dei nostri campi, il sangue  che ha gettato le basi al compimento della democrazia, all'intesa tra uomini di diverso pensiero e formazione. Cito le parole di Don Luigi Sturzo e da esse possiamo trarre le riflessioni che ci forniscono gli elementi per capire quale tragedia sia non ricordare  : ‹‹La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore››. Riconoscendo questo pensiero riconosciamo nell’altro l’essenza umana, pratichiamo il rispetto e lo ascoltiamo senza magari essere d’accordo neppure su una parola di quanto va affermando. 

Non dobbiamo avere timore di manifestare il sentimento dell' uguaglianza, poiché esso è la base d’ogni cosa, d’ogni pensiero rispettoso, d’ogni gesto nella comunità, si colloca prima, tra i valori più alti. Là dove non vi è democrazia e libertà regna l’inferno; là la storia, se pure con sfumature diverse può ripetersi ed è subito gelo: che l'oblio e l'indifferenza non abbiano mai occasione di coglierla, vi dico. Non fuggite dalla libertà, vi scongiuro.

E’ da questa consapevolezza, dall'esercizio alla libertà  che nasce il desiderio di un futuro possibile, il rispetto delle leggi, dell’ambiente e di tutto ciò che è comune, compreso la fiducia nel prossimo.
Dobbiamo dircelo, dobbiamo ripeterlo molte volte ed ogni volta che sarà necessario affinché ci sarà impossibile dimenticarlo, non pensarlo, non praticarlo, e soprattutto non  essere riconoscenti.

(d.O)

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