Vade retro, non sia il drago la mia luce ma la democrazia e l’uguaglianza.
Di questo periodo berlusconiano sarà
difficile ricordare provvedimenti che abbiano avuto un valore aggiunto per il
paese. Ricorderemo gli scandali, le guerre istituzionali, le leggi ad personam e soprattutto ricorderemo ciò che ci ha
lasciato; un paese lacerato, assuefatto al peggio inquinato dalla stampa e Tv
che lo
hanno appoggiato, incensato, giustificato nei fatti più gravi, strillando all’unisono
che tutto andava bene e che eravamo in una piena ed ottima concezione democratica
dello stato. E guardiamo ad oggi. Asserragliato, accerchiato, nei palazzi grida “venite
a prendermi! Dopo tutto quello che ho fatto per voi! Voglio vedere in faccia i miei traditori”. Abbiamo ancora nelle
orecchie le sue ultime parole pubbliche "L'Italia
non sente qualcosa che potrebbe assomigliare alla crisi", mentre i mercati di oggi raggiungendo nuovi record, parlando esattamente un’altra lingua, portando il differenziale Btp/Bund a 495,5
punti e il rendimento del 6,73%
Berlusconi di queste ore, si sta comportando come Gheddafi, ma mentre il
leader libico ha sparato sulla popolazione pallottole vere, B. asserragliato
nella torretta con il casco intesta, assieme ad alcuni fedelissimi contractor spalanca
le porte alla sfiducia dei mercati, i quali senza indugio ci stanno divorando
le carni aumentando a dismisura gli interessi sul debito pubblico. Così facendo
ci ha svenduti, ed Egli, essendo imprenditore sicuramente conosce le
conseguenze di quanto è successo negli ultimi mesi e soprattutto in queste
ultime ore. Egli ha svenduto il nostro futuro cercando solo disperatamente di
rimanere a galla a qualunque costo, sulla pelle del paese, sul futuro dei
nostri figli a cui lasciamo sulle spalle ulteriore debito,
Sarà festa grande quando se ne andrà, sarà la festa della speranza, ma come è costume di ogni tiranno
dobbiamo aspettarci il solito colpo di
coda a cui essi sono avezzi in chiusura di carriera. Quanto a noi, noi popolo italiano, vogliamo vedere la luce-vorremmo
respirare la democrazia che oggi ci manca come l’aria, vogliamo avere un’occasione,
una speranza di futuro, di popolo. Ci sentiamo sporchi, lordati di scandali, di
abusi, di corruzione, di inquisiti per mafia. Ci sentiamo depredati di cultura
vera, che non sia quella dell’apparire; siamo stati depredati della presenza
degli scrittori, degli intellettuali, delle scienze, dell’ingegno, della
satira, di programmi che raccontano le cose scomode, del lavoro di tutti i
livelli. Ed ancora… di uguaglianza, di giustizia celere, di progetti di
sviluppo e sopraffatti dall'evasione fiscale, dagli abusi di ogni tipo, da quello sull'ambiente all'abbandono del patrimonio artistico
fino ai privilegi ed i costi della casta, passando per la sofferenza della
scuola pubblica.
L'istruzione risana. L'istruzione illumina.
- Luce,
luce volgiamo vedere.
Da – I Miserabili di Victor Hugò.- Luce! luce! Chi sa se quei corpi opachi non diventeranno
trasparenti! le rivoluzioni non sono forse delle trasfigurazioni? Filosofi, andate, insegnate, illuminate,
accendete, pensate ad alta voce, parlate forte, correte allegramente al
gran sole, fraternizzate con le pubbliche piazze, annunciate la buona novella,
insegnate l'alfabeto, proclamate i diritti, cantate la Marsigliese, diffondete
l'entusiasmo, strappate rami verdi alle querce. Fate dell'idea un turbine.
Sappiamo servirci di quel vasto braciere di principi e di virtù, che in certe
ore scoppietta, sfavilla e freme. Quei piedi nudi, quelle braccia nude; quei
cenci, quell'ignoranza, quelle abiezioni, quelle tenebre possono essere
impiegate per la conquista dell'ideale. Guardate nel popolo e scorgerete la
verità. Quella vile sabbia che calpestate, gettatela nella fornace, fatela
fondere e diventerà uno splendido cristallo col quale Galileo e Newton
scopriranno le stelle.
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