Le offese all'unità della Patria oramai si ripetono in continuazione, pronte ad essere lanciate nel momento in cui l'attenzione sciama dalla strisciante secessione vestita da federalismo fiscale. Che i tempi sono cambiati ne possiamo essere certi perchè solo trenta anni fa affermazioni siffatte, come quelle sparate dai leader della Lega Nord non sarebbero passate così impunemente. "Tireremo fuori i fucili" tuonò Bossi anni or sono, "con la bandiera pulitevi il sedere" aggiunse successivamente, "per i giudici sono pronte le pallottole" e ” Il Nord vuole essere padrone della sua casa e che la sua casa sia riconosciuta” continuò, e poi un serie di provocazioni continue fino alle ultime amnesie circa la presenza di rito alla ricorrenza della Repubblica Italiana e alla sostituzione dell'Inno di Mameli in una inaugurazone di un edificio scolastico finendo al tifo contro la squadra di calcio Italiana. Nei bar e nelle strade le persone ci scherzano sopra, e
in momento di crisi economica, le affermazioni fatte di recente senza neppure la caniggia estiva a giustificarle, sembrano passare in secondo piano in una sorta di collettiva letargia cerebrale che rende tutti abulici . Chi si aspettava uno scatto d'orgoglio delle persone( non che non ce ne siano state per nulla) è rimasto deluso, deluso dalla massa, dalla mancata difesa di quel bene collettivo che le coscienze della stragrande maggioranza degli Italiani avevano acquisito, cioè la Patria. La Patria è quel fazzoletto di terra su cui le popolazioni stanziate riconoscono come casa propria, madre propria, carne propria non divisibile ne alienabile la cui caratteristica fondamentale è quella di essere amata la cui pena per una mancata difesa è la non esistenza accompagnata da grandi sofferenze. Per questioni territoriali da sempre si sono fatte guerre, guerre senza fine che hanno causato e causano migrazioni di grandi masse, povertà e sofferenze indicibili. Anche la storia era un bene proprio della cultura di un popolo, un sorta di vademecum delle genti che oggi ha perso quasi di significato, soggetta a continue revisioni, reiscrizioni, cambiamenti di significati occasionali ad uso e consumo dell'oratore posto nel pulpito degli scranni. Forse la storia passata può sembrare non aderente all'oggi (cosa che personalmente non credo, i corsi e ricorsi ci sono ad esempio) ma ,tralasciando il sangue versato dei partigiani nella resistenza, neppure la storia recente n ha insegnato nulla, dimentichi di alleati e cittadini che hanno combattuto per la Patria. La patria e uno di quei beni che quando non l'hai non esisti, non puoi sapere chi si è, si respira solamente facendoci simili ad anime vaganti nel tempo senza meta. La Iugoslavia ha visto gente che si chiamava fratello e sorella sventrarsi in una pazzia collettiva per le ambizione personali dei leader politici oltre che motivazioni economiche. La guerra fraticida tra Serbi -Croati e Kosovari, Tutsi e Utzi, Uzbechi e Kirghizi, e altri esempi e noi tutti distratti a tavola tra una forchettata e l'altra non cogliamo più i segni, non interpretiamo gli accadimenti. In Italia Pulcinella ora scherza con il fuoco, e si può fare male, tanto male fino a bruciare l'intera casa, i suoi occupanti e ogni bene in essa contenuto. Ci sono cose nella vita su cui non bisognerebbe mai scherzare, una di queste è la Patria e la Carta Cstituzionale su regge. Questo nome è spesso associato alla Madre, Madre Patria, grembo della crescita, per sottolinerare la viscerale appartenenza ad essa e il suo mancato rispetto, i colpi di piccone dati alla Costituzione sono segni che dovrebbero porre sul chi va la chiunque. Il Nuovo Mondo viene prospettato come il Paese dei Balocchi come nella favola di pinocchio dove ognuno può fare ciò che gli passa per la testa, attraverso l'uso della parola Libertà utilizzata come salvacondotto per introdurre la secessione prima bisbigliata e e poi via via sempre in modo più esplicito e dichiarato. Quando la tensione sale e la crisi si farà più pesante in un'atmosfera satura di nervosismo, un'ulteriore provocazioni, una scintilla, potrebbe innescare un incedio di cui non sarà possibile prevederne le conseguenze. Il padroni di casa raccontano barzellette, vomitano rutti e bestemmie che fanno ridere pulcinella e Arlecchino, e durante la rappresentazione dell'operetta in scena, la casa brucia. In un teatro durante uno spettacolo il comico si accorse di un incendio e gridò sul palco " al fuoco, il teatro va a fuoco, e i presenti pensando che fosse una gag comica cominciarono a ridere, ed egli, nel tentativo di farsi capire meglio alzò la voce, ma nulla, più sbraitava e più il pubblico rideva, e neppure quando lo videro scappare a gambe elevate si resero conto, continuavano a ridere a più non posso, come se tutto facesse parte dello spettacolo.
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