Dopo la famosa lettera del governo italiano
all’U.E. non possiamo che accogliere
positivamente il giudizio espresso dall’Europa sulla fiducia accordata alle misure per il rilancio della
crescita economica, giudizio che in questa fase ha fatto così esprimere Josè Manuel Barroso- "impegni molto
concreti per raggiungere obiettivi molto precisi". Anche il presidente
del Consiglio europeo,
Van Rompuy, loda lo sforzo italiano, ma chiede che entro
dicembre siano definiti i dettagli sull'innalzamento dell'età pensionabile a 67
anni. Ma non ci avevano detto, una sera si e l'altra pure che avevamo i conti in ordine? Pare possibile che questi intenti non siano firmati dal ministro competente Tremonti? Contro quest’ultima proposta però si sono già espressi i
gruppi politici dell’opposizione, le forze sociali e i sindacati che hanno annunciato
uno sciopero unitario.
Le considerazioni che possiamo annotare rispetto ai punti più
importanti e che l’innalzamento dell’età pensionabile e la mobilità obbligatoria dei
pubblici dipendenti è sicuramente una riforma strutturale, antipatica
ma punitiva e fuori luogo nel senso che, proporre una riforma del genere in tre giorni,
di un comparto con i conti in ordine quale quello della previdenza, senza
consultazioni, alzandosi semplicemente una mattina di di fretta senza neppure l'avvallo del Ministro delle Finanze, non poteva che
dare i risultati che ha dato. Mi spiego, - il senso della riforma è quello di
fare cassa e pur avendo avuto tutto il tempo per trovare forme diverse per
incamerare soldi da destinare, si dice allo sviluppo, si è pensato di farla in questo modo frettoloso. Il proverbio “ la fretta fa i gattini ciechi” non deve
aver dato ispirazione evidentemente. In questo mondo si apre una stagione di scontri. Certo che si sarebbe potuto fare molto e
bene, con il pieno consenso della totalità dei cittadini. cominciando dalla
patrimoniale, passando per la lotta all'evasione e finendo alla riduzione dei
costi della politica fino ai beni confiscati.
Ora però occorre dire che provvedimenti alternativi citati, farebbero
perdere voti alla compagine governativa e che pur in presenza di un
innalzamento della pressione fiscale a quelli che le tasse già le pagano ( è un
dato oggettivo) ancora gridano che non hanno messo le mani nelle tasche degli Italiani.
Ma invece lo ha fatto, in principale
modo con l’Iva e la riduzione dei trasferimenti ai comuni oltre al resto.
Quindi, secondo il progetto, le aziende in difficoltà potranno licenziare senza
problemi i lavoratori, cioè quella marea di persone che vediamo in tv tutte le sere,
a mezzo fax come spesso accade- Stop
lavoro per chiusura - come se questo centrasse col qualcosa con lo sviluppo.
Quindi se da una parte dello stivale Italia facciamo entrare acqua, per lo spostamento dell’età pensionabile, dall’altra,
c’è un grosso buco dal quale esce e
continuerà ad uscire impunemente un oceano di danaro degli evasori totali e/o
parziali che siano. Si conta che l'evaione complessivamente sia pari a dieci finanziarie all’anno. Ma la
politica di fronte a ciò intende essere cieca, sorda e muta .
Il senso dei provvedimenti potrebbe essere – togliamo diritti
a chi ha lavorato una vita e va in pensione a 65 anni ma lasciamo tranquilli
gli evasori. Magari si fa qualche condono, ma nulla di più - anzi no, manco più
quello. In soldoni: dopo aver fatto pagare la crisi allo stato sociale, ai ceti
bassi e medi, ai giovani, all’istruzione e alla ricerca, senza che la politica
ed i politici non abbiano finora contribuito in nessun modo dando magari l’esempio,
si intende ora dare un’ulteriore giro di vite ai soliti noti, perché come tutti
sanno, l’evasione è figlia di madre ignota, senza fissa dimora e nullatenente.
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