giovedì 24 marzo 2011

Illusioni perdute - La bottega delle notizie.

Di quanto segue non ho scritto un rigo, tutto è già stato sognato,(da H. Barzac) immaginato, già scritto, già vissuto ed il tempo moderno potrebbe essere solo un’illusione onirica dalla quale molti vorrebbero svegliarsi. E’ pur vero che occorre ragionare sugli eventi, interpretarli, ma la Neolingua e il Bispensiero che caratterizzano questo nostro tempo possono inquinare la realtà oggettiva, curvarla, tanto da farla divenire menzogna offerta come verità.
(nel riquadro, Il lettore di P. Mugnani) Ecco cosa scriveva Balzac nel suo romanzo “Le illusioni perdute” sui giornalisti della carta stampata: “Il giornalismo, invece di essere un sacerdozio, è divenuto uno strumento per i partiti; da strumento si è fatto commercio; e, come tutti i commerci, è senza fede né legge. Ogni giornale è una bottega ove si vendono al pubblico parole del colore ch'egli richiede. Se esistesse un giornale dei gobbi, esso proverebbe dal mattino alla sera la bellezza, la bontà, la necessità dei gobbi. Un giornale non è più fatto per illuminare, bensì per blandire le opinioni. Così, tutti i giornali saranno, in un dato spazio di tempo, vili, ipocriti, infami, bugiardi, assassini; uccideranno le idee, i sistemi, gli uomini, e perciò stesso saranno fiorenti. Essi avranno i vantaggi di tutti gli esseri ragionevoli: il male sarà fatto senza che alcuno ne sia colpevole...


Lucien è figlio di madre nobile e padre plebeo; si chiama Chardon, ma si fa chiamare con il cognome materno: Lucien de Rubempré. L'ambiguità della sua origine alimenta in lui il desiderio di essere accettato dall'alta società. Sogna di essere un poeta, e crede che la letteratura lo renderà un uomo ammirato. Ci riesce dapprima nella sua città di provincia, Angouléme, dove, in un ambiente zeppo di pregiudizi e luoghi comuni, seduce la dama più bella. Fugge con lei a Parigi, dove, tentando di far pubblicare le sue poesie, viene introdotto al mondo delle lettere e del giornalismo. Qui farà la scoperta delle leggi non scritte che regolano il mondo della stampa: corruzione, intrallazzi, malafede, ipocrisia, servilismo costituiscono la realtà dei rapporti tra autori, editori, giornalisti, politici, direttori di teatro, attrici. Un circolo vizioso di complicità collega tutti questi tipi sociali: il denaro, il sesso e il potere si danno la mano e, tutti insieme, soffocano i grandi ideali e i veri sentimenti. (H. de Balzac)

Francia : Tours, 20 maggio 1799 - Parigi, 18 agosto 1850

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