martedì 22 marzo 2011

Giornata Mondiale dell'Acqua "Water World Day" 22 Marzo 2011


Oggi, 22 marzo 2011, è la Giornata Mondiale dell’Acqua. In Italia la dispersione idrica resta elevata: il 47% dell’acqua potabile si perde per le perdite delle condutture: il consumo di acqua potabile è in aumento, ma la dispersione idrica resta elevata: sono questi dati diffusi dall’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
Secondo il rapporto dell’Istat, sono in Puglia, Sardegna, Molise e Abruzzo dove, per ogni 100 litri d’acqua erogata, se ne immettono in rete circa 80 litri in più. Quelle più basse si riscontrano invece in Lombardia e nelle province autonome di Trento e Bolzano.
Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi (sito): n Italia ci sono zone dove l’acqua è razionata per tutto l’anno. L’acqua è tanto preziosa da meritarsi l’appellativo “oro blu” sui mercati finanziari, generare conflitti, influenzare migrazioni. Ma soprattutto, determinare il futuro dell’umanità. E mentre ogni anno 5 milioni di persone muoiono per malattie connesse all’acqua, il 12% della popolazione mondiale usa e spreca l’85% del bene più prezioso del pianeta. Ma secondo molti studi questo numero è destinato a salire a 3,5 miliardi, generando una crisi idrica di dimensioni enormi”.
La nostra speranza, sottolinea Barbera, ha due pilastri: “l’indignazione-rabbia, verso una politica venduta agli interessi e ai poteri economici che vogliono arricchirsi su un bene vitale e indispensabile come l’acqua e il coraggio di tanti cittadini, stanchi di questi soprusi, che chiedono una politica rispettosa dei beni comuni e dei diritti. Dobbiamo garantire l’accesso all’acqua buona a tutti i cittadini del mondo: una sfida che non può essere persa, se vogliamo avere ancora un futuro per tutti e non solo per chi ha il denaro per comprarlo”.
Sito della “Giornata mondiale dell’acqua”   Qui
1. La metà della popolazione mondiale di 6,8 miliardi di persone vive oggi nelle città e rqaggingerà la percentuale di due terzi (66%) in una generazione;
2. 828 milioni di persone vivono in baracche prive dei più elementari servizi idrici e igienico-sanitari;
3. La perdita media dell’acqua in condotte fatiscenti raggiunge e in molti casi supera il 40-50% non solo in Asia e in Africa ma anche in diverse città europee;
4. 2 milioni di tonnellate di rifiuti vengono scaricati ogni giorno nei corsi d’acqua provocando non solo inquinamento ma numerose malattie spesso mortali e che in ogni caso minano profodamente la vita di interi insediamenti urbani, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo dove il 90% delle acque reflue non trattate finisce direttamente in laghi, fiumi e mare; senza contare che 20 milioni di ettari coltivati, in tutto il mondo, sono irrigati con acqua non trattata;
5. Ma quello che è più scandaloso e che grida vendetta è che in molti Paesi poveri l’acqua potabile è gestita dai privati che impongono dei prezzi alla vendita al dettaglio superiori anche 50 volte rispetto a quanto pagato dai Paesi ricchi più vicini! Senza contare che l’uso dell’agricoltura intensiva, da una parte riduce il consumo dell’aqua potabile per uso urbano e dall’altra aumenta l’inquinamento a causa dell’eccesso di fertilizzanti che finiscono nelle falde acquifere o nei corsi d’acqua.
6. Nel nostro Paese, l’Italia, l’acqua prelevata è di 152 metri cubi per abitante e supera la Spagna (127 m3), la Gran Bretagna (113 m3) e la Germania (62m3). Il consumo totale nel 2008 è stato di 9,1 miliardi di metri cubi. Complessivamente vengono immessi in rete 136 metri cubi di acqua per abitante:un valore costante negli ultimi 10 anni. L’acqua potabile consumata, nel 2008 è stata in Italia, di 92,5 metri cubi per abitante, con un incremento dell’1,2% negli ultimi dieci anni.
7. E’ comunque da notare un dato preoccupante. Nel 2008 la perdita di acqua potabile è stata in Italia il 47%, Tra i comuni con piu’ di 200.000 abitanti, Bari ha registrato la maggiore dispersione di acqua, con 106 litri in piu’ immessi per 100 litri erogati; seguono Palermo con 88 litri, Trieste con 76 mentre presentano dispersioni superiori al 50% Catania, Roma, Napoli, Torino e Padova.
8. Rispetto ai 27 Paesi dell’Unione europea relativamente al periodo 1996 – 2007, il consumo medio pro-capite in Italia è stato di 92,5 metri cubi contro gli 85 della media europea. Il Mezzogiorno è l’area geografica con la minore erogazione di acqua potabile. Nulla di nuovo; ci si sarebbe meravigliati se fosse il contrario!
Fare politica, significa innanzitutto agire da cittadini responsabili e pretendere dalla propria amministrazione locale un assoluto rigore nella gestione delle risorse, prima tra tutte, l’acqua. L’idea di affidarla ai privati è una pura follia. Disinteressarsi al problema o, peggio ancora, votare per chi non è sensibile al problema, significa essere pessimi cittadini e, in ultima istanza, pessimi operatori politici.

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