Sbraitano, urlano cose bestiali agli immigrati, i
commensali alla tavola del potere. Abbiamo ancora nelle orecchie i vecchi
slogan leghisti, quelli che avrebbero dovuto far volare le sedie di chi si era
appropriato delle ricchezze del paese e le ha distribuite in malo modo ai
propri amici. Ebbri di potere, con un piede ancora nel grande salone, alcuni bestemmiano,
altri, ancora seduti alla mangiatoia, chiedendo altro cibo, altre cariche (Copasir/Rai), più
potere, minacciano, insultano in nome della libertà.
In 17 anni di condivisione
totale di governo, anni in cui a piene mani hanno colto incarichi, imprecato
contro le casta di cui facevano parte, mentre il paese attendeva soluzioni, la
miglior risposta data, (oltre a scrivere
i cartelli in dialetto, a dipingere le strisce pedonali verdi, ad insulti
razzisti, a bestemmiare contro la bandiera ed imprecare contro la Roma
Ladrona), è stata un dito medio rivolto agli italiani, agli
imprenditori del Nord, ai lavoratori, alla cultura, alla scuola, ai giovani. Dov'era la Lega quando il Premier e Tremonti ci dicevano che la crisi non esisteva?
Dov'era quando nella pubblica
amministrazione la corruzione divorava le visceri delle istituzioni e della
società? Oggi nella classifica mondiale siamo dietro al Ruanda - quindici anni fa, mentre si svolgevano molti processi
per Tangentopoli, eravamo al 33˚
posto. Siamo scesi dieci anni dopo, nel
2005, al 40˚, nel 2008 al 55˚, nel 2009 al 63˚, nel 2010 al 67˚. E quando
pareva che già fossimo caduti così in basso da non poter precipitare ancora
siamo sprofondati quest’anno al 69˚
posto.
Dov’era la Lega, quando la mafia sotterrava i
rifiuti tossici nei terreni di Milano, di Brescia, Bergamo, (luoghi dove la
quasi totalità delle amministrazioni locali di tutte le aree sono rette dalla
lega). Dove erano quando i mafiosi entravano in Regione Lombardia dalla porta
principale, oppure a mezzo del vicepresidente
del Consiglio RegionaleFranco
Nicoli Cristiani(PdL), irifiuti venivano smaltiti
illecitamentecon
la certezza di evitare i controlli da parte dell'Arpa, (l'agenzia
regionale per l'ambiente controllata dalla Regione Lombardia). Il Vicepresidente è stato arrestato mercoledì
30 novembre con l’accusa
di corruzione e traffico illecito di rifiutinell’ambito dell’inchiesta
sulla società BreBeMi
i cui cantieri, nei fondi della massicciata utilizzavano rifiuti non trattati e scorie mischiate a materiale
di demolizione.
E mentre il Presidente del Consiglio RegionaleDavide
Boni(Lega) si
dichiara “profondamente colpito”,
ma allo stesso tempo fiducioso “nel
fatto che Nicoli Cristiani possa dimostrare l’estraneità ai fatti”
nella casa di Nicoli Cristiani sono
state trovate in casa due buste con 100.000 euro in contanti. Di loro al nord,
a chi ha creduto alla Lega e a noi tutti, non rimane che un grande monumento al
dito medio a ricordarci ciò che è accaduto : è la più eloquente
risposta data ai problemi del Paese.
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