Continua la lotta tra il
desiderio di normalizzazione, trasparenza e legalità da parte di moltissimi
cittadini, movimenti, rappresentanze e lo Stato
di Stallo del Paese nella sua Istituzione più grande: il Parlamento. Abbiamo
un Presidente del Consiglio che sebbene sia travolto da uno tsunami di scandali
oramai di fama planetaria, viene comunque sorretto
da una schiera di Parlamentari
che dice di parlare a nome del paese, promulgando nel tempo una serie di leggi (leggi
ad personam), a sua protezione ed ingessando di fatto in
Parlamento, la Giustizia, l’economia e l’uguaglianza
e di conseguenza il paese.
La persistenza del Premier arroccato in questa situazione di stallo, trascina
il Paese nel deprezzamento di credibilità, affidabilità e giustizia, il che ha
ripercussioni dirette con l’economia e la fiducia dei mercati verso la solvenza
del nostro debito pubblico. Le manovre economiche vengono quindi vanificate
dagli interessi del debito pubblico. Per il resto del Paese, per i cittadini, è
la lotta tra il nero e il chiaro; uno dei due deve cedere il passo. E’ un confronto aspro fra
interessi di parte e quelle collettive, tra la leggerezza e la pesantezza (lo stallo e diseguaglianza), l’indifferenza
e la partecipazione, il bene comune e quello
particolare, parte che, possedendo i mezzi e cospicue risorse, è in grado anche di capovolgere le prospettive invertendone le visioni. Ciò che è bianco viene chiamato Nero e viceversa. Ogni qualvolta poi, che il Parlamento vota e con il suo voto ammette la diseguaglianza, sancisce una diversità, crea un solco profondo tra un cittadino ed un'altro, sottraendo nel contempo ossigeno alla democrazia, ponendola in stato sofferenza. Ecco allora che in un semplice gesto, in un'alzata di mano, Essa vede trasformare gli Onorevoli in miserabili, l'alta funzione in inganno.
La leggerezza è il possibile, un'occasione per i giovani, il desiderio di futuro comune che apprezziamo come entità democratica, giusta,
egualitaria , la quale però non tarda a farci sentire la sua fragilità e come
tale va difesa fino all’ultimo dai suoi opposti: la pesantezza e l’indifferenza.
L’indifferenza lascia la democrazia nelle mani di pochi i quali dicendo di
agire per mandato decidono in ogni ambito le sorti della nazione. L’indifferenza non costituisce popoli, non fa comunità,
non sostiene l’uguaglianza trattando essa come meritrice. L’indifferenza strozza
la partecipazione, l’interesse alla Res Pubblica, strozza l’intelligenza ed è
nemica della leggerezza, della democrazia.
Il Governo Senza foraggiare
RispondiEliminaIeri è andato sotto 5 volte in parlamento
Facendo incazzare Berlusconi.
Oggi con solo 6 voti di maggioranza è riuscito
a calpestare la legge ancora una volta
chi sa perché mi è venuta in mente una vecchia barzelletta
che recita cosi.
In un paesino di montagna un suo abitante amante delle fiere paesane
Si accinge ad andare ad una fiera un compaesano gli chiede se gli può
Comprare uno zufolo la sera il compaesano si presenta ma appena lo vede
Gli dice scusa mi sono dimenticato di comprare lo zufolo
Il tutto avviene per altre 5 volte la 6 volta il paesano si presenta
Gli da i soldi e gli dice mi compri lo zufolo
allora il paesano amante delle fiere gli risponde ora si che ta voglia di sonare. Vittorio