sabato 31 marzo 2012

Aspettando la riforma delle mafie

Di tante riforme, annunciate, discusse, auspicate, necessarie, sotto un cielo di malavita organizzata che entra ed esce dai palazzi del potere, viste le collusioni con uomini  d’onore d’ogni tipo, qualità e sigla, vista la dilaniante e dilagante corruzione che invade la politica nei suoi rappresentanti, ( non ultimi i casi della Regione Lombardia)  viene da chiedersi : quando si farà la riforma della mafia?  

Considerato questo caos di sigle malavitose di cui deteniamo il record mondiale –Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita e Cosa Nostra siciliana, ..vista la quantità di politici su cui pende una condanna o un’indagine per mafia, concorso esterno o corruzione, ascoltando le bestialità emerse dalle innumerevoli intercettazioni, le denunce, le prove provate del classico provolone tra le mani, ... quando potremo sperare in un riordino del settore? Dopo anni e anni di lotte, di discorsi e di trascorsi, di accordi tra stato e mafia, veri, presunti o millantati, di morti ammazzati, di arresti, concussioni, infiltrazioni , mazzette e quant’altro, visto tutti i falliti tentativi di arginarla, di annientarla, di tagliale i tentacoli, alla luce della situazione odierna, non sarebbe arrivato il momento di Istituzionalizzarla.  

Già, ma qui inizierebbero  le consuete ed infinite discussioni  in parlamento su quale tipo modello adottare, quale eventuale modello a cui fare riferimento … alla russa con doppio turno, alla cinese turno secco, o cosa? Direi alla Giapponese. Già, la malavita istituzionalizzata secondo il modello Yakuza. Chissà, potrebbe essere un’idea di riordino del settore così sovraffollato e di successo tra alcuni, troppi, uomini politici italiani!



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