giovedì 28 luglio 2011

Un Vestito per il Sultano


L’atmosfera che si percepisce da cittadini osservatori per la nuova proposta di legge sulla durata dei processi,  pare surreale, inverosimile. L’eccitazione, il nervosismo che recepiamo ci ricorda quello  mostrato in alcuni film prima di un gran ballo al Palazzo del Sultano e per il quale occorre creare un vestito speciale che bene si adatterà all'occasione per magnificarlo.
A corte, alla vigilia dell’evento,  uno stuolo di venditori delle migliori tele, camminava nervosamente su e giù per il palazzo offrendo la propria merce ed il proprio sapere al Divino, come il più adatto per l’evento. Scelta la stoffa  e  la trama,  i sarti subito si misero all'opera; taglia cuci, rinforzi, orli e pieghe non dovevano evidenziare i difetti che Lui purtroppo possedeva, ed in abbondanza. Un gibbo piuttosto pronunciato,  una gamba più lunga dell’altra, spalle strette e una certa bassezza di statura erano i punti più evidenti.

Così un primo vestito fu completato e gli fu fatto indossare, ma questo subito mostrò delle pecche: troppo corto, troppo, troppo troppo corto. Nonostante l’evidente imperfezione i suoi rappresentanti andarono nelle piazze e a gran voce urlarono: “ Il Sultano ha creato un nuovo modello dalle maniche e gambe corte. E’ veramente bello, elegante, e detterà le linee guida per tutti sul nuovo corso stilistico. Si, ciò è cosa bella, giusta, et casta” ma quando si mostrò alla popolazione così addobbato una gran risata lo accolse, così fragorosa da far tremare anche il suolo. Quelle risa fecero sentire il Sultano fuori luogo e per porre rimedio, immediatamente ne ordinò un altro.  La sua disapprovazione per la figuraccia fatta non tardò a venire udendosi in ogni stanza del palazzo- “Mettetevi all'opera e fatemi un altro vestito, più accettabile, che meglio risalti le mie qualità, e deve essere pronto entro la fine dell’estate” andava gridando gonfio di rabbia nei corridoi . 

Nessuno si sarebbe dovuto accorgere delle sue corte gambe, della mancanza di collo, del girovita troppo abbondante. Allora, nuovamente sarti e tessitori cominciarono daccapo ed in breve, lavorando alacremente giorno e notte, confezionarono un secondo vestito. Fu subito evidente che questo era lungo,  troppo, troppo lungo ma tutti i presenti, piuttosto di essere nuovamente rimproverati, mentendo spudoratamente e con addosso la paura di essere licenziati,  in un’anime accordo dissero che era splendido, che andava bene così, dissero che era semplicemente perfetto. Ma al sultano la cosa parve sospetta, e dubbioso replicò “ e se qualcuno si accorge che è troppo lungo che figura ci faccio? ” Mio Sultano, mia luce”, osò replicare il più ardito dei sarti, “se così accadesse sarebbe la prova provata che la vostra grandezza è ancora in crescita così come le sono le vostre gambe, e di conseguenza la vostra grandiosità”. 

“Bene, bene”, borbottò il sultano, "ottima visione delle cose, positiva, futuristica. Ciò che dite è vero, non bisogna porre limite alla grandezza. Sarà credibile a tutti” e nuovamente tornarono in piazza gli urlatori. “Un nuovo stile è stato creato dal Sultano stesso, che prevede maniche e gambe lunghe e che detterà le nuove linee guide stilistiche in avvenire. Ciò è cosa  bella, giusta et casta e prima dell’estate potrete ammirarlo in tutta la sua magnificenza, la sua grandezza, la sua giustezza”.

Ora nel significato del racconto, sostituite la parola vestito con legge ad personam sui processi,  in particolare  al “ processo corto e processo lungo” potrebbe così essere più chiaro quello che si sta verificando nel Parlamento Italiano quando viene formulata una legge cucita su misura per l’interesse personale del Premier, il tutto mentre siamo in serissima difficoltà economica.

Il processo lungo  prevede la possibilità per la difesa di chiamare a testimoniare quante persone vuole la difesa senza che il giudice possa sindacare se questo serva al dibattimento. Immaginate che il fatto avvenga in uno stadio, la difesa potrebbe chiamare a testimoniare tutte le 80.000  persone presenti al momento in cui è successo l'eventuale reato. Conclusione Prescrizione, così come pure previsto nel processo breve se non si fosse celebrato completamente in un arco di tempo ritenuto ragionevole ma senza che fossero forniti i mezzi adeguati. In sostanza si veste un atleta da palombaro e si pretende che gareggi nei 100 m. 

Processo lungo-ANM: “MAI A SENTENZA” - E’ pesante pure il giudizio dell’Associazione Nazionale Magistrati. “Processo lungo significa non arrivare mai a sentenza. Questo provvedimento è dettato dall’esigenza di risolvere situazioni particolari e non porta ad alcun miglioramento dell’efficienza del processo”, ha fatto sapere il presidente Luca Palamara.

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