domenica 8 maggio 2011

Il Faraone e l'origine del Male


Un tumore per tempo latente ad un certo punto si svegliò. Non che non diede segnali di vita circa la sua presenza, ma fino ad allora, anche gli specialisti del settore dissero che non era il caso di intervenire, attribuendo ai sintomi accusati un significato di "normali disturbi passeggeri". Accadde, che man mano che passava il tempo iniziò a corrompere cellule, vasi, tessuti, fino a prendere possesso di alcuni organi causando gravi anomalie del sistema; solo il  cervello non aveva  ancora conquistato. La cosa curiosa  è che nel tempo assunse le caratteristiche di cellule del corpo ospitante,
per cui i sistemi deputati alla difesa, riconoscendolo in parte come proprio, non operarono attacchi efficaci nei sui confronti permettendogli così di adattarsi, farsi accettare, infiltrarsi ed infliggere danni all'intero organismo.  Divenne quindi cellula epatica nel fegato, alveolare nei polmoni, gromerulare nei reni. Se pure in qualche occasione fu sferrato un tentativo di difesa dagli organi deputati,  gli anti anticorpi sono sempre riusciti ad interferire a tale offensiva permettendogli di sopravvivere, ma questi tentativi di ostacolarlo hanno generato in lui la necessità di un più  ampio spazio di sicurezza privo di interferenze che avrebbero potuto mettere a repentaglio anche la sua stessa esistenza.

Capì allora che era il cervello l’organo a cui puntare. Capì che avendo il suo controllo,  avrebbe avuto il controllo totale del sistema . Confidando nel de potenziamento delle difese immunitarie e sul’offuscamento del discernimento dovuto alle tossine inalate, nacque in lui la consapevolezza di potercela fare e cioè,  una volta  raggiunti i gangli centrali del comando tutto sarebbe stato più semplice ed ogni operazione condotta non sarebbe più stata contrastata. Nonostante la conquista, suo vero obiettivo, avrebbe col tempo significato la morte certa dell’intero organismo, si prefisse ugualmente lo scopo di convincere il sistema immunitario che erano le cellule sane a dover essere attaccate e non lui, perché erano loro ad esser anomale, loro l’origine del male. Egli, che comunque aveva i giorni contati,  sentendosi come solo un Faraone che si prepara al trapasso si sente, avrebbe voluto portare all'incontro con il Dio Anubi, tutto e tutti  e quindi, proprio come un faraone che veniva seppellito con i suoi beni e suoi servi, non facendosi alcun problema della disgregazione totale del Corpo …tentò.  - Chi sveglierà questo popolo dormiente?

Berlusconi torna a parlare della necessità della riforma della giustizia e ad attaccare i magistrati con toni che salgono ogni giorno di più. Un "cancro che bisogna assolutamente levare". Silvio Berlusconi parla dell'azione dei magistrati. un'azione che il presidente del Consiglio bolla come "eversiva". E quello che e' grave, secondo il premier e' che questa situazione va avanti da decenni. "Gli stessi Pm (Pubblici Ministeri) sono ancora li' a ripetere lo stesso tipo di eversione: e' una patologia, e' un cancro della democrazia che dobbiamo estirpare".

 «La nostra è una democrazia malata perché la sovranità non è più del popolo ma è ormai dei giudici, dei pm di sinistra che ricorrono alla Corte costituzionale, che anche lei ha una maggioranza di sinistra, per abrogare le leggi votate regolarmente dal Parlamento che non gli piacciono». 

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