Proviamo ad immaginare se il caso Strauss Kahn , a prescindere da qualsiasi giudizio di innocenza o colpevolezza, fosse accaduto in Italia ad un politico di pari livello: proviamo ad immaginare che vie avrebbe preso l'iter giudiziario e a quali scenari possibili avremmo assistito senza neanche tanta fantasia.
Da repubblica - Inghilterra, Chris Huhne, ministro dell’Energia, pezzo grosso del partito liberaldemocratico britannico, rischia di dimettersi e di finire la sua carriera politica per una multa. Un’infrazione per eccesso di velocità. A quel punto, Huhne avrebbe chiesto a qualcun altro di addossarsi la colpa dell’ultima multa e a chi lo ha chiesto? A sua moglie. Ora il ministro dell’Energia britannico, si ritrova sull’orlo del precipizio per una multa evitata con un raggiro. In questo paese e non solo, sono le menzogne su qualsiasi argomento il peccato mortale che non viene perdonato ai politici.
Il direttore del Fondo monetario internazionale, Strauss Kahn, nonché uno dei possibili candidati socialisti per l’Eliseo, è stato arrestato dall’Fbi perché una donna, che lavorava come cameriera nell’albergo che lo ospitava, lo ha denunciato per tentato stupro. Strauss Kahn è stato bloccato all’areoporto, mentre stava tentando di rientare in patria e lo hanno trattato esattamemte come trattano un qualsiasi altro cittadino accusato di violenza e di stupro. In sostanza, se fosse ritenuto colpevole rischierebbe 74 anni di reclusione.
Di esempi negli ultimi anni ce ne sono stati tanti, da Bill Clinton (caso Lewinsky) a Chris Lee, poco conosciuto deputato repubblicano newyorchese, (foto a torso nudo nel web), al ministro dell’Interno inglese Jacqui Smith ed anche il ministro per le Comunità Hazel Blears ha annunciato le sue dimissioni dall’esecutivo. Persino la terza carica dello stato, Micheal Martin ha abbandonato il suo incarico, con l’accusa di non aver “fatto pulizia per i fatti citati. E ancora-Germania-Il ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodore zu Guttenberg, si è dimesso per le accuse di aver copiato la tesi per il dottorato, quindi attorno al nostro paese le cariche politiche sono una cosa seria e l’elettorato non è disposto a venire a compromessi, a lasciar correre, ad essere tolleranti con chi approfitta della sua posizione offerta loro, anche per modeste trasgressioni.
Qui in Italia, rispetto a queste concezioni della politica, pur essendo confinanti o vicini dei paesi citati , non sentiamo granchè la loro influenza e pare proprio di essere su un altro pianeta se non addirittura in un altro universo.
Da noi, in Italia, i pluri inquisiti siedono tranquillamente tra gli scranni del parlamento, si presentano come sindaci, consiglieri e a cominciare dal Premier fino ai consiglieri regionali passando per il parlamento, tutti sembrano essere immuni a queste “bazzecole” , mentre ad una consistente parte dei cittadini poi si potrebbe dire che “non gliene può fregare di meno”. Dice una giornalista: se il caso Strauss Kahn fosse avvenuto in Grecia, sotto processo ci sarebbe finita la cameriera, e chissà invece cosa sarebbe successo in Italia? Cosa avrebbe scritto la stampa dipendente? E le televisioni dipendenti? E gli avvocati?
Al grido “alla congiura” immediatamente la coalizione di cui farebbe parte, invece di fare pulizia, metterebbe in dubbio tutto quanto. La cameriera in primis. Oltre ad avvalersi della facoltà di non rispondere (da parte dell’imputato), subito si indagherebbe sul passato politico della donna, poi su quello sessuale,(magari è divorziata) insomma diverrebbe immediatamente non credibile. Il fatto poi sarebbe addirittura ignorato da alcuni telegiornali e messo in 18ma pagina nella stampa amica riassunto in 10 brevi righe.
Se il caso perdurasse, si passerebbe allora ad indagare su chi indaga per accertare i fatti. Verrebbe fotografato nel bagno per dimostrare che, uno che si dimentica di lavarsi le mani è persona che non è pulita dentro e poco serena, se non addirittura uno sporcaccione pervertito. Di manette o reclusione neanche a parlarne; queste misure cautelari (prese proprio per la potenza della persona) sarebbero causa di annullamento immediato del processo per fumo persecutionis. Successivamente, compatibilmente con l’agenda dell’indagato, si stabilirebbe giorni, orari e sedi più consone all'attività del presunto reo, non prima di aver fatto regolare comizio pre e post processo ingiuriando i giudici e aver chiesto una commissione parlamentare d’inchiesta sul loro operato.
La tesi difensiva dello stupro, ribattezzato gentilmente "rapporto improprio" poi, sarebbe una melodia di parole in cui l'accusato in realtà voleva solo essere gentile con la donna che ha sicuramente frainteso. Sarebbe un racconto struggente capace di toccare i cuori degli astanti, dove verrebbero toccati argomenti come la mamma e la famiglia, un’arringa di sicuro successo con tanto di applausi e standing ovation finale. Insomma un” Processo all’ italiana “ che neanche Pietro Germi (regista del meraviglioso film Divorzio all'Italiana), nella sua migliore fantasia creativa, avrebbe potuto ideare. Vi lascio immaginare i passaggi parlamentari di leggi e lodi personalizzati che ne scaturerebbero.
Prima di guarire da un male occorre capire di che malattia siamo affetti, quali le distorsioni. Occorre guardarci dentro e ascoltare anche chi dall'estero si sbraccia vedendoci correre in autostrada contromano, mentre noi, senza che neanche il dubbio ci sfiori e rispondendo con un gestaccio, convintamente procediamo pensando che siano gli altri ad aver confuso la direzione di marcia. Siamo malati e se vogliamo sopravvivere, prendere la medicina amara è pressochè inevitabile.
Divorzio all'Italiana
Divorzio all'Italiana
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