Del titolo è doveroso, anzi d'obbligo, fare un distinguo, ci mancherebbe:
una parte di Italiani approva il governo ed il Premier, un'altra parte più ampia invece lo
avversa. Osservando i dati dei sondaggi, a giudicare dalle percentuali di gradimento verso i suddetti, c'è da rilevare che, nonostante quel popò di roba che è emersa dalle intercettazioni
telefoniche, nonostante che le procure di mezza Italia, da Milano a Roma passando
per Napoli per finire a Bari
lo inseguano con avvisi di garanzia, nonostante
le numerosissime leggi ad personam, nonostante il Sexygate , la manovra
economica depressiva fatta con il 65% di tasse, la scuola e tutto il resto, la fiducia in B. pur accusando un netto calo,(29%attuale) ha comunque un suo
zoccolo duro e tiene. Cioè di tutto quanto è accaduto e accade, allo zoccolo
duro, non gliene può fregare di meno. Non sentono ragioni, neppure il dubbio li sfiora. Praticamente è
come se fossero fidanzati e nonostante le prove del tradimento (rispetto al
programma elettorale) continuano a venerarlo e ad amarlo come se fosse
innamoramento vero e non solo. Non si avvedono dell’aumento delle imposte
dirette e indirette, delle leggi ad personam, della progressiva disuguaglianza,
della feroce disoccupazione, della dilagante perdita di credibilità che incide
in modo direttamente proporzionale sul debito pubblico.
Dal meno tasse per tutti ( al 42,6 del Pil nel 2010, andrà al 43,7 per cento nel 2014 ma Confesercenti afferma che già nel 2013 raggiungerà, il record storico del 44,8 per cento, ). All'aumento delle tasse e disoccupazione, nonostante Egli
ne abbia fatto il perno del programma elettorale, loro rispondono - “Che fa! Si
sa che quelle aumentano e i disoccupati ci sono sempre stati”. Siamo lo
zimbello del mondo, e il milione di posti di lavoro? “Perché gli altri a casa loro cosa fanno…. “. Insomma Lui per loro, è Lui e se a Lui viene
voglia di accoppiarsi con loro, (dal punto di vista metaforico) sottraendo
spazi di democratica, uguaglianza, ideando un bavaglio ad personam su blog,
giornali e intercettazioni , ad alcuni l’idea piace, come se avessero trovato nella sottomissione all'uomo e tutto quello che fa, una nuova forma di libertà. Loro si sono
fidanzati, fidanzati dal basso.
Alcuni hanno ricevuto un compenso, altri lo
desiderano, altri ancora godono in questo modo, godono nel veder il proprio
libero pensiero, il loro libero arbitrio, annichilito, sottomettendosi con
compiacimento alla di Lui persona, in ciò che ha rappresentato e rappresenta tutt'ora. Che esigenza hanno i cittadini onesti di bloccare
le intercettazioni, della legge sul falso in bilancio, della sottrazione ai
processi dei parlamentari o il mantenimento dei favolosi privilegi da Parlamentare durante la crisi
attuale? Questo significa essere in sintonia con i cittadini?
La politica, nella sua accezione migliore, deve essere intesa come
l’agire nell’interesse generale. Il guaio è che chi usa il parlamento per fare
i propri interessi, va urlando dicendo di fare quello generale
e per convincerci, possedendo Egli ingentissimi mezzi economici e mediatici, a mezzo di politici fedeli e giornalisti stipendiati che lo
sostengono oltre ogni ragionevole dubbio, propaganda quotidianamente “Pane e demagogia”. La realtà è che i disoccupati
sono un’enormità, il debito pubblico aumenta pericolosamente, il pane comincia a
scarseggiare e mentre il capo del governo "a tempo perso", tra la scelta di una patonza e l'altra, sta ancora decidendo se presentarsi ai processi o meno, il Paese deraglia mettendo tutti in serio pericolo: cittadini fidanzati, sfidanzati e ovviamente, patonzole compreso.
Demagogia - da Wiky-è un termine di
origine greca (composto di demos, "popolo",
e ago,
"condurre, trascinare") che indica un comportamento politico che attraverso
la retorica e false promesse
vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore. Spesso il
demagogo fa leva su sentimenti irrazionali e bisogni sociali latenti, alimentando la paura o l'odio nei confronti
dell'avversario politico o di minoranze utilizzate come "capro espiatorio".
Ne I promessi sposi, è un demagogo
il personaggio di Antonio Ferrer, acclamato dal popolo per aver dimezzato il
prezzo del pane con effetti
immediati positivi (tutti avevano il pane) ma con effetti a lungo termine
disastrosi (la farina scarseggiò
sempre di più finché i popolani affamati assaltarono un forno, episodio
descritto da Manzoni basandosi su un
fatto realmente accaduto).
Alcibiade, celebre generale ateniese, perseguì
una politica di potere personale piuttosto che venire incontro ai bisogni del
popolo. Durante la guerra del
Peloponneso promosse il tentativo di conquista della Sicilia (che ebbe esito
disastroso) facendo leva sulla vanità degli ateniesi e promettendo che sarebbe
stata una facile vittoria. Condannato a morte, non esitò a schierarsi dalla
parte dei nemici di Atene pur di salvarsi.
Platone, nel "Politico" e nelle "Leggi", dà un'ulteriore definizione di demagogia: questa è nient'altro che la forma di governo corrotta che deriva dalla democrazia, forma virtuosa del governo di molti.
Intenzioni di voto. Il
sorpasso è nelle cifre. Il centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Verdi, Psi e radicali)
si attesta al 42,5%, il centrodestra (Pd, Lega e satelliti vari) si ferma
al 39%. Il terzo Polo si ferma al 13% (con l’Udc al 7% e
Fini al 3,5%). Fuori dai tre blocchi si piazzano Rifondazione e i Comunisti
italiani (1,5%) e il movimento Cinque stelle (2,5%).
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