L'associazione Italia Nostra lancia l'allarme per
diedi aree protette dal nord al sud fino alle isole: i parchi dello Stelvio,
del Ticino, del Parco Sud Milano,
del Delta del Po, delle Alpi Apuane, delle Cinque Terre, dell’Appia Antica,
della Sila, del Pollino, della Sughereta a Niscemi, della Collina di Torino e
quello geo-minerario della Sardegna. Secondo
l'associazione “sono le istituzioni a violare le leggi” e presenta 10 dossier
sui singoli parchi. Ecco una sintesi degli allarmi scritti e diffusi da Italia
Nostra.
Parco Sud Milano e Parco
del Ticino
In spregio a tutte le leggi di tutela,
violentando e depredando campi, boschi, aree protette, parchi, aziende
agricole, la Lombardia sta per dare avvio alla realizzazione di 370km di nuove
autostrade che si aggiungono agli oltre 70mila chilometri di strade già
esistenti. Le nuove arterie autostradali fanno razzia di terreni pregiati, di
campi agricoli e di una grande porzione dell’ultimo baluardo e polmone verde di
Milano e dei comuni circostanti, il Parco Sud dove passeranno 85km di
tangenziali. L'Ente Gestore del Parco Agricolo Sud Milano ha inoltre
autorizzato la realizzazione di un campo fotovoltaico di 70.000 mq all'interno
del Parco.
Da Italia Nostra - ITALIA
NOSTRA SVELA LUCI E OMBRE DI PARCHI E AREE PROTETTE
I parchi e le aree
protette sono i “Paesaggi sensibili” della campagna 2012/13 dell’associazione
che presenta un DOSSIER sulle aree più pregiate e più insidiate – 10 grandi
parchi – e lancia un appello agli italiani:
“Questa estate
andate a visitare i parchi e segnalateci degrado, disfunzioni e criticità.
Difendiamo insieme l’Italia, grande parco e giardino d’Europa”
Oltre il 20% del
territorio nazionale è coperto da aree protette, ma mai come adesso i “polmoni”
del nostro Paese sono minacciati. Da cosa? Cemento, asfalto, installazioni
militari, impianti di fotovoltaico a terra, centrali eoliche e a biomasse,
cave, deforestazione, trivellazioni petrolifere, erosione continua del
territorio, mancata tutela delle presenze storiche contenute. Tutto illegale. E
sono le istituzioni a violare le leggi. Dove? Nel parco dello Stelvio, del
Ticino, delle Cinque Terre, dell’Appia Antica, della Sila, del Pollino, delle
Alpi Apuane, nel Parco Sud Milano, della Sughereta a Niscemi…
Un primato europeo sempre più in pericolo
Oltre il 20% del territorio
nazionale è coperto da aree protette,superiore al valore medio comunitario (17,5%) e per il 10% in senso stretto: vale a dire aree
protette per la legge nazionale 394/91.
Di notevole
interesse inoltre i dati che riguardano il turismo “verde”: oltre 99 milioni le presenze in parchi e aree protette
nel 2010 (Fonte: Ecotur, Istat, Enit e Università dell’Aquila), con una
crescita dello 0,46% rispetto all’anno precedente.10,7 miliardi di euro annuo il fatturato del turismo verde
nel nostro Paese. Nell’ambito del turismo natura il segmento
principale è
quellocostituito dai
parchi e dalle riserve naturali, con una quota
di mercato superiore al 35 per cento.
+ 4,6% la crescita media mondiale del
segmento ecoturistico nei parchi rispetto agli altri turismi, una delle mete
più richieste e in costante crescita
I parchi, dunque,
non sono solo natura, ma anche storia, cultura, identità, lavoro. Ecco perché
dopo i “centri storici”, le “coste” e i “paesaggi agrari”, Italia Nostra
(associazione che difende dal 1955 il paesaggio e il patrimonio culturale della
Nazione – v. art. 9 della Costituzione), ha deciso di dedicare la campagna “Paesaggi sensibili 2012/13”
ai parchi e alle zone e riserve naturali protette, ai parchi di città e di
periferia, di collina, di pianura e di montagna, di lago, di palude e di fiume,
di costa e di mare (le riserve marine), ai parchi naturali e ai parchi storici,
ai parchi geo-minerari e ai parchi archeologici, ai “parchi della rimembranza”.
“L’intreccio di patrimonio naturale, paesistico, storico e
artistico è un tutt’uno che deve essere tutelato” dichiara Alessandra
Mottola Molfino, presidente di Italia Nostra. “Le continue interferenze dell’uomo, con
insediamenti di ogni tipo, dalle GRANDI OPERE che rompono le reti e i corridoi
ecologici, alle INFRASTRUTTURE INVASIVE, impongono un’inversione di tendenza.
Il futuro dell’Italia è di tornare a essere il “giardino d’Europa”.
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