Pagine e pagine e pagine. fiumi, laghi, oceani di inchiostro
e video per documentare, discutere per farsi un’opinione di ciò che è accaduto minuto
per minuto nella grande manifestazione di sabato 15.10.2011 di Roma dove migliaia di giovani
indignati manifestavano pacificamente contro la politica, la crisi e le sue improbabili risoluzioni.
Di tutto si è detto in molta stampa, con l’intento palese di associare chi manifestava ai Black Bloc, con tutto quello che hanno devastato, e per dimostrare tale associazione si è andato a ritroso nel tempo fino al 68 con foto e ricordi dell’epoca per giungere ai Sumeri o alle rivolte del grano. Questa manifestazione si svolgeva con altre centinaia di simili nel mondo, fatte da altrettanti giovani altrettanto indignati.
Manifestanti, uguali Black Bloc, quindi manifestanti farabutti, cioè l’assioma conclude che chi esprime dissenso è un farabutto. Alcuni titoli-"Cocchi di sinistra", "La sinistra violenta sfascia e vuole uccidere", "Sono criminali": con questi titoli in prima pagina, Libero, La Padania e Il Giornale attribuiscono le responsabilità di quanto accaduto a Roma. E la violenza di una minoranza diventa polemica politica. Questi i titoli d’apertura di Libero, La Padania e Il Giornale oltre ai telegiornali e altri quotidiani che certi hanno trovato colpevoli e mandati dei fatti di violenza. Una cosa è certa: un centinaio di Block Bloc, organizzati, identificabili hanno rovinato questa grande manifestazione.
Cosa è passato del messaggio degli indignati, della loro condizione, senza futuro, indebitati già alla nascita, senza lavoro, casa, pensione e prospettive? Qualcuno nel giorno ha discusso il tema? Che centrano i Black Bloc, (come hanno chiaramente dimostrato le immagini degli scontri tra loro e i manifestanti), ed i partecipanti? Pensiamo di cavarcela con qualche guazzabuglio di parole che cerca di spostare il centro della protesta?
Francamente non credo, e non credo neppure che l’aumento della crisi e le scudisciate sulla loro faccia, lasciando indenni i Politici che continuano imperterriti come se nulla fosse senza ascoltare alle loro istanze. Se non vengono dati esempi di rigore e risposte credibili, se non accade questo non credo si possa fermare l’onda di protesta. Aumentando il divario tra la politica e la gente si crea una miscela esplosiva che non sarà facile fermare con le parole o la valanga di critiche in atto distogliendo volutamente l’attenzione da ciò che viene urlato.
E' di oggi questa notizia "Aumentano i poveri in Veneto"- in un anno è passata dal 4,4 a 5,5 per cento della popolazione, cosa potrebbe succedere se aumentasse all'insostenibile? E' facile supporre che saranno altri arruolati tra gli indignati. Troppo ghiotta poi per la stampa sono le immagini degli scontri, delle auto incendiate o le vetrine rotte delle quali occorre dovutamente, necessariamente parlare, documentare e condannare. Troppo scontato, di secondaria importanza, portare le motivazioni della manifestazione. In Tv ho visto perlopiù immagini degli scontri, gli insulti esagerati a Pannella e poco e nulla le facce, le voci, le istanze, le testimonianze dei manifestanti.
La Grecia lo dimostra, la spagna ci dà l’esempio e se questa
nostra democrazia prosegue per la strada della Oligarchia di Politici e del
Governo, non basteranno neppure i manganelli. I Black Bloc sono dei fuori di
testa guastatori, provocatori, violenti ingiustificati e ingiustificabili (20 metri cubi di sanpietrini non è cosa da poco) e
come tali vanno trattati ed è giusto che la politica prenda provvedimenti ma
mischiare in un coacervo di idee, di condizioni, e di intenti loro e i manifestanti
è offensivo, lesivo della dignità e a lungo andare potrebbe essere pure pericoloso.
Anche i giovani, i precari a vita, i poveri, i disoccupati nel loro piccolo si incazzano e non è sufficiente dire loro di "fare i buoni", di soffrire tranquilli il loro disagio e di non urlare che facendo rumore potrebbero disturbare la quiete pubblica: insomma ragazzi precari, disoccupati, "state buoni se potete".
Anche i giovani, i precari a vita, i poveri, i disoccupati nel loro piccolo si incazzano e non è sufficiente dire loro di "fare i buoni", di soffrire tranquilli il loro disagio e di non urlare che facendo rumore potrebbero disturbare la quiete pubblica: insomma ragazzi precari, disoccupati, "state buoni se potete".
Non si è data la minima importanza alle grida dei manifestanti...i politici comunque non danno peso ai cortei di manifestanti,neanche i media,Possiamo partecipare a tutti i cortei del mondo ma se fanno finta di niente è tutto inutile.Invece una manifestazione che sfocia in guerriglia urbana fa notizia,e in più mette in cattiva luce veri manifestanti.ai politici non piacciono le manifestazioni...e poof! ecco metterle in cattiva luce
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