lunedì 12 luglio 2010

Lady Gaga e la vita smarrita.



Impazza in internet la protesta contro  Lady Gaga  che si è permessa di suonare il piano di J. Lennon su concessione del figlio Sean, fatto questo che ha scatenato la reazione di moltissimi fan dei Beatles. Per chi non lo sapesse Lady Gaga è una cantante contemporanea famosa anzi famosissima e credo sia la miglior del genere attualmente in circolazione in virtù di un mix di  canzoni, costumi, balletti e scenografie. Trasgressiva ma con arte e una fantasia nei costumi che non ha pari fanno di lei la numero uno caratteristiche queste che la vedono  vincente nel canto, ballo e  ambientazioni di clip veramente straordinarie.
 Sebbene non incontra il mio personale gusto, tutto ciò è un fatto e tra i giovani e  giovanissimi impazzano la sue performance. Lady Gaga  è inoltre una musicista autentica che suona il piano dall’età di quattro anni, ma aver messo le mani sul pianoforte di J. Lennon, per gli internauti non era cosa da fare provocando una rivoluzione dei fan dei Beatles che è stata riportata da molti quotidiani. Secondo i fan infatti la cantante non era degna di suonare lo strumento-reliquia, regalo di John alla moglie Yoko Ono. Il popolo internauta( quello perfetto) forse è un popolo a sé, forse non vive il nostro tempo, non scende nelle piazze, non si indigna per temi come la violenza sempre più crescente sulle donne, sugli scandali, sulla disoccupazione, l’ambiente, ma su questioni così marginali rispetto alla vita si scatenano, provocando dei veri terremoti mediatici. L’internauta puro fa vita a se. Di amici virtuali può averne a migliaia ma non li guarda negli occhi a tu per tu, non vede l’amico sudare, disperarsi e non sa che le sue lacrime sono bagnate. L’amore può avere uno status proprio, mentre quello  reale necessita di una dose supplementare di coraggio che forse non possiede più e che stenta a ritrovare. Dietro lo schermo si può essere chiunque si crede di essere, si è protetti da un monitor, il litigio non sale alla gola, i pugni non fanno male. Le storie d’amore e d’amicizia salgono scale che possono finire nel vuoto; rassicurati dall’anonimato si inerpicano verso spazi inaccessibili e proibiti a molti. Posso esserti amico, diventare tuo amante, arrivare a fare l’amore virtuale dove i corpi non si toccano, gli odori non sono presenti e non ci si guarda nella penombra dopo essersi amati. L’accesso a questa grande risorsa inizia in tenera età e un abuso del mezzo può portare addirittura alla dipendenza. Un poco di tutto non fa male neppure il veleno dice un adagio. Lasciare che  i propri figli si arrangino senza dare un occhiata furtiva a ciò che vivono significa non occuparsene, non prendersi cura di loro e  venire meno alla funzione di genitore che vuole comprendere pur lasciando spazi nelle prove tecniche di crescita dei figli.  Il fenomeno però non riguarda solo i bambini ma tutte le fasce di età. Quante volte si sente dire negli uffici “questa notte sono stato su fino alle due a chattare”, per comunicare. Ma per comunicare cosa? Un universo di persone che non si conosce si scambino dati molto spesso futili;  un ticchettio di tasti a ruota libera. Se non si possiede altro, se l’interesse dominante è navigare  in questo labirinto, in cui solo un individuo ha accesso, ci si può perdere. La mente può perdere l’orientamento e smarrirsi . Gli amici, quelli di cui sente pulsare il cuore si diradano, ed essi,  gli internauti,  diventando autentici Re, Capitani  di micro regni autoproclamati in cui si respira ossigeno in bombole invece che aria libera.  Il micro regno è simile ad una navicella che naviga  nello spazio in un viaggio replicato all’infinito, in una sorta di  “odissea nello spazio” dove il proprio Avatar assume l’identità del Comandante Bowman ( l’ Avatar, è colui che ci rappresenta agli occhi degli altri) che assieme ad Hal 9000, l’ultimo modello di computer di bordo, tracciano traiettorie verso luoghi e persone sconosciute. In tale visione la realtà ed i suoi accadimenti potrebbero non più essere interessanti e potrebbero richiedere sforzi di vivibilità reale eccessivi e fastidiosi da accettare, fino ad incontrare dei conflitti di priorità: allora non rimane che  rifugiarsi all’interno del proprio cosmo parallelo. E’ quindi possibile assumere identità multiple tramite Avatar o Nickname multipli  e  lasciare correre le fantasie sia positive che negative per poi ritirarsi dal gioco improvvisamente, con un semplice click quando la situazione diventa insostenibile. L’altro aspetto è la dipendenza, la necessità di continuare a vivere parallelamente facendo del PC un uso regressivo, un rifugio della psiche, ma l’aspetto più evidente e preoccupante dell’internauta e quello della perdita di interesse verso gli altri, quelli reali, in una sorta di de socializzazione,  isolandosi nella propria rassicurante navicella spaziale  in viaggio nella rete. Accanto a ciò vi sono molteplici aspetti positivi concernenti la possibilità di osare in conversazioni multiple, di mettersi un poco in gioco con le proprie idee o dire cose che non si direbbero altrove, come forma liberatoria dell’individuo.  Accanto a questo mondi vi è l’altro, forse il più importante ,  l’informazione, la conoscenza, la cultura, l’arte; un immenso pozzo da cui attingere sapienza, immagini, distrazione, musica, video e chi più ne ha più ne metta. E’ l’equilibrio degli elementi a portarci vantaggi . Anche in questo caso non è lo strumento di per sé negativo ; un’ascia è una cosa buona e l’utilizzo che se ne fa a decidere il contrario.  Anche il  Web è una cosa buona e come in tutte le cose buone  è il troppo che stroppia, lo diceva anche Mary Poppins: come non credergli!  

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