venerdì 1 giugno 2012

Terremoto Emilia: come se ci fossero due cieli


Nonostante  nelle fabbriche (imprenditori ed operai)  stiano tutti un poco castigati nel timore di perdere il lavoro, nonostante nelle famiglie di molti italiani si tiri a fine mese malamente, sebbene pochi  riescano a metter su famiglia, casa, fare figli, benché i giovani disoccupati siano oramai senza suole delle scarpe per il troppo cercare, nonostante i terremotati dell’Aquila, i recenti fatti dell’Emilia Romagna, lo spread e tutto il resto, ebbene al palazzo è sempre festa.


Non sono bastati tutti gli autorevoli pareri contrari ai festeggiamenti del 2 Giugno, tutti i sondaggi, tutte le firme dal web, il comune sentire dei cittadini Italiani,  la festa si farà, sobriamente, ma si farà, ridotta in parte, ma si farà e ciò avrà il suo costo, la sua parte di valore sottratta ai bisogni di quelli che hanno grandemente e lautamente sostenuto lo stato da buoni imprenditori, da buoni cittadini, da buoni padri di famiglia.

Imperterriti i palazzi, come se nulla fosse, continuano a legiferare leggi ad interessi di pochi, ad ignorare le istanze dei cittadini, prima suggerite, poi gridate, poi urlate. Troppi e ingiustificati i costi della politica, il numero dei parlamentari, le auto blu, i costi degli alti dirigenti pubblici, del Quirinale, tutte spese che stridono fortemente con gli eventi. Ed ora la richiesta di moltissimi a rinunciare festeggiare il due Giugno. Come si può festeggiare con un lutto nazionale così gravante? ... come se ci fossero due cieli, uno di noi tutti e uno di loro. Altra goccia questa che si aggiunge al mare di avversione alla politica, ai politici, alle sorde Istituzioni, alle cieche autorità quale esse siano, fosse pure il capo del governo, fosse pure il Presidente della Repubblica.

Mai c’è stata così unità di intenti tra piccola imprenditoria ed operai. Gli Italiani dimostrano solidarietà ai terremotati, con aiuti, nella partecipazione al dolore, nel volersi bene ma non le istituzioni a loro; a palazzo si festeggia sempre e comunque. E se fossero gli Italiani a fare la festa a lor signori? Se fossero loro a ripagare con la stessa moneta tanto disinteresse, tanta lontananza? La  rabbia, il caos, il disordine,  l’esasperazione pazza, bussa alle porte della nazione e i pazzi  si sa come agiscono.

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