Manovra Economica- Dopo roboanti annunci di tagli ai costi della politica, alle
Provincie, agli Enti inutili, accorpamenti di Comuni , Riforma delle Pensioni ( quella dei Parlamentari è fuori discussione ovviamente),
dimezzamento del numero dei Parlamentari, riforma epocale del Fisco e lotta senza
quartiere all’evasione fiscale, questa è la parte
dimenticata, modificata od omessa nei vari passaggi e sue riproposizioni.
Ma pur supponendo che quanto sotto descritto siano quisquilie,
la situazione è comunque grave e se lo dice Il Presidente della confindustria
Marcegaglia, che non è mai stata ostile né al governo e né a B. c’è da
credergli. A prescindere da qualsiasi speculazione di parte, il risultato della manovra appare più simile a quell'allegro chirurgo che vorrebbe curare una gangrena con l'aspirina piuttosto che con cure adeguate a quelle che la situazione richiede.
Non siamo convinti? La cartina tornasole della
credibilità economica è la Borsa e del debito pubblico, i titoli di stato - vediamo i
titoli di stato- Circa 5/6mesi fai Btp avevano raggiunto il 100% del loro valore, si acquistavo
a 100 e si vendeva a 100. Nel mese di Luglio chi aveva acquistato precedentemente Btp al 3,75 scad. feb. 2021 a valore 100 e per
necessità ha venduto, lo ha fatto anche a 84,50/85, cent più cent meno.
Oggi la quotazione dello stesso titolo è 89, 50 e sta godendo dell’effetto Bce.
Ora però, dopo le dimissioni di ieri di un suo membro, il capoeconomista tedesco Stark, la Bce che farà? Che fine faranno i Btp? E soprattutto che fine farà l'italia con l'aggravante di un Premier non credibile e mega indagato? Ma veniamo al tema - operiamo un copia e incolla da giornali e giornalisti specializzati. Dopo aver messo insieme i pezzi del puzzle ci viene da dire ... Questa è la manovra del rigore condiviso? Dell' equità? Della risolutezza? "Staava la manovra" ... nei proclami.
Dal Corriere Economia-Non
diversamente è andata con altri impegni solenni. «Costi della
politica, tagli epocali» era il titolone de «la Padania» di tre settimane fa.
All'interno, lo stesso entusiasmo strillato a tutta pagina: «La Casta colpita
al cuore». E il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli (il ministro del giorno prima) sventolava
una serie di successi trionfali: taglio delle Province, taglio dei seggi e
degli stipendi dei Consigli regionali, taglio dei Comuni sotto i 1.000
abitanti, taglio complessivo di 54 mila «poltrone». Risultato : nulla-«Libero» denunciava in un titolo: «Nella manovra non è previsto neppure un euro di ricavi dalle sbandierate soppressioni di Comuni e Province: segno che non ci credono neppure loro». Qualche giorno ancora e saltavano sia l'accorpamento dei piccoli Municipi che l'abolizione delle poche Province, rimandata a un lunare disegno di legge costituzionale. Come volevasi dimostrare.
«Enti dannosi». Estate 2008:
«Entro quest'anno sugli enti inutili calerà la ghigliottina». Estate 2009: «Via
34.000 enti inutili». E via così. Il risultato si può leggere nella relazione
tecnica della manovra del 2011: «L'abrogazione degli enti con dotazione
organica inferiore alle 50 unità non ha prodotto alcun risparmio». Enti
tagliati? Manco uno. E invece che essere soppressi gli enti inutili, nella
nuova versione della manovra, è stata soppressa la loro soppressione.
Cariche Pubbliche - Nella prima bozza
della manovra di luglio si diceva che dopo la scadenza dell'incarico nessun «titolare di incarichi pubblici, anche
elettivi, può continuare a fruire di benefici come pensioni, vitalizi, auto di
servizio, locali per ufficio, telefoni, etc...» Nel testo approvato, sorpresa
sorpresa, è sparito ogni riferimento a «pensioni e vitalizi»
Donazioni-La leggina più
infame che, sotto l'infuriare delle polemiche, si erano impegnati a cambiare.
Quella sulle donazioni. La quale
riconosce a chi regala 100.000 euro alla ricerca sul cancro o ai lebbrosi uno
sconto fiscale di 392 euro e chi regala gli stessi soldi a un partito politico
uno sconto 50 volte più alto. Giuravano tutti che sarebbe stata spazzata via: e
ancora lì.
Dal Fatto Quotidiano- Il contributo di solidarietà raddoppiato in realtà si
applicherà solo ai parlamentari che guadagnano di più (presidenti,
vicepresidenti e presidenti di commissione). Quanti? Su quasi mille, secondo i
calcoli dei due inchiestisti anti-Casta, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, si
applica sì e no a trenta persone.
Voli di Stato? Nel 2005, gli
autori de La Casta avevano elaborato
una media inquietante secondo cui la flotta dei voli blu aveva volato – in
media – per 37 ore al giorno (!). Quest’anno, bombardando Palazzo Chigi per tre
mesi di seguito, i due autori hanno finalmente ottenuto una risposta.
Rielaborando i numeri esce fuori che oggi le ore sono addirittura aumentate del
20%.
“Io non uso l’auto blu!”. Stella e Rizzo hanno trovato la cifra che Giuseppe Bova, ex vicepresidente (diessino) del consiglio
regionale calabrese ha ottenuto come
rimborso per l’uso dell’auto privata: 211 mila euro per quattro anni.
Dal quotidiano Libero - Abolizione Provincie - Roberto Calderoli, il Consiglio ha scritto che le Province non esistono più e che al loro posto nascono le cosiddette “aree vaste” o “città metropolitane” o “supercomuni” o “miniregioni”. In pratica, ha scritto che le Province cambieranno nome. Geniale. Una volta concluso il tortuoso iter di approvazione del disegno di legge, gli italiani finalmente non dovranno più dire: «Basta, aboliamo le Province, sono enti inutili». Dovranno dire: «Basta, aboliamo le aree vaste». Se vogliono, potranno anche aggiungere che si tratta di enti inutili.
Dal quotidiano Libero - Abolizione Provincie - Roberto Calderoli, il Consiglio ha scritto che le Province non esistono più e che al loro posto nascono le cosiddette “aree vaste” o “città metropolitane” o “supercomuni” o “miniregioni”. In pratica, ha scritto che le Province cambieranno nome. Geniale. Una volta concluso il tortuoso iter di approvazione del disegno di legge, gli italiani finalmente non dovranno più dire: «Basta, aboliamo le Province, sono enti inutili». Dovranno dire: «Basta, aboliamo le aree vaste». Se vogliono, potranno anche aggiungere che si tratta di enti inutili.
Da Il Salvagente- Le donne delle aziende private in pensione solo a 65
anni
Andranno in pensione a 65
anni dal 2014 e non più dal 2016 le donne italiane impiegate nel settore
privato. La misura, annunciata oggi in Consiglio dei ministri, anticipa di due
anni la scadenza disposta in precedenza. Non è stata toccata invece la norma
sul pensionamento delle donne che lavorano nel pubblico impiego, già fissata in
passato: andranno in pensione a 65 anni dal 2012.
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