Ed eccoci qua, giunti ad una situazione imprecisata che la tornata
elettorale non ha saputo precisare. In soldoni, c’e stato il ritorno di
Berlusconi, dato per morto e resuscitato alla vigilia di nuove ed ennesime
indagini giudiziarie che lo riguardano… Grillo con le ragioni della protesta di
una intollerabile casta politica che continua ad essere mantenuta a carne di
lepre…. Monti,
in veste politica, che dopo un anno di sacrifici chiesti prevalentemente
alla classe media e bassa, ha mostrato capacità imitative di comportamento, insospettabile… e Bersani che se pur sommariamente ha resistito non è riuscito
ad ottenere una maggioranza solida tale da poter formare un governo. Sciagurato
è il paese che non ascolta la protesta, dico io.
Ad una Parte di Italiani poi non sono stati sufficienti quasi 20 anni di governo Berlusconiano quasi
ininterrotti, per capire con chi avevano a che fare. Nell'attuale situazione l’ago
della bilancia è chiaramente il Movimento 5 Stelle, movimento che purtroppo non
ha un pensiero unico e suo malgrado, pur considerando la purezza giovanile dei
suoi componenti e dei loro fini, occorre evidenziare che diversi di loro, non sono usciti da esperienze politiche formative, ma dalle loro occupazioni, direttamente in parlamento. Se
almeno si fosse fatto un “Parlamento Italian's Got Talent” non ci saremmo trovati così, con
un parlamento alla spera in Dio, un parlamento "alla giornata".
Ma venendo ai fini che il
movimento si è dato (di cui diversi condivisibilissimi da molti), il più
eclatante è quello di rinegoziare il debito pubblico. Al di là delle idee più o meno realizzabili in
tempi brevissimi, ciò testè detto, purtroppo, non è cosa da poco, anzi. Sarebbe come dire a chi ci ha fatto finora credito “
forse non ti restituisco quanto mi hai prestato ma nel frattempo che decido sul da
farsi, prestami altro denaro”. A questo punto ci sorge un dubbio e potremmo chiederci - ma se il debito
pubblico (che certamente andrebbe ridotto notevolmente) paga anche le nostre
pensioni, gli stipendi dei dipendenti pubblici, permette allo stato di
funzionare, facendo scappare gli investitori e gli acquirenti dei BTP, verranno ancora pagati? Quindi la strada maestra non è una minaccia che si rivolta contro il paese ma è ridurre fortemente la sua portata, utilizzando tutti i mezzi leciti, possibili e condivisibili.
Intanto, percependo una situazione di governabilità incerta, i mercati non hanno
mancato di farsi sentire ed il declassamento del nostro paese si è
puntualmente compiuto. Senza un governo solido e con questi chiari di luna, il salto nel buio sarebbe davvero grande. Forse questo non è
più il momento delle grandi Idee, ma al contrario, poche, chiare, decise e
convincenti per poi navigare oltre. In altro caso potrebbe non esserci più il
grande web, la riduzione dei costi della politica, il finanziamento dei
partiti, una legge sulla
corruzione, il falso in bilancio, riciclaggio e voto di scambio, ma appunto una democrazia liquida, informe,
intangibile, in una paese liquido, ingovernato, senza partiti, senza
parlamento, Istituzioni, un paese intangibile, che si potrebbe nutrire solo
questo (sempre che nel frattempo non sopraggiungano nuovi tiranni ).
Questo è il momento di confrontarsi con la realtà, con la
disoccupazione, la scuola, la ricerca, gli operai, gli extra comunitari sempre ignorati, ed ancora …. con
la gestione reale del paese, la crisi economica, le famiglie, lo spread sociale, i poteri forti, i mercati, la
corruzione, le mafie dilaganti, le riforme, l’ambiente, i comuni, insomma. con
il governo di un paese che ha rapporti nazionali ed internazionali e queste
cose (come hanno dimostrato gli ultimi venti anni), non si possono fare o risolvere con slogan, facili populismi o battute più o meno forti.
Nessun commento:
Posta un commento