giovedì 28 ottobre 2010

Il Camaleonte e gli spettatori rapiti.

Disse una volta Giorgio Gaber: «Non ho paura di Berlusconi in sé. Ho paura di Berlusconi in me». Ognuno  di noi Italiani ha in qualche modo un’opinione politica personale ma su una cosa dovremmo essere  tutti d’accordo, che Silvio Berlusconi è un politico/imprenditore anomalo, cioè non uguale a tanti che lo hanno preceduto  o a agli attuali colleghi che siedono in parlamento.  Egli è sulla scena politica da quasi sedici anni  e da allora al giorno odierno non vi è stato giorno che tutti i media, giornali, televisioni, riviste , radio etc  non abbiano parlato di lui, parlamento compreso che ancora oggi ha al centro delle argomentazioni delle sue sedute(a dispetto dei problemi del Paese)  il caso B. in rapporto al la giustizia. Beh dovete convenire che ciò non è cosa comune sulla scena mondiale,  ma il punto centrale non è  B., che  senza il consenso non esisterebbe, ma noi, noi tutti che lo abbiamo votato il tutte le tornate elettorali confermando il nostro consenso. Questo è il punto centrale; perché lo votiamo nonostante tutto ? Beppe Severgnini , il giornalista scrittore giramondo sostiene che rispondere a questa domanda è inutile e prova invece a raccontare Berlusconi ai posteri («La pancia degli italiani. Berlusconi spiegato ai posteri»,) in un saggio  di cui Corriere della Sera  in un simpaticissimo articolo apparso sulle sue pagine che ne anticipa i contenuti evidenzia almeno dieci motivi per cui B. ha dominato la scena politica italiana. (Articolo Corriere della Sera) Riporto il primo punto. 
 1) Fattore umano
Cosa pensa la maggioranza degli italiani? «Ci somiglia, è uno di noi». E chi non lo pensa, lo teme. B. vuole bene ai figli, parla della mamma, capisce di calcio, sa fare i soldi, ama le case nuove, detesta le regole, racconta le barzellette, dice le parolacce, adora le donne, le feste e la buona compagnia. È un uomo dalla memoria lunga capace di amnesie tattiche. È arrivato lontano alternando autostrade e scorciatoie. È un anticonformista consapevole dell’importanza del conformismo. Loda la Chiesa al mattino, i valori della famiglia al pomeriggio e la sera si porta a casa le ragazze. L’uomo è spettacolare, e riesce a farsi perdonare molto. Tanti italiani non si curano dei conflitti d’interesse (chi non ne ha?), dei guai giudiziari (meglio gli imputati dei magistrati), delle battute inopportune (è così spontaneo!). Promesse mancate, mezze verità, confusione tra ruolo pubblico e faccende private? C’è chi s’arrabbia e chi fa finta di niente. I secondi, apparentemente, sono più dei primi.


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