Tutte le beghe di Palazzo, i litigi, lip otremmo chiamare cose di ordinaria amministrazione, liti di condominio e nessuno oramai sembra farci caso più di tanto che l’obiettivo della funzione pubblica era tutt’altro, era la soluzione delle problematiche del paese, del lavoro, dei giovani, della casa, degli anziani, dell’ambiente, dei pendolari, delle fabbriche che chiudono, degli artigiani che muoiono, della scuola fatta di precari, della spesa pubblica che sale, del numero e degli stipendi dei parlamentari, dei tripli incarichi, della risposta di giustizia, della corruzione, del debito pubblico, del conflitto di interessi che ammanta ogni decisione governativa, dei monopoli, delle oligarchie, dei risparmiatori,
delle amministrazioni Comunali con i rimborsi ridotti, di quelle buone amministrazioni che non possono spendere pur essendo in positivo, dei pastori sardi, dei contadini di tutti le regioni, delle quote di fondi non utilizzati, della mafia negli appalti, di opere che debbono essere fatte e di altre che non necessitano, insomma di tutto ciò che riguarda il servizio pubblico e non solo. I guai che combinano i politici li paghiamo tutti noi, di qualsiasi parte politica siamo idealmente simpatizzanti. Prima ci spiegano che senza modello maggioritario non era proprio possibile andare avanti , ora ci dicono che non è possibile il quasi contrario, e quando tutto si incasina in un modo davvero inestricabile, qualcuno salta fuori ed innesca meccanismi anti immigrazione regolare, giusto per occuparci ancora d’altro mentre il resto marcisce e va in gangrena. Gli operai dell’Asinara oramai si potrebbero trasferire con tutta la famiglia, visto l’interesse mostrato ai loro problemi. Asinara for ever, call center a vita, la vita ogni tre mesi e non oltre, insegnate precario fino alla pensione, o modello Romania o chiusura. Occorre fare i conti con queste realtà, forse passi indietro non possono essere fatti ma lateralmente possono essere possibili per essere concorrenziali. Gli aiuti a fondo perduto alle gradi imprese hanno arricchito solo pochi, mentre si è ignorato che la stragrande maggioranza delle attività è fatta di piccole imprese, quelle che in questo momento ci fanno stare a galla e che contano come il due di picche nelle decisioni economiche. Permettendo la massiccia diffusione del precariato, dei contratti a termine non si crea futuro, ne credito, ne pace sociale, si campa semplicemente alla giornata, sperando nel giorno dopo, senza costruire la propria casa, il proprio benessere, il futuro, insomma non è con l’estensione di instabilità che può reggere un paese. Certo che contratti a chiamata possono esistere ma non è possibile assistere senza fare nulla, alla chiusura e alla riapertura della stessa azienda per far diventare tutti precari allo scopo di pagare meno contributi o altre furberie; forse occorreva pensare una percentuale massima di contratti precari per la dilatazione e restrizione temporanea del fabbisogno aziendale . L’indirizzo governativo in questi campi deve essere chiaro, percorribile e al servizio delle persone, altrimenti il Titanic affonda e noi tutti con lui. Occorre generare uno scatto di orgoglio nel paese, nelle persone, ripristinare la funzione pubblica, il pubblico servizio, il rispetto per il pubblico; se non si ha chiarissimo questa primaria funzione la guida ha le briglia sciolte, e corre in ogni direzione in una pazza corsa fino allo schianto. Ora appare una casa di pazzi con una grande mangiatoia dove chiunque con mezzi leciti o pseudo leciti mangia a quattro ganasce il patrimonio ambientale, le risorse, le eccellenze, la cultura, i raccolti, le aziende, la sanità e metteteci tutto quello che ritenete metterci e che avete visto mangiare nella corsa in atto a divorare il paese Italia.
delle amministrazioni Comunali con i rimborsi ridotti, di quelle buone amministrazioni che non possono spendere pur essendo in positivo, dei pastori sardi, dei contadini di tutti le regioni, delle quote di fondi non utilizzati, della mafia negli appalti, di opere che debbono essere fatte e di altre che non necessitano, insomma di tutto ciò che riguarda il servizio pubblico e non solo. I guai che combinano i politici li paghiamo tutti noi, di qualsiasi parte politica siamo idealmente simpatizzanti. Prima ci spiegano che senza modello maggioritario non era proprio possibile andare avanti , ora ci dicono che non è possibile il quasi contrario, e quando tutto si incasina in un modo davvero inestricabile, qualcuno salta fuori ed innesca meccanismi anti immigrazione regolare, giusto per occuparci ancora d’altro mentre il resto marcisce e va in gangrena. Gli operai dell’Asinara oramai si potrebbero trasferire con tutta la famiglia, visto l’interesse mostrato ai loro problemi. Asinara for ever, call center a vita, la vita ogni tre mesi e non oltre, insegnate precario fino alla pensione, o modello Romania o chiusura. Occorre fare i conti con queste realtà, forse passi indietro non possono essere fatti ma lateralmente possono essere possibili per essere concorrenziali. Gli aiuti a fondo perduto alle gradi imprese hanno arricchito solo pochi, mentre si è ignorato che la stragrande maggioranza delle attività è fatta di piccole imprese, quelle che in questo momento ci fanno stare a galla e che contano come il due di picche nelle decisioni economiche. Permettendo la massiccia diffusione del precariato, dei contratti a termine non si crea futuro, ne credito, ne pace sociale, si campa semplicemente alla giornata, sperando nel giorno dopo, senza costruire la propria casa, il proprio benessere, il futuro, insomma non è con l’estensione di instabilità che può reggere un paese. Certo che contratti a chiamata possono esistere ma non è possibile assistere senza fare nulla, alla chiusura e alla riapertura della stessa azienda per far diventare tutti precari allo scopo di pagare meno contributi o altre furberie; forse occorreva pensare una percentuale massima di contratti precari per la dilatazione e restrizione temporanea del fabbisogno aziendale . L’indirizzo governativo in questi campi deve essere chiaro, percorribile e al servizio delle persone, altrimenti il Titanic affonda e noi tutti con lui. Occorre generare uno scatto di orgoglio nel paese, nelle persone, ripristinare la funzione pubblica, il pubblico servizio, il rispetto per il pubblico; se non si ha chiarissimo questa primaria funzione la guida ha le briglia sciolte, e corre in ogni direzione in una pazza corsa fino allo schianto. Ora appare una casa di pazzi con una grande mangiatoia dove chiunque con mezzi leciti o pseudo leciti mangia a quattro ganasce il patrimonio ambientale, le risorse, le eccellenze, la cultura, i raccolti, le aziende, la sanità e metteteci tutto quello che ritenete metterci e che avete visto mangiare nella corsa in atto a divorare il paese Italia.
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