LA POSIZIONE UFFICIALE DEL COMUNE DI CISLIANO
Cisliano, 27 luglio 2010 – L’allarme ‘ndrangheta nei Comuni del Sud Ovest Milanese, come dimostrano le recenti operazioni della DIA (Direzione Investigativa Antimafia), è una vicenda molto seria e delicata che richiede di essere gestita esclusivamente dalle competenti autorità statali. Non dovrebbe, quindi, essere strumentalizzata da nessuno per eccessi di protagonismo o peggio per tentare, anche a mezzo stampa, di ledere l’immagine istituzionale del Comune di Cisliano. In questi giorni l’Amministrazione comunale è stata accusata da un lato di “immobilismo” contro la ‘ndrangheta, dall’altro di avere avanzato solo proposte come “specchietto per le allodole: un modo di sciacquarsi la coscienza sul fondamentale tema della legalità e della lotta alla mafia, senza tuttavia affrontarlo di petto”. Accuse tanto gravi quanto prive di fondamento mosse contro il Comune s
ul social network Facebook dal Gruppo “Cisliano si ribella alla ‘ndrangheta”, la cui preoccupazione maggiore al momento sembra essere essenzialmente quella di attaccare il Comune. L’Amministrazione, infatti, sarebbe colpevole di non aver preso una posizione in seguito ai blitz della DIA e soprattutto di non avere dato il proprio sostegno istituzionale e incondizionato (leggasi carta bianca) a non meglio definite manifestazioni pubbliche antimafia. Cisliano, 27 luglio 2010 – L’allarme ‘ndrangheta nei Comuni del Sud Ovest Milanese, come dimostrano le recenti operazioni della DIA (Direzione Investigativa Antimafia), è una vicenda molto seria e delicata che richiede di essere gestita esclusivamente dalle competenti autorità statali. Non dovrebbe, quindi, essere strumentalizzata da nessuno per eccessi di protagonismo o peggio per tentare, anche a mezzo stampa, di ledere l’immagine istituzionale del Comune di Cisliano. In questi giorni l’Amministrazione comunale è stata accusata da un lato di “immobilismo” contro la ‘ndrangheta, dall’altro di avere avanzato solo proposte come “specchietto per le allodole: un modo di sciacquarsi la coscienza sul fondamentale tema della legalità e della lotta alla mafia, senza tuttavia affrontarlo di petto”. Accuse tanto gravi quanto prive di fondamento mosse contro il Comune s
Il Comune di Cisliano, in realtà, in merito a questo ha già espresso pubblicamente una posizione chiara e netta che è la seguente: “Considerato il ruolo istituzionale, la delicatezza e la gravità della vicenda occorsa circa l’operazione della DIA con arresti di malavitosi e sequestro di beni, prima di prendere decisioni e/o posizioni specifiche in merito ad assemblee, manifestazioni ed analoghe iniziative, intendiamo confrontarci con le autorità preposte con cui peraltro siamo già in contatto, per ricevere specifiche direttive ed ulteriori necessarie informazioni. Al momento opportuno sarà data ampia comunicazione sull’esito di questi confronti”. «Si resta perplessi nel dovere costatare che la prima azione del Gruppo contro la ‘ndrangheta sia stata quella di criticare l’unico comune della Provincia di Milano che in tempi non sospetti ha lanciato un allarme contro il diffondersi della criminalità mafiosa nel territorio», rileva il sindaco Emilio Simonini, il quale aggiunge: «Lo scorso anno ho denunciato pubblicamente la necessità di alzare l’attenzione contro la diffusione della criminalità organizzata, soprattutto dopo le prime operazioni della DIA che anche nel Sud Ovest della Provincia di Milano iniziavano a portare alla luce un giro di affari sporchi che dall’immediata periferia milanese allungava i propri interessi anche ai Comuni dell’Abbiatense, del Magentino e del Legnanese, territori interessati da profondi cambiamenti sociali, economici e urbanistici. Ho chiesto alle forze istituzionali, politiche, ed alle associazioni del territorio di non ignorare questo fenomeno e di creare un fronte comune operando in stretta sinergia con le Forze dell’Ordine e la Magistratura. Ho chiesto di attuare un “Patto dei Sindaci per la Legalità” perché ritengo che contro il crimine e il malaffare in genere, sia importante fare rete, essere coesi, farsi portavoce e primi attori di valori umani, civili, morali ed etici che venendo a mancare lasciano ampio spazio al crimine.
Qual è stata la reazione? La proposta è caduta nel vuoto. Con il “cerino in mano”, come si dice. A distanza di quasi un anno e solo dopo gli ulteriori recenti mega blitz della DIA, la maggioranza dei sindaci e degli esponenti della società civile ha dovuto ammettere che la mafia esiste anche nella provincia milanese. È stato perfino fondato un Gruppo su Facebook che però, come primo atto ha duramente criticato proprio il Comune di Cisliano».L’Amministrazione comunale ritiene che ognuno debba fare la sua parte, nel pieno rispetto della legge ma anche dei rispettivi ruoli. Nulla vieta a un gruppo di cittadini di organizzare autonomamente ogni sorta di manifestazione per “sensibilizzare” contro la ‘ndrangheta, ovviamente richiedendo le necessarie autorizzazioni alle autorità competenti ma, nel caso specifico di Cisliano non è stato finora avanzata nessuna proposta concreta, ma solo una richiesta generica di “sostegno obbligatorio a prescindere”. L’Amministrazione valuterà tutte le eventuali proposte concrete e, se saranno valide e possibili sotto il profilo istituzionale e soprattutto in linea con le direttive delle autorità preposte, non avrà alcun problema nel dare assenso all’iniziativa che, comunque, sia chiaro, può svolgersi indipendentemente dalla partecipazione di chicchessia istituzione, Comunale o altro.Per gli attacchi ingiustificati che sono stati mossi contro l’Amministrazione comunale di Cisliano, e riportati in diversi mezzi di informazione, valuteranno i legali le conseguenti azioni da intraprendere anche, se necessario, in termini di risarcimento danni. Per quanto invece riguarda la criminalità, di qualsiasi tipo essa sia, o si sta con lo Stato o si è collusi.
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