Nell'era delle leggi Nazionali, Internazionali e Mondiali, nell'era dei satelliti, dei guardiacoste, ogni anno, pur denunciando, documentando, filmando ciò che avviene nei mari non succede nulla; è sufficiente una lettera di protesta, qualche bustarella e girae la testa dall'altra parte che tutto si risolve. Avviene tutti gli anni, negli stessi luoghi, nello stesso periodo che flottiglie di baleniere pescherecci e pescatori compiono mattanze indiscriminate in barba a divieti, leggi e regolamenti. Dal sito SOS Balene -
Sì, dall’anno della messa al bando ufficiale nel 1986, sono state uccise circa 20.000 balene. In virtù di un’obiezione ufficiale alla moratoria, la Norvegia continua la caccia alla balena a scopo commerciale. In Islanda e Giappone le balene continuano ad essere uccise per scopi di “ricerca”fuori del controllo dell’IWC. Ora il problema, oltre alla tragressione di accordi ratificati,
è che il numero di balene e delfini non è illimitato e scese al di sotto di un determinato numero il rischio di estinzione è certo. Ma poi perchè Giappone, Islanda e altre nazioni debbono continuare pescare le balene e gli altri stati no? La trasgressione degli accordi porta altri a fare lo stesso e la ridicola motivazione scientifica addotta da Giappone per continuare a imbandire le tavole di suschi è alquanto irritante. Un'inchiesta del Sunday Times, spiega Greenpeace, ha dimostrato come all'Iwc almeno sette Paesi votano in base al versamento di somme di denaro concesse da Paesi come il Giappone. I funzionari delle Isole Marshall e di Kiribati hanno entrambi affermato di aver sostenuto il Giappone in cambio dei suoi aiuti. Il commissario della Tanzania dell’IWC ha inoltre detto che erano state messe a disposizione “brave ragazze” per ministri e autorità della pesca durante i viaggi, completamente spesati, dal Giappone. E' di ieri la notizia di scontri a Malta per salvare il tonno rosso. Nelle ultime ore, gli attivisti di Greenpeace sono stati impegnati in un'azione non violenta per cercare di liberare i pesci da una gabbia che li trasportava verso un allevamento dell'isola. In risposta - afferma l'organizzazione non governativa ambientalista - i pescatori hanno sparato dei razzi di segnalazione e successivamente è intervenuta anche la guardia costiera maltese che ha cercato di allontanare gli attivisti con cannoni ad acqua. A questo riguardo un documentario "The Cove " ha vinto un Oscar come miglior documentario incentrato sulla mattanza dei delfini in una baia giapponese. Taiji, un tranquillo villaggio di pescatori sulla costa rocciosa di sud-occidentale Giappone, uccide solo una piccola frazione dei delfini cacciati dal paese ogni anno. "La nostra speranza è che il popolo giapponese che vedrà questo film decida autonomamente se gli animali dovrebbero essere utilizzati per la carne e per l'intrattenimento", ha detto Psihoyos backstage dopo aver ricevuto l'Oscar alla cerimonia degli Academy Awards a Los Angeles. La città di Taiji uccide circa 2.000 delfini ogni anno per la loro carne. Alcuni vengono catturati e venduti agli acquari.Il governo giapponese, che permette di circa 19.000 delfini di essere uccisi ogni anno, riconosce che la carne di delfino è contaminato da mercurio, ma dice che non è pericoloso se non consumato in grandi quantità. Il film sarà proiettato in Giappone a partire dal giugno al 20-30 teatri a livello nazionale. E 'stato proiettato al festival cinematografico internazionale di Tokyo in ottobre.
è che il numero di balene e delfini non è illimitato e scese al di sotto di un determinato numero il rischio di estinzione è certo. Ma poi perchè Giappone, Islanda e altre nazioni debbono continuare pescare le balene e gli altri stati no? La trasgressione degli accordi porta altri a fare lo stesso e la ridicola motivazione scientifica addotta da Giappone per continuare a imbandire le tavole di suschi è alquanto irritante. Un'inchiesta del Sunday Times, spiega Greenpeace, ha dimostrato come all'Iwc almeno sette Paesi votano in base al versamento di somme di denaro concesse da Paesi come il Giappone. I funzionari delle Isole Marshall e di Kiribati hanno entrambi affermato di aver sostenuto il Giappone in cambio dei suoi aiuti. Il commissario della Tanzania dell’IWC ha inoltre detto che erano state messe a disposizione “brave ragazze” per ministri e autorità della pesca durante i viaggi, completamente spesati, dal Giappone. E' di ieri la notizia di scontri a Malta per salvare il tonno rosso. Nelle ultime ore, gli attivisti di Greenpeace sono stati impegnati in un'azione non violenta per cercare di liberare i pesci da una gabbia che li trasportava verso un allevamento dell'isola. In risposta - afferma l'organizzazione non governativa ambientalista - i pescatori hanno sparato dei razzi di segnalazione e successivamente è intervenuta anche la guardia costiera maltese che ha cercato di allontanare gli attivisti con cannoni ad acqua. A questo riguardo un documentario "The Cove " ha vinto un Oscar come miglior documentario incentrato sulla mattanza dei delfini in una baia giapponese. Taiji, un tranquillo villaggio di pescatori sulla costa rocciosa di sud-occidentale Giappone, uccide solo una piccola frazione dei delfini cacciati dal paese ogni anno. "La nostra speranza è che il popolo giapponese che vedrà questo film decida autonomamente se gli animali dovrebbero essere utilizzati per la carne e per l'intrattenimento", ha detto Psihoyos backstage dopo aver ricevuto l'Oscar alla cerimonia degli Academy Awards a Los Angeles. La città di Taiji uccide circa 2.000 delfini ogni anno per la loro carne. Alcuni vengono catturati e venduti agli acquari.Il governo giapponese, che permette di circa 19.000 delfini di essere uccisi ogni anno, riconosce che la carne di delfino è contaminato da mercurio, ma dice che non è pericoloso se non consumato in grandi quantità. Il film sarà proiettato in Giappone a partire dal giugno al 20-30 teatri a livello nazionale. E 'stato proiettato al festival cinematografico internazionale di Tokyo in ottobre.
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