venerdì 8 aprile 2011

Quelli che non si sentono zignati...

(Zignare, riporto fedelmente, è un volo metodico eppur fastidioso che compie una zanzara sul culo di una ragazza). Ci vuole ben altro che una barzelletta per scandalizzare gli Italiani, ma ogni cosa al suo tempo e al suo luogo. Mi riferisco alla barzelletta raccontata dal Presidente il 2 aprile 2011, al termine dell’incontro a Palazzo Grazioli con parlamentari, sindaci e comitati per il no all'abbattimento delle case abusive in Campania, quella del contadino napoletano che voleva brevettare la mela che sapeva di fica.
 Forse molti di noi ne avranno raccontate di peggiori nella loro vita
ma a nessuno credo sia mai venuto in mente di raccontarne una di questo tenore, fuori dalle circostanza e da luoghi più opportuni. Che ne so, un esempio qualsiasi, una volgare sul corpo di Cristo al Prete della parrocchia o una sui Presidi al proprio insegnante durante un’interrogazione o ancora raccontare ad un una persona di colore, un barzelletta irrispettosa che lo offendesse e ridicolizzasse oltremodo. In buona sostanza è questo che è avvenuto. L’incontro con i Sindaci campani di cui si parla è avvenuto in veste ufficiale. I Sindaci portavano la fascia tricolore ed erano lì in rappresentanza dello Stato e dei propri cittadini, così come avrebbe dovuto esserlo il Presidente del Consiglio, che non era in una osteria o a casa propria tra amici, era ad un formale incontro ufficiale, tra Personalità pubbliche di rilievo, cariche dello Stato.Ma tralasciando questo particolare non da poco, quello che lascia maggiormente interdetti nella vicenda è il vedere quanto è stata gradita la barzelletta dai partecipantiche si sono sganasciati dalle risate a più non posso(Video youtube).
Evidentemente B. conosce benissimo e alleva con amore i suoi polli, per cui è una illusione pensare che una sua battuta, per quanto stupida e fuori luogo, avrebbe potuto generare indignazione. Anzi, invece di indignarsi hanno manifestato il loro gradimento con un certo giubilo. Erano campani i Sindaci e Comitati presenti ed egli li ha ridicolizzati imitando con una sottile vocina il dialetto partenopeo e l’arte di arrangiarsi, con una barzelletta che li ridicolizzava e loro, sghignazzando, mentre venivano zignati nella dignità, hanno mostrato gradire annuendo, applaudendo, confermando quanto lui stava dicendo di loro, cioè che quello è il loro modus vivendi, descrivendoli come cafoni, ignoranti e scansafatiche  : Panem et circenses per la plebe moderna. In quell'incontro i Sindaci parevano essere in piena sintonia con lui, con quanto diceva, in sintonia con il Berlusconismo, con quel pensiero filosofico che ci vorrebbe  tutti sudditi, tutte persone che si possono piegare,  comperare e ridere a comando e non portatori di istanze, di diritti e  di doveri aventi anche una propria dignità. 

Testo - 
“(L’impiegato dell’Ufficio Brevetti di Napoli si lamenta perché è costretto a lavorare d’agosto). E noi qui nel mese di agosto, noi mediterranei, con fuori una temperatura di 32 gradi, temperature d’Africa, 38 gradi, siamo a pezzi, e noi siamo qui (bussano allo sportello). Aprite! E’ arrivato il solito cazzone che vuol sapere dove sta o’ cess’! Chi è? Vabbè vado io, vado io. (I bagni) Stanno là!’. (Si presenta un contadino) ‘No veramente, volevo sapere se questo è l’Ufficio Brevetti’. ‘’Sta scritta qua che è? Ufficio Brevetti! E allora scusi, Ufficio Brevetti! Vuole sapere?’ ‘No, io…’. ‘Non mi dica che lei…’. ‘Sì, io vulisse fa’ o brevett!’. ‘Venite, venite! Qui c’è qualcuno che ci vuole prendere… e non diciamo per cosa! Lei deve sapere, caro signore, che storicamente qua di brevetti non ne sono mai stati fatti, né richiesti, perché noi siamo un popolo mediterraneo e sappiamo benissimo che nei mesi di luglio, agosto e settembre, bisogna dedicarsi al sole, alle vacanze, è vero? Quindi lei cosa ci viene…lei ci sta a zignare’. ‘Zignare, e che significa zignare?’ ‘Zignare è un volo metodico eppur fastidioso che compie una zanzara sul culo di una ragazza (oooooolèèèè). Lei ci sta a zignare e noi, scusate tanto, in quel posto, con 28 gradi qua, 30 gradi là, il 20 di agosto non abbiamo proprio bisogno di essere presi per il culo’.

‘No, ma io vulisse registra’ ‘nu brevett!’. Ce l’ha ‘o documento, ‘o dossier? E cccarte…’e tttiene ‘e carte?’ ‘Ehm, non ce le ho le carte’. ‘Allora, 38 gradi, 20 agosto, per brevettare, mio caro signore, servono ‘e ccarte!’. ‘No, ma io tengo la cosa da brevettare direttamente! Ma io ce l’ho la cosa’. ‘E che sarebbe la cosa?’ ‘Una mela!’. ‘Avete ascoltato bene? Noi siamo qui…38 gradi…32 gradi…per farvi brevettare ‘na mela!’. ‘Sì, ma la mia è una mela speciale!’. ‘Speciale? Avete mai sentito che ci sono mele speciali? Io no. E cos’ha di speciale?’ ‘Sa di fica!’ (DAJEEEEE).
“Senta, ventotto gradi, trentadue gradi…noi non ci facciamo prendere per…’. ‘No, è ‘o veramente…Assaggiate!’ ‘Ma noi dobbiamo farci veramente prendere per il culo?’. ‘E assaggiate!’. (La mordono. Grande mimica, tipo Gassman quando simulava un ictus). ‘Ma sa di culo!’. ‘E giratela!’ (ahahahahahah)”.




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