martedì 31 agosto 2010

Il Topo

Dobbiamo poterci tutelare da tutti i topi passati, presenti e futuri di qualsiasi colore abbiano il pelo .
Non conosco tutte le leggi cosiddette ad personam o ad aziendam promulgate, sono troppe da ricordare , solo qualcuna mi viene in mente . Lodo Alfano, legge Mondadori, lodo Schifani, legge sul falso in bilancio, e l’ultima, il processo breve ancora da approvare, di cui si sta parlando in questi giorni. Qui ne sono riportate diciassette e se passa l’ultima proposta sul processo breve raggiungerebbero il numero di diciotto, ma c’e chi ha stilato un elenco a cui arriverebbero a trentasette. Diciotto o trentasette comunque troppe , ( sarebbe troppo anche una sola) e qualche dubbio potrebbe venirci e venire a chi in buona fede ha votato questo governo. Un governo che non sembra sentire il polso del paese, l’esatta percezione, della vita reale, ma una percezione parallela relativa alla propria.
Di tutte i provvedimenti presi nel corso degli anni poco o nulla hanno interessato il popolo; un vivacchiare nella normale amministrazione e una super attività in quella particolare straordinaria Amministrazione. Di nulla ci siamo avveduti su alcuni temi disturbati nella comunicazione tramite altri fatti di secondaria ed ultimissima importanza. Per tutta la legislatura le proteste degli operai delle fabbriche che chiudevano, il mondo dei precari, i giovani, la riforma della giustizia in senso funzionale, venivano sistematicamente deviate da scandali e scandaletti , Tutte queste argomentazioni, per quanto ci possano interessare, non risolvono lontanamente i problemi reali, non danno ordine al Paese nel suo insieme, soprattutto poi nel modo in cui vengono enfatizzate e date in pasto alla gente che tutto sa di Noemi letizia, delle sparate del Senatur, del Trota o chi per lui, e poco nulla sulla scuola e sul mondo dei precari o sui problemi di bilancio dei comuni che per qualche perverso meccanismo si ritroveranno ad aumentare le imposte che non sarebbero più incrementate dallo stato ma girate ai comuni come condizione ultima di sopravvivenza. Un esempio recente di notizia non diffusa è data dalle accuse di un pentito al Presidente del Senato Schifani (che sicuramente è estraneo ai fatti) circa rapporti continui con gente di malaffare, relativamente alla sua attività di avvocato in anni precedenti alla sua nomina; nessun giornale riporta la notizia, anzi uno- che sia pure una bufala ma sicuramente questo accadimento ha un interesse di una certa portata, una valenza mille volte superiore alla indagine di un sospetto acquisto di una cucina riportato per settimane in prima pagina sui quotidiani e che neppure la magistratura ha preso in seria considerazione. Certo che ci interessa poi, che la manovalanza mafiosa venga arrestata ma ci interessano ancora di più avere i mandanti, le connivenze, gli agganci e la penetrazione nel pubblico servizio, nei gangli dello stato e qui invece, arrivati a sfiorare certi scenari ecco viene lanciata una nuova notizia bomba “ in ministro tal dei tali ha avuto un rapporto improprio, forse acquistata una cucina sospetta,un affitto, un volo una casa sospetta, , una escort ”, come quando ai bambini che si sono fatti male si indicano cose straordinarie da guardare per distrarli dal loro dolore. Neanche le cose vengono chiamate con il nome comune, rubare = appropriarsi indebitamente, andare a puttane = avere un incontro con una escort- falsificare un bilancio = distrarre somme alla certificazione, andare in galera = essere trattenuti temporaneamente in casa circondariale, frequentazioni mafiose = conoscenze occasionali, la menzogna = visione alternativa delle cose, interesse privato nella pubblica amministrazione = coincidenza di intenti, mafioso = eroe, giudice = matto, psicopatico. Che dire altro? Così etichettate le cose appaiono irreali, prive di anima, di colpa, di reato, non illecite, così che anche Lucifero in persona potrebbe apparire come diversamente credente, un diversamente onesto, uno diverso, dissimile dalla massa e abilitato alle funzioni a lui congeniali; potrebbe addirittura ricusare Dio (invocando la legge Cirami su legittimo sospetto) per preconcetti sulla sua persona. Per capire se il Topo, legislatore delle leggi sui Gatti e sul Formaggio sia in buona fede o no, occorre farsi una semplice domanda, come nei sospetti omicidi , “ chi è il maggior beneficiario dell’accaduto?” verificato ciò, sapremo chi aveva maggior interesse affinché un fatto fosse compiuto o una legge particolare approvata o un’altra depenalizzata. Occorre guardare nella stiva del topo e verificare quanti formaggi ha incassato dalla legge appena promulgata o se tramite una legge ad hoc sui gatti, ha potuto non essere mangiato dopo essere stato catturato nel tentativo di sottrarre “inavvertitamente” una porzione di gruviera. Dobbiamo poterci tutelare da tutti i topi passati, presenti e futuri di qualsiasi colore abbiano il pelo, chiamare le cose con il loro nome e avere la ferma convinzione del rispetto della cosa pubblica e della pubblica amministrazione. Dobbiamo essere certi che al governo vi sia la gente migliore possibile, in numero adeguato e con trattamenti economici secondo canoni europei; così facendo qualche speranza in più sul futuro potrebbe arrivarci e chissà, farci anche gonfiare il petto di orgoglio.

Nessun commento:

Posta un commento