venerdì 18 novembre 2011

Io, il Chiaro e lo Scuro


Il Chiaro, Mario Monti, nel giorno della fiducia al suo esecutivo dichiara, che la compagine governativa costituita è da definirsi di «impegno nazionale per riscattare l'Italia» spera che riconcili i «cittadini alle istituzioni» e aiuti la politica a «superare una fase molto dialettica».  La primo degli impegni sarà quello di colpire l'evasione


anche «abbassando la soglia dell'uso del contante» e questo non solo per «aumentare il gettito ma per abbattere, in futuro, le aliquote».  Dopo il blocco dei trasferimenti ai Comuni ed la loro continua riduzione ha portato ad un ritorno dell'Ici -«l'esenzione sull'abitazione principale è una anomalia nel confronto internazionale» mentre sarà avviata «riduzione del peso delle imposte e contributi che gravano sul lavoro e sulla produzione, finanziata da un aumento del prelievo sui consumi e sulla proprietà» - «Sacrifici ma equità » - «rigore», «crescita», «equità». 

L'Europa -«Non esiste un noi e un voi, noi siamo l'Europa» - «riposizionamento, psicologico e politico, del nostro Paese nell'Ue, perché l'euro dipende anche da ciò che faremo noi e la sua fine vorrebbe dire la disgregazione dell'Europa» - «la mia missione non è semplicissima ma forse è per questo che sono qui». Francia e Germania con la Merkel e Sarkosy  hanno inviato a Monti attestati di stima dopo un isolamento diplomatico che era in atto già da diverso tempo, mostrando apprezzamento per la chiarezza politica   e gli sforzi che si faranno, facendo rientrare   il nostro paese tra gli interlocutori  principali nelle comuni responsabilità verso l’europa. 

Lo Scuro, Silvio Berlusconi, nel contempo che il neo Premier pronunciava queste parole, parlava con lingua biforcuta – Mentre a parole dice di appoggiare Monti con convinzione –nella camera a fianco dichiara «Stacchiamo la spina quando vogliamo» -  "Con Monti democrazia sospesa, scenderemo in piazza" e nel contempo che vota e fa votare la fiducia alle Camere afferma- Monti non è stato eletto dal popolo e lo facciamo cadere quando vogliamo. Se mi fossi presentato al Quirinale chiedendo le elezioni anticipate si sarebbe scatenato «il terrorismo dell'opposizione e della stampa», anche «di quella straniera». Poi, mentre tutti i commentatori e giornalisti, compresa la stampa alle sue dipendenze, affermano serenamente che praticamente non ha innovato nulla, con lo spread che saliva di 30 punti al giorno  e il neo governo ancora in attesa del voto della seconda camera, senza aver dato luogo a nessun atto formale, Egli ha affermato 

Nonostante Monti,  «il rialzo dello spread dimostra che nulla è cambiato, mentre tutti dicevano che noi, in particolare io, eravamo i responsabili dei problemi in Borsa». Ed infine… la «decisione finale» sul nuovo esecutivo che «ci è stata praticamente imposta, con i tempi voluti dal presidente della Repubblica». Il messaggio a Monti è che il suo governo ha i mesi contati- «ho già spiegato a Monti non lo sosterremo mai» - «si tornerà al voto» con l’obiettivo di riconquistare gli elettori, riorganizzarsi  e c'è anche l'idea di «lanciare una tv». Da non dimenticare poi le Bestialità sull'Euro, su cosa acquistare in borsa in questi tempi (titoli Mediaset), e che la crisi in Italia non si vede per via dei ristoranti pieni. 

Io, (voi, noi), a  guardare i due profili, le dichiarazioni e gli intenti dichiarati non ho dubbi. Quasi un ventennio di governo non sono un scherzo. Vi è stato quindi tutto il tempo per giudicare l’operato del premier uscente e quali erano gli argomenti portati in discussione. Poi ci sono tutti gli scandali – dalla nipote di Mubarak, dal bunga bunga alle leggi ad personam- dagli attacchi alle istituzioni allo strapotere della proprietà dei media; fatti inconcepibili nelle società moderne. Portando in Parlamento numerosi parlamentari inquisiti delle peggiori cose, oltre che essere amico di faccendieri e fornitori di Escort, ha fornito un modello di riferimento alle giovani generazioni terribile. 

Non tralasciando la tolleranza all'evasione fiscale, di pessimo c’è stata la disistima  dei partner Europei che oltre le formalità di rito e alle risatine, a microfoni spenti c'è chi (Sarkosy) ha dichiarato di provare addiritturapena per ciò che è e che rappresenta lo Scuro. Nei paesi anglosassoni sarebbe stato sufficiente un’uscita, un’esternazione troppo pesante e si sarebbe andati a casa come indegni di rappresentare un paese. In Italia, neppure se lo raggiunge un mandato di cattura si riesce a schiodare un politico. Che sia questa la sostanziale differenza tra noi e loro? In quanto al Chiaro la differenza di passo, di stile, di rappresentanza rispetto allo Scuro, è notevole. Vedremo come si comporterà, il grado di equità dei sacrifici. Andrà quindi giudicato dai fatti ed Io, noi, voi, dobbiamo però concedergli la fiducia che merita una simile e difficile prova.

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