mercoledì 27 aprile 2011

“Asso vince, donna perde” per il popolo bambino.

E’ questo un “gioco” che spesso ci capita di vedere ai lati delle fiere o dei mercati. Il gioco consiste nell’individuare una figura di carta da gioco , un asso in mezzo a due donne, dopo essere state velocemente ed abilmente mischiate. L’abile manovratore ogni tanto fa vedere l’asso e velocemente lo cambia di posto sul tavolino ed in questo vorticare di mani e carte recita una cantilena: “Asso vince, donna perde, asso vince donna perde- forza signori osservate bene dové l’asso - asso vince, donna perde”. 
In realtà non è un vero gioco perché i l’uomo che sembra solo, è aiutato da diversi complici con compiti diversi. Alcuni recitano la parte di giocatori che vincono con una facilità impressionante, altri che oltre a curare l’eventuale sopraggiungere della polizia, nel remoto caso che un ignaro giocatore vincesse, lo seguono e dopo averlo agguantato gli tolgono quanto vinto e se l’occasione è propizia lo derubano pure di qualcos’altro. Ovviamente, nel caso lo sventurato facesse resistenza, per completare il gioco gli viene somministrata una buona dose  di botte. Questo pare è quanto stia succedendo in Italia in riferimento ai quesiti referendari è non solo. 

Avviene che il  governo ha pensato bene di sottrarre al referendum indetto per 12 Giugno, alcuni quesiti tra i cinque  proposti, cioè  inserendo un emendamento al decreto legge Omnibus, attualmente all'esame del Senato e modificando l'articolo 5 del detto decreto, il governo blocca a chiare lettere la "definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare". Questo è quanto dichiarato dal governo sia per ciò che riguarda il nucleare e, con lo stesso meccanismo,  (il ministro Paolo Romani, pensa infatti di mettere mano al decreto Ronchi che prevede la gestione privata dell'acqua pubblica) la privatizzazione dell’acqua. All'interno dei quesiti referendari vi è un altro quesito importante e che riguarda direttamente il Premier, quello sul  legittimo impedimento, legge per la quale il Premier e solo lui può avvalersi, sottraendolo di fatto ai processi che lo vedono imputato. 

Alla ricezione di queste notizie a molti italiani è venuto un sospetto, anzi un legittimo sospetto: non sarà un escamotage per svuotare la tornata referendaria rendendola inutile? A pensar male qualche volta ci si azzecca dice un proverbio e così dopo che ministri, strilloni e cantori a stipendio recitavano in coro che questi dubbi erano infondati, improvvisamente ed impunemente l’arcano mistero è stato svelato direttamente dal Premier, lasciando molti sbigottiti e come solo una totale e piena confessione di un reo sa fare.

L’impressione di molti è oramai si va a ruota libera e che il premier e sua compagine fanno come si alzano al mattino, o meglio, lui si alza al mattino e gli altri ciecamente lo seguono. Prova ne è che pur nella legittimità e con il beneplacito del Presidente della repubblica,  Egli ha deciso unilateralmente di partecipare attivamente ai bombardamenti mirati in Libia escludendo dalla decisione una fetta consistente della sua coalizione governativa “la Lega”. Ora tutto dipende dalla costituzionalità di questo interveto legislativi a giochi fatti, per cui non rimane che attendere la decisione della Corte.

 “Asso vince, donna perde, asso vince donna perde- forza signori osservate bene dové l’asso - asso vince, donna perde– è uscito donna, mi dispiace abbiamo perso tutti”. Questo in soldoni, è il concetto di governo e di intendimento della volontà popolare che stiamo vivendo e ciò a prescindere da come la si pensi e dalla giustezza o meno del ritorno al nucleare. Il popolo è come un bambino  e i bambini si spaventano, quindi …ci pensa Lui, il giocatore delle tre carte e sua compagine a decidere per noi.  

Questo quanto dichiarato sul referendum dallo stesso premier sul nucleare. «Gli accadimenti giapponesi hanno spaventato i cittadini, è emerso nei sondaggi che facciamo normalmente» e il referendum avrebbe cancellato il nucleare, ha spiegato il premier, convinto che «fra uno o due anni l’opinione pubblica sarà consapevole della necessità di tornare all’energia nucleare, un destino ineluttabile», fermata negli anni ‘70 «dall’ecologismo di sinistra».

1 commento:

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