Ci sono cose che gli uomini non imparano mai. Una di queste
è fare osservare le regole a tutti,
un’altra, non ripetere gli errori del passato ed in questo anche noi
Italiani, popolo di Santi, Emigranti ed Eroi, non facciamo eccezione, anzi
probabilmente siamo i campioni mondiali. Quasi un ventennio è durato il regno
Berlusconiano. In questo tempo ha fatto ogni cosa possibile, di tutto e di più.
Leggi a suo massimo gradimento e vantaggio, onnipresenza televisiva, ha detto e
fatto cose che valevano al mattino ma non alla sera, proprio come all’epoca
manzoniana e noi tutti muti, avviluppati sempre più nei fatti nostri, soprattutto per cercare di sopravvivere al corso dei nuovi tempi. Il massimo
dell’opposizione si può riassumere in uno
svogliato mugugno serale durante il notiziario accompagnato da uno
sbadiglio. Dopo le dimissioni che ci
hanno colto quasi di sorpresa riflettendo a mente serena, molti si sono
chiesti: ma come è potuto succedere? Come è stato permesso tutto ciò. Come è stato permesso a tutti gli indagati e condannati di entrare in parlamento? Con quali criteri sono stati selezionati dai partiti?
Oggi poi, nella scena politica, vediamo fare ingresso il giudice Ingroia e il Procuratore Pietro Grasso – a motivo di ciò ricordiamo
le parole Giorgio Napolitano quando, non molto tempo fa, a proposito di
magistrati diceva- "un magistrato non deve solo essere ma anche
apparire credibile”. Il vicepresidente del Csm Vietti poi, oggi
commenta - "inopportuno" l'impegno politico delle toghe”. "È
difficile fugare nell’oppinione pubblica il sospetto che tra l’iniziativa
giudiziaria e la ricerca di notorietà non ci sia un nesso di
causalità".
A questi importanti Rappresentanti dello Stato viene spontaneo chiedere: ma
il mostruoso conflitto di interessi coperto con una foglia di fico che si è
consumato in tutta l’Era Berlisconiana, è
sfuggito loro? E con quella che
ha da venire, quella Montiana o Montezemolana che sia, ci
comporteremo allo stesso modo? Con un “ laissez faire”? Come sappiamo, neppure
40, 42 leggi ad personam hanno sollevato questo dubbio nel Capo dello Stato
tanto da indurlo ad intervenire con decisione. Un po’ come il gioco della mosca
cieca – dove i potenti sfuggono in ogni dove e la Mosca cieca cerca di
acchiapparli.
Oggi a distanza di un anno dalle dimissioni di Berlusconi,
si ripetono le stesse cose. Stessa modalità della campagna elettorale (onnipresenza televisiva) e con gli stessi
temi- delegittimazione dei magistrati,
lotta ai comunisti, meno tasse e più lavoro per tutti, e
oggi come allora, viene lasciato fare indisturbato senza che nessuno lo fermi o
controbatta con una forza uguale e contraria allo strapotere mediatico esercitato. Il capo dello stato ritorna
silente, i partiti, sono impegnati a coalizzarsi, l’agicom distratta è in altre
faccende affaccendata, --- tutto pare essere proprio come dice Crozza- The man
in Black è tornato. Flesciata e la memoria recente assieme alla storia è
resettata.
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