Modificata sostanzialmente la legge bavaglio sulla libertà di stampa e intercettazioni non si è ritenuto ammissibile estendere le norme che regolano la pubblicazione dei testi delle intercettazioni sui giornali all’informazione via interenet. Infatti nel testo di legge è rimasta la norma sull’obbligo di rettifica per i blog e per tutti i gestori di siti informatici . Il comma 29 dell’art. 1 prevede che la disciplina in materia di obbligo di rettifica prevista nella vecchia legge sulla stampa del 1948 si applichi d’ora in poi anche ai blog. Con l’entrata in vigore della legge, quindi, i blogger e non solo, dovranno provvedere a dar corso a ogni richiesta di rettifica ricevuta entro 48 ore: in caso contrario, rischiano di ricevere una sanzione fino a 12.500 euro. Nel vero(consultando i giornali informati del fatto) qualcuno ha tentato di rendere inefficaci gli effetti della legge sui blog ma il presidente della commissione giustizia Giulia Bongiorno ha definito gli emendamenti “inammissibili”, respingendoli.
Quello che è valso per i giornali in carta stampata non è stato ritenuto valido per i blog e siti informatici, i quali una volta pubblicata una notizia avranno tempo 48 ore per rettificarla il che può avvenire solo nel caso che il blogger sia collegato tutti i giorni, cosa che non essendo una testata giornalistica con tanto di redazione normalmente non avviene. Operativamente significa che il blogger potrebbe non sapere che c’è una richiesta di rettifica in corso incorrendo nella violazione di legge. Alcuni blogger hanno scritto una lettera al presidente della camera Gianfranco Fini, alla presidente della commissione giustizia Giulia Bongiorno e a tutti i deputati che puo essere sottoscritta da Qui La legge ammazza stampa può ora essere definita ammaza blog, perchè pagheranno di persona la mancata rettifica. Questo non è un particolare da poco perchè disincentiva l’apertura di blog che in alcune realtà locali è fonte di informazione e diffusione di notizie. Speriamo che il clamore e il sostegno che i blog hanno dato a favore della libertà di stampa sia in qualche modo ricambiato, nel senso che se è valido per i giornali deve necessariamente essere valido per i blog e per i siti informatici poichè dal punto di vista del diritto di informazione sono sullo stesso piano. Questa dimenticanza voluta o non voluta risulta nei fatti essere un deterrente e una limitazione della libertà di espressione.
Fonte-la Stampa
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