mercoledì 4 maggio 2011

Vittime, Carnefici, e Iene (Lettera di Giorgio Napolitano in omaggio ai Giudici Vittime del Terrorismo)


9 maggio, Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi. Il presidente della Repubblica dopo i manifesti affissi a Milano che sono  un “Intollerabile offesa” alla magistratura, per il giorno della memoria delle vittime del terrorismo ha scritto una lettera al Vice Presidente del CSM. In questo giorno sarà reso omaggio  particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita ed in particolr modo ai  dieci magistrati che sono caduti per mano delle Brigate Rosse. 
L'inteollerabile offesa a cui si riferisce il Presidente Giorgio Napolitani è dovuta ai manifesti con scritto “Fuori le Br dalle procure“ e “Toghe rosse, ingiustizia per tutti” che sono apparsi a Milano. Senza voler forzare un' associazione di idee e di intenti è pur vero che tali affermazioni rispecchiano anche il pensiero del Premier del goveno in carica che di fatto sta conducendo una guerra alla Magistratura, al CSM e non mancando di punzecchiare il Presidente Napolitano ha dichiarato : 

"Magistrati eversivi" - La magistratura, secondo il premier, è "permeata dalle idee della sinistra" e si fa promotore di una richiesta di una Commissione d'inchiesta sulla magistratura - Il premier torna a sostenere "l'opportunità di una commissione di inchiesta che accerti se esiste un'associazione a delinquere a fini eversivi nella magistratura". In realtà il Capo della procura ricorda -«a Milano le Br in pro­cura ci sono state davvero: per  assassinare i magi­strati» e ancora «Il capo dello Stato sapete voi da che parte sta. Abbiamo giudici della Corte costituzionale eletti da tre capi dello Stato di sinistra, che fanno della Corte costituzionale non un organo di garanzia ma politico»

Lettera del Presidente Napolitano al Vice Presidente del CSM, Vietti. "Il prossimo 9 maggio si celebrerà al Quirinale il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Quest'anno, il nostro omaggio sarà reso in particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. Tra loro, si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche". 

E' quanto si legge nella lettera che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, al quale chiede di invitare - a suo nome - "alla cerimonia i famigliari dei magistrati uccisi e, assieme, i presidenti e i procuratori generali delle Corti di Appello di Genova, Milano, Salerno e Roma, vertici distrettuali degli uffici presso i quali prestavano la loro opera Emilio Alessandrini, Mario Amato, Fedele Calvosa, Francesco Coco, Guido Galli, Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Vittorio Occorsio, Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione".

"La scelta che oggi annunciamo per il prossimo Giorno della Memoria - prosegue il Capo dello Stato - costituisce anche una risposta all'ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano con la sigla di una cosiddetta 'Associazione dalla parte della democrazia', per dichiarata iniziativa di un candidato alle imminenti elezioni comunali nel capoluogo lombardo. Quel manifesto rappresenta, infatti, innanzitutto una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle BR, magistrati e non. Essa indica, inoltre, come nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull'amministrazione della giustizia, si stia toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni. Di qui il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti".
I MAGISTRATI VITTIME DEL TERRORISMO

Emilio Alessandrini
Sostituto procuratore a Milano, 36 anni. Ucciso a Milano da Prima linea il 29 gennaio 1979, pochi istanti dopo aver lasciato il figlio a scuola.
Mario Amato
Sostituto procuratore della Repubblica a Roma, 42 anni, ucciso a Roma il 23 giugno 1980 dai Nar. Colpito mentre aspettava l’autobus.
Fedele Calvosa
Procuratore di Frosinone, 59 anni. Ucciso a Patrica dalle Formazioni comuniste combattenti l’8 novembre 1978. Con lui muoiono l’autista del ministero Luciano Rossi, 24 anni, e Giuseppe Pagliei, 29 anni, agente di scorta.
Francesco Coco
Procuratore generale di corte d’appello a Genova, 67 anni. Ucciso dalle Br l’8 giugno 1976. Nell’agguato muoiono anche l’agente Giovanni Saponara e l’appuntato dei carabinieri Antioco Deiana, 30 anni.
Guido Galli
Giudice istruttore a Milano, 47 anni. Ucciso da Prima linea il 19 marzo 1980. Colpito alla schiena, fu giustiziato con due colpi alla nuca.
Nicola Giacumbi
Procuratore capo della Repubblica a Salerno, 51 anni. Ucciso il 16 marzo 1980 dalle Br. Aveva rifiutato la scorta per non mettere a rischio altre vite umane.
Girolamo Minervini
Direttore generale degli istituti di prevenzione e pena, 61 anni. Ucciso a Roma dalle Br il 18 marzo 1980. Era in autobus, senza scorta.
Vittorio Occorsio
Sostituto procuratore a Roma, 47 anni. Ucciso da Ordine nuovo il 10 luglio 1976. Colpito mentre si recava in ufficio sulla sua auto.
Riccardo Palma
Capo dell’ufficio VIII della Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena, ucciso a Roma dalle Br il 14 febbraio 1978. Aveva 62 anni. Uscito di casa, stava raggiungendo l’auto.
Girolamo Tartaglione
Direttore generale degli Affari penali, 67 anni, ucciso a Roma dalle Br il 10 ottobre 1978. Fu raggiunto da due colpi alla nuca sulle scale di casa.


1 commento:

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