Chi rimane incollato alla televisore e riceve le notizie della politica, di certo non rimarrà deluso dall’attesa. Nuove notizie vengono lanciate quotidianamente e quelle di questi ultimi tempi sono sempre clamorose, di quelle col botto. Accade poi che se le sparate lanciate al mattino sono troppo grosse a mezzogiorno vengono puntualmente riviste per poi essere smentite alla sera. In questi giorni si è parlato di libri come …..«tentativi subdoli di indottrinamento per plagiare le giovani generazioni
a fini elettorali».per cui si è pensato di istituire «una Commissione parlamentare di inchiesta sull'imparzialità dei libri scolastici», che una volta individuati dia modo agli autori di correggere i propri errori interpretativi della storia cioè di "correggere fraternamente il deviazionismo": in sostanza viene attuato una sorta di “ Ministero della Verità”.Per rincarare la dose e a sostegno di queste parzialità, di cui per decenni nessuno pare essersene accorto,(né le case editrice dello stesso Premier, né i genitori, né i presidi, né gli storici, tantomeno il Presidente della Repubblica) vengono esternate alcune dichiarazioni che paiono più da campagna pre elettorale che un vero problema oggettivo -va ricordato che la scuola pubblica ha visto il licenziamento di massa di molti insegnanti precari che fungevano da copresenza e di diversi insegnanti di sostegno, ottenendo quindi un minor costo del settore.
Con un messaggio scritto B., è tornato ad attaccare la scuola pubblica, rivendicando i meriti del suo esecutivo: i genitori, aveva scritto il Cavaliere, possono scegliere liberamente «quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che, nella scuola pubblica, inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia». "Il presidente del Consiglio rilancia così la questione dell’orientamento ideologico nelle scuole pubbliche e lo fa rivendicando il bonus scuola, tra i provvedimenti di punta del suo governo. Secondo Berlusconi il bonus è uno strumento fondamentale permettere alle famiglie di smarcare i loro figli dall'indottrinamento di certi docenti.
A volte ci sembra di aver già sentito certe frasi, certe proposte, come un déjà vu, e dopo averci pensato la mente ci riconduce ad un scrittore, precursore dei tempi, Giorge Orwell che ha scritto due libri importanti ed emblematici di determinate situazioni: La fattoria degli animali e 1984 due capolavori che non devono mancare nella nostra formazione culturale perché tutti e due sono sempre attuali e applicabili a qualsiasi ideologia tendente al disconoscimento della libertà e dello stato di diritto. Oggi più che mai i media hanno un ruolo importante nell’orientare l‘opinione delle persone; nel raccontare o sminuire, tacere, accentare e a volte anche diffamare o screditare fino a piegare la realtà quindi è ovvio che chi possiede questi mezzi può meglio controllare l’informazione e orientarla, orientando di conseguenza l'opinione pubblica e mai e poi mai permetterà che le si rivolti contro, pena……
Ecco allora ecco far luce il Bispensiero citato in 1984, utilizzato dal Partito del Grande Fratello dove si dice il contrario di ciò che la logica la memoria e l’intelligenza ci dice. Uno slogan del partito recitava "Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato", e sintetizzava perfettamente il tremendo gioco di costrizione mnemonica e di ipocrisia che veniva richiesto: questa tecnica veniva chiamata "controllo della realtà", in neolingua appunto Bispensiero.
"Raccontare deliberatamente menzogne ed allo stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile."
"Raccontare deliberatamente menzogne ed allo stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile."
Diminuendo le ore di insegnamento, il numero di insegnanti( si calcola che i tagli degli organici delle scuole attuati dal 2009 ad oggi, siano almeno 67mila cattedre.), riducendo i finanziamenti alla scuola pubblica a favore di quelle private otterremo una scuola di massa migliore. Riducendo i tempi di prescrizione dei processi, senza fornire i mezzi adeguati per celebrarli in un tempo ragionevole, e sottraendo il Capo del Governo ad essi faremo finalmente trionfare la giustizia. - Tipica tesi del Ministero della verità - Nel mondo di1984 per indottrinare la gente venivano affissi tre slogan:
La guerra è pace
La libertà è schiavitù
L'ignoranza è forza
1984 di Geroge Orwell- Il personaggio della vicenda si chiama Winston Smith, «l'ultimo uomo in Europa» , come Orwell in un primo momento voleva intitolare il libro. Smith lavora al Ministero della Verità, dove è incaricato di «riscrivere», secondo le esigenze del momento, le notizie che riguardano il passato, bruciare i documenti originali e sostituirli con quelli «rielaborati».
Smith sapeva, ma forse era l'unico rimasto ad avere una memoria storica e voglia di conoscere. «Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro» , continuava a ripetersi. «Non era vero, come sostenevano le cronache, che il Partito aveva inventato gli aeroplani. Lui gli aeroplani se li ricordava fin dalla più remota infanzia, ma non si poteva dimostrare nulla. Non esistevano più le prove».
E se tutti quanti accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. “Chi controlla il passato” diceva lo slogan del Partito “controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”».
Il Ministero della Verità si occupava anche di redigere la «neolingua», che consisteva in una progressiva semplificazione del linguaggio: un numero sempre più ridotto di vocaboli e una costruzione sempre più essenziale della fraseologia. Un lavoro incessante di forbici: vocabolari con sempre meno pagine. Più la neolingua si faceva scarna, più facilmente le comunicazioni – sia pubbliche che private – erano controllabili. E non solo: «Lo scopo principale a cui tende la neolingua è quello di restringere al massimo la sfera d'azione del pensiero. Alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno più parole con cui poterlo esprimere».
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