Nonostante nelle fabbriche (imprenditori ed operai) stiano tutti un poco castigati nel timore di
perdere il lavoro, nonostante nelle famiglie di molti italiani si tiri a
fine mese malamente, sebbene pochi riescano a metter su famiglia, casa, fare figli, benché i
giovani disoccupati siano oramai senza suole delle scarpe per il troppo cercare, nonostante i
terremotati dell’Aquila, i recenti fatti dell’Emilia Romagna, lo
spread e tutto il resto, ebbene al palazzo è
sempre festa.
Non sono bastati tutti gli autorevoli pareri contrari ai
festeggiamenti del 2 Giugno, tutti i sondaggi, tutte le firme dal web, il comune sentire dei cittadini Italiani, la festa
si farà, sobriamente, ma si farà, ridotta in parte, ma si farà e ciò avrà il suo
costo, la sua parte di valore sottratta ai bisogni di quelli che hanno
grandemente e lautamente sostenuto lo stato da buoni imprenditori, da buoni
cittadini, da buoni padri di famiglia.
Imperterriti i palazzi, come se nulla fosse, continuano a legiferare leggi ad
interessi di pochi, ad ignorare le istanze dei cittadini, prima suggerite, poi
gridate, poi urlate. Troppi e ingiustificati i costi della politica, il numero
dei parlamentari, le auto blu, i costi degli alti dirigenti pubblici, del Quirinale, tutte spese che stridono fortemente con gli eventi. Ed ora la richiesta di moltissimi a rinunciare festeggiare il due Giugno.
Come si può festeggiare con un lutto nazionale così gravante? ... come se ci fossero due cieli, uno di noi tutti e uno di loro. Altra goccia questa che si aggiunge al
mare di avversione alla politica, ai politici, alle sorde Istituzioni, alle cieche
autorità quale esse siano, fosse pure il capo del governo, fosse pure il Presidente
della Repubblica.
Mai c’è stata così unità di intenti tra piccola imprenditoria ed operai. Gli Italiani dimostrano solidarietà ai terremotati, con aiuti, nella partecipazione al dolore, nel volersi bene ma
non le istituzioni a loro; a palazzo si festeggia sempre e comunque. E se
fossero gli Italiani a fare la festa a lor signori? Se fossero loro a ripagare
con la stessa moneta tanto disinteresse, tanta lontananza? La
rabbia, il caos, il disordine, l’esasperazione pazza, bussa alle porte della nazione e i pazzi
si sa come agiscono.
presto o tardi andremo a votare.....
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