L’atmosfera che si percepisce da cittadini
osservatori per la nuova proposta di legge sulla durata dei processi, pare surreale, inverosimile. L’eccitazione, il nervosismo che recepiamo ci
ricorda quello mostrato in alcuni film prima di un gran ballo al
Palazzo del Sultano e per il quale occorre creare un vestito speciale che bene
si adatterà all'occasione per magnificarlo.
A corte, alla vigilia dell’evento, uno stuolo di venditori delle migliori tele,
camminava nervosamente su e giù per il palazzo offrendo la propria merce ed il
proprio sapere al Divino, come il più adatto per l’evento. Scelta la
stoffa e
la trama, i sarti subito si
misero all'opera; taglia cuci, rinforzi, orli e pieghe non dovevano evidenziare
i difetti che Lui purtroppo possedeva, ed in abbondanza. Un gibbo piuttosto
pronunciato, una gamba più lunga dell’altra, spalle strette
e una certa bassezza di statura erano i punti più evidenti.
Così un primo vestito fu completato e gli fu
fatto indossare, ma questo subito mostrò delle pecche: troppo corto, troppo, troppo
troppo corto. Nonostante l’evidente imperfezione i suoi rappresentanti andarono
nelle piazze e a gran voce urlarono: “ Il Sultano ha creato un nuovo modello
dalle maniche e gambe corte. E’ veramente bello, elegante, e detterà le linee
guida per tutti sul nuovo corso stilistico. Si, ciò è cosa bella, giusta, et
casta” ma quando si mostrò alla popolazione così addobbato una gran risata lo
accolse, così fragorosa da far tremare anche il suolo. Quelle risa fecero sentire il Sultano fuori luogo e per porre rimedio,
immediatamente ne ordinò un altro. La sua disapprovazione per la figuraccia fatta non tardò a venire udendosi in ogni stanza del palazzo- “Mettetevi all'opera e fatemi un altro vestito, più accettabile, che meglio risalti le mie qualità, e deve essere pronto entro la fine
dell’estate” andava gridando gonfio di rabbia nei corridoi .
Nessuno si sarebbe
dovuto accorgere delle sue corte gambe, della mancanza di collo, del girovita
troppo abbondante. Allora, nuovamente sarti e tessitori cominciarono daccapo ed
in breve, lavorando alacremente giorno e notte, confezionarono un secondo
vestito. Fu subito evidente che questo era lungo, troppo, troppo lungo ma tutti i presenti, piuttosto
di essere nuovamente rimproverati, mentendo spudoratamente e con addosso la paura di essere licenziati, in un’anime accordo dissero che era splendido, che andava bene
così, dissero che era semplicemente perfetto. Ma al sultano la cosa parve sospetta,
e dubbioso replicò “ e se qualcuno si accorge che è troppo lungo che figura ci
faccio? ” Mio Sultano, mia luce”, osò replicare il più ardito dei sarti,
“se così accadesse sarebbe la prova provata che la vostra grandezza è ancora in crescita così
come le sono le vostre gambe, e di conseguenza la vostra grandiosità”.
“Bene, bene”, borbottò il sultano, "ottima visione delle cose, positiva, futuristica. Ciò che dite è
vero, non bisogna porre limite alla grandezza. Sarà credibile a tutti” e nuovamente
tornarono in piazza gli urlatori. “Un nuovo stile è stato creato dal Sultano stesso, che prevede maniche e gambe lunghe e che detterà le nuove linee guide stilistiche in avvenire. Ciò è cosa bella, giusta et casta e prima dell’estate
potrete ammirarlo in tutta la sua magnificenza, la sua grandezza, la
sua giustezza”.
Ora nel significato del racconto,
sostituite la parola vestito
con legge ad personam sui processi, in particolare al “ processo corto e processo
lungo” potrebbe così essere più chiaro quello che si sta verificando nel Parlamento
Italiano quando viene formulata una legge cucita su misura per l’interesse
personale del Premier, il tutto mentre siamo in serissima difficoltà economica.
Il processo lungo prevede la possibilità per la difesa di chiamare a testimoniare quante persone vuole la difesa senza che il giudice possa sindacare se questo serva al dibattimento. Immaginate che il fatto avvenga in uno stadio, la difesa potrebbe chiamare a testimoniare tutte le 80.000 persone presenti al momento in cui è successo l'eventuale reato. Conclusione Prescrizione, così come pure previsto nel processo breve se non si fosse celebrato completamente in un arco di tempo ritenuto ragionevole ma senza che fossero forniti i mezzi adeguati. In sostanza si veste un atleta da palombaro e si pretende che gareggi nei 100 m.
Processo lungo-ANM: “MAI A SENTENZA” - E’ pesante pure il giudizio dell’Associazione Nazionale Magistrati. “Processo lungo significa non arrivare mai a sentenza. Questo provvedimento è dettato dall’esigenza di risolvere situazioni particolari e non porta ad alcun miglioramento dell’efficienza del processo”, ha fatto sapere il presidente Luca Palamara.
Il processo lungo prevede la possibilità per la difesa di chiamare a testimoniare quante persone vuole la difesa senza che il giudice possa sindacare se questo serva al dibattimento. Immaginate che il fatto avvenga in uno stadio, la difesa potrebbe chiamare a testimoniare tutte le 80.000 persone presenti al momento in cui è successo l'eventuale reato. Conclusione Prescrizione, così come pure previsto nel processo breve se non si fosse celebrato completamente in un arco di tempo ritenuto ragionevole ma senza che fossero forniti i mezzi adeguati. In sostanza si veste un atleta da palombaro e si pretende che gareggi nei 100 m.
Processo lungo-ANM: “MAI A SENTENZA” - E’ pesante pure il giudizio dell’Associazione Nazionale Magistrati. “Processo lungo significa non arrivare mai a sentenza. Questo provvedimento è dettato dall’esigenza di risolvere situazioni particolari e non porta ad alcun miglioramento dell’efficienza del processo”, ha fatto sapere il presidente Luca Palamara.
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