venerdì 13 aprile 2012

Monti 9000-Equità mancata


Il salto di qualità di rappresentanza istituzionale, credibilità ed efficacia del governo tecnico a guida Mario Monti è là da vedere, sotto gli occhi di tutti ma ciò, oltre al diritto di critica, non toglie che vi possono essere dei lati, nei provvedimenti finora presi, che si scontrano frontalmente con i governati,


con il popolo sovrano, con quelli che non prendono né sette milioni di reddito, nè uno e mezzo, nè quattrocento mila e né duecento mila euro annui, ma mille e duecento euro al mese o ottocento euro di pensione oppure è giovane disoccupato.

Una delle cose più evidenti è la mancata gradualità dei provvedimenti che vengono attuati quasi immediatamente, a volte senza accertarsi delle conseguenze che per alcuni potrebbero essere mortali. Gli esodati (senza lavoro e senza pensione) sono uno di quegli esempi più illuminanti di questi provvedimenti: una svista letale. Un altro è stato il tentativo di bloccare l’adeguamento economico di qualche euro alle pensioni bassissime poi ritirato.

Un altro esempio ancora potrebbe essere l’IMU, tassa non adeguata alle proprietà possedute e al reddito, con la conseguenza che i pensionati a basso reddito, le famiglie con mutuo in corso e quelle a monoreddito che nel corso di un'ntera vita si sono acquistati faticosamente una casa, al pagamento del saldo previsto potrebbero ricevere il colpo di grazia facendo scivolare questa fetta di popolazione nella peste più nera; una vera bomba ad orologeria recapitata direttamente nelle abitazioni di famiglie già in difficoltà.

Il motto di Monti "Equità, Coesione sociale, Risanamento e Crescita" pur tenendo conto da dove veniamo e del cambio di passo effettuato, dobbiamo  controbattere chiaramente ciò che non è equo, ciò che non promuove la coesione e ciò che non pare crescita.

La mancanza di un piano industriale, l’Ici alla Chiesa, agli istituti no profit (intesi come fondazioni bancarie) la lotta alla corruzione, alle mafie, all’evasione fiscale, alle Lobby varie, alle Banche, ai rimborsi elettorali che non lasciano traccia (tralasciando i costi della politica in generale), sono sempre lì a ricordarci cosa andrebbe raddrizzato per rendere il tutto un poco più equo in un tempo in cui la  disoccupazione ha raggiunto un record mai ragiunto, la corruzione dilania il paese e l'individuo si sente abbandonato al proprio destino.


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