Neppure io, come molti del resto, ho delle certezze, ma una visone d’insieme forse si, quella potremmo
avercela tutti. Sarebbe come affacciarsi ad una finestra e descrivere cosa si vede e per fare ciò non occorre essere scienziati od economisti. Eccomi allora affacciato su una finestra di un cortile condominiale promiscuo di
una casa di ringhiera e da qui posso osservare chiaramente che in angolo c’e un uomo che lava
un’auto
con tanto di acqua e schiuma che dilaga a dismisura nell'area cortilizia. Non potrebbe farlo, il regolamento lo vieta,
ma in fondo non da fastidio a nessuno e nessuno gli dice niente.
Dai locali di fronte una musica a forte volume rompe la quiete con dei versi e
ritmi incomprensibili ed anche questo sarebbe vietato, ma si sa come sono i
ragazzi e poi anche noi siamo stati giovani. Da una balcone una signora che si è affacciata sbatte energicamente i tappeti dai quali cade di tutto, dalle carte alla polvere a
pezzi di pane su cui ingordi piccioni si abbattono per disputarseli tra loro.
Al piano terreno il signore anziano che vi abita ha quasi trasformato i locali
in una officina per biciclette ed ogni mattina ad una certa ora apre la porta
in ferro, che aveva sostituto a quella in legno esistente, proprio come se aprisse
un’attività e come tale ripara biciclette, motorini, e altro. Quelli di lato,
un piccolo gruppo di quattro famiglie, come se non facessero parte del
complesso hanno pitturato quella parte di casa a nuovo che però fa a pugni con
il contesto di tutt’altro colore, o perlomeno quello che ne è rimasto visto che
i muri in molte parti sono privi di intonaci. Probabilmente questi condomini si
sentono diversi, si distinguono dagli altri. Essi sono disciplinati, vogliono darsi
una parvenza di decoro di pulizia, di ordine,. Non gettano carte od oggetti dalle finestre e nel loro piccolo tentano un vivere civile, più rispettoso, eppure sono altre sì operai, gente comune anch'essi. I panni che addobbano in tutto il
caseggiato e parte del cortile non si contano, soprattutto a fine settimana: pare una lavanderia a cielo
aperto come quelle che si vedono nei documentari delle parti più povere dell'India.
Questo complesso
dopo furiose discussioni assembleari (perché non tutti hanno pagato), si è comunque dotato di un grosso cancello automatico dove i bambini si appendono per farsi
trasportare ad ogni apertura sotto gli occhi dei genitori che anzi, a volte li
senti dire “ va, vai a giocare con il cancello”. C’e chi paga il riscaldamento e chi no, chi
butta la pattumiera dalla finestra e chi nei bidoni, chi sputa e urina dal
balcone e chi non lo fa. Molti giovani che vi abitano sono disoccupati,
altri vanno a scuola e studiano. So che un ragazzo ha preso una borsa di studio
mentre alcuni bambini a scuola non ci vanno neppure e giocano nel cortile tutto il
giorno.
Guardando tutto l’insieme mi sono chiesto, “ ma come è potuto succedere? Come è stato permesso tutto questo? Quando è cominciato? Perché
l’amministratore, ha lasciato fare? Beh, va ricordato che l’amministratore ha
in corso almeno 10 processi a suo carico e quando viene in condominio passa a stringere
la mano a molti sorridendo con un sorriso di sessantaquattro denti e si ferma a
parlocchiare con loro e forse, forse questo spiega molto. Alcuni applaudendo al suo passaggio gridano “Viva l’amministratore
Casoria” ed in quelle occasioni di visita ecco farsi vedere sull'uscio di una porta colorata in rosso una signora in vestaglia, un'affittuaria che si sa essere morosa e a cui egli in queste occasioni non manca di far visita e trattenersi per ore.
Ecco questa è una visione
d’insieme di piccole cose fatte di abusi, di malcostume di corruzione, un’insieme
di piccole e grandi anomalie stratificate. Questa è l’immagine di come è l’Italia
oggi, queste le genti, questi gli amministratori, l’osservanza delle leggi, dei
regolamenti. Questo è oggi il mio Paese.
Bellissimo post. È uno scenario desolato e impietoso, purtroppo per molti versi veritiero.
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