domenica 8 luglio 2012

Parco Agricolo Sul Milano ed altri nove Parchi in Pericolo. Rapporto di Italia Nostra


L'associazione Italia Nostra lancia l'allarme per diedi aree protette dal nord al sud fino alle isole: i parchi dello Stelvio, del Ticino, del Parco Sud Milano, del Delta del Po, delle Alpi Apuane, delle Cinque Terre, dell’Appia Antica, della Sila, del Pollino, della Sughereta a Niscemi, della Collina di Torino e quello geo-minerario della Sardegna. Secondo l'associazione “sono le istituzioni a violare le leggi” e presenta 10 dossier sui singoli parchi. Ecco una sintesi degli allarmi scritti e diffusi da Italia Nostra. 


Parco Sud Milano e Parco del Ticino 
In spregio a tutte le leggi di tutela, violentando e depredando campi, boschi, aree protette, parchi, aziende agricole, la Lombardia sta per dare avvio alla realizzazione di 370km di nuove autostrade che si aggiungono agli oltre 70mila chilometri di strade già esistenti. Le nuove arterie autostradali fanno razzia di terreni pregiati, di campi agricoli e di una grande porzione dell’ultimo baluardo e polmone verde di Milano e dei comuni circostanti, il Parco Sud dove passeranno 85km di tangenziali. L'Ente Gestore del Parco Agricolo Sud Milano ha inoltre autorizzato la realizzazione di un campo fotovoltaico di 70.000 mq all'interno del Parco. 


Da Italia NostraITALIA NOSTRA SVELA LUCI E OMBRE DI PARCHI E AREE PROTETTE
I parchi e le aree protette sono i “Paesaggi sensibili” della campagna 2012/13 dell’associazione che presenta un DOSSIER sulle aree più pregiate e più insidiate – 10 grandi parchi – e lancia un appello agli italiani:
“Questa estate andate a visitare i parchi e segnalateci degrado, disfunzioni e criticità. Difendiamo insieme l’Italia, grande parco e giardino d’Europa”
Oltre il 20% del territorio nazionale è coperto da aree protette, ma mai come adesso i “polmoni” del nostro Paese sono minacciati. Da cosa? Cemento, asfalto, installazioni militari, impianti di fotovoltaico a terra, centrali eoliche e a biomasse, cave, deforestazione, trivellazioni petrolifere, erosione continua del territorio, mancata tutela delle presenze storiche contenute. Tutto illegale. E sono le istituzioni a violare le leggi. Dove? Nel parco dello Stelvio, del Ticino, delle Cinque Terre, dell’Appia Antica, della Sila, del Pollino, delle Alpi Apuane, nel Parco Sud Milano, della Sughereta a Niscemi…
Un primato europeo sempre più in pericolo
Oltre il 20% del territorio nazionale è coperto da aree protette,superiore al valore medio comunitario (17,5%) e per il 10% in senso stretto: vale a dire aree protette per la legge nazionale 394/91. 
Di notevole interesse inoltre i dati che riguardano il turismo “verde”: oltre 99 milioni le presenze in parchi e aree protette nel 2010 (Fonte: Ecotur, Istat, Enit e Università dell’Aquila), con una crescita dello 0,46% rispetto all’anno precedente.10,7 miliardi di euro annuo il fatturato del turismo verde nel nostro Paese. Nell’ambito del turismo natura il segmento principale è quellocostituito dai parchi e dalle riserve naturali, con una quota di mercato superiore al 35 per cento. + 4,6% la crescita media mondiale del segmento ecoturistico nei parchi rispetto agli altri turismi, una delle mete più richieste e in costante crescita
I parchi, dunque, non sono solo natura, ma anche storia, cultura, identità, lavoro. Ecco perché dopo i “centri storici”, le “coste” e i “paesaggi agrari”, Italia Nostra (associazione che difende dal 1955 il paesaggio e il patrimonio culturale della Nazione – v. art. 9 della Costituzione), ha deciso di dedicare la campagna “Paesaggi sensibili 2012/13” ai parchi e alle zone e riserve naturali protette, ai parchi di città e di periferia, di collina, di pianura e di montagna, di lago, di palude e di fiume, di costa e di mare (le riserve marine), ai parchi naturali e ai parchi storici, ai parchi geo-minerari e ai parchi archeologici, ai “parchi della rimembranza”.
L’intreccio di patrimonio naturale, paesistico, storico e artistico è un tutt’uno che deve essere tutelato” dichiara Alessandra Mottola Molfino, presidente di Italia Nostra. Le continue interferenze dell’uomo, con insediamenti di ogni tipo, dalle GRANDI OPERE che rompono le reti e i corridoi ecologici, alle INFRASTRUTTURE INVASIVE, impongono un’inversione di tendenza. Il futuro dell’Italia è di tornare a essere il “giardino d’Europa”. 

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