venerdì 10 giugno 2011

Pur avendo il naso storto, vado a votare


E’ inverosimile quello che è accaduto in Italia e che ancora oggi prosegue. Da una parte una coalizione di governo che non intende ragioni, ha eletto un monarca e ora con furberie ora a colpi di maggioranza vuole imporlo a tutti con annessi e connessi . Non vi è stato luogo, Parlamento, televisioni, giornali, assemblee che non abbiano dichiarato, urlato a gran voce che l’unica via possibile è avere un premier siffatto.
Non è vero dicono e dice, che possiede lo strapotere mediatico di televisioni e giornali che all’unisono proclamano le lodi del sultano. Non è vero che molte leggi sono state fatte a misura, uso e consumo di B. Non è vero che  non si è interessato del paese, non è vero che l’economia è ferma, che la disoccupazione giovanile è al quaranta percento. E ancora … che ha cercato in tutti i modi di avere il controllo della magistratura, di delegittimarla, di fregarci parte della democrazia sottraendoci i referendum, che ha mentito alla nazione. Non è vero che si comporta di fatto come un monarca, che vuole avere l’ impunità, non è.. vero.. nulla.

Non ci interessa sapere che molti che affermano queste cose  sono a stipendio del Capo del Governo. Che ce frega? E mentre le pagine di tutte i giornali Italiani ed esteri ci dicono che facciamo ridere il mondo oltre che restare fermi nella crescita, ( chiaro è che se uno sta fermo mentre gli altri vanno avanti egli in sostanza retrocede) che il nostro “Premier ha fregato un ‘intero Paese” che tutt’intorno si vedono paesi che crollano, Grecia, altri che arrancano, Spagna e Portogallo, che vi sono guerre e tumulti in ogni dove di cui sappiamo poco o nulla, noi ancora stiamo a disquisire su Ruby Rubacuori, bunga bunga, le barzellette, le accuse a Pisapia, la Moratti, Scilipoti, …..questo è quello che resta del giorno? Questa l’Italia e gli Italiani della resistenza del Post Fascismo, se andare o non andare a votare è un diritto … è questa? Quanta indecisione per dei punti che dovrebbero essere certezza assoluta quali il conflitto di interessi, la legalità, l’uguaglianza, i monopoli, la Democrazia e i diritti individuali all'interno di paese coeso, la scelta del bene comune e contro chiunque lo metta in discussione. 

Non ci avvediamo quanto sia difficile ottenere e mantenere la democrazia. Il nostro sguardo non supera le Alpi. I fuochi della Siria, dello Yemen  non ci preoccupano, (neppure una parola è stata spesa in una politica estera inesistente) e neppure  la situazione in Tunisia, in Egitto o l’annegamento economico di interi paesi smuove interesse, dibattiti. Noi non riconosciamo chi, pagato lautamente da tutti noi, vomita sulla repubblica, sprezzandola, e neppure chi mira ad accentrare i poteri dello stato trasformando di fatto la Repubblica in una specie di Monarchia. Che ce frega? O meglio, ad una parte degli Italiani non frega granché ma per altri questo menefreghismo è frunzionale ai propri disegni. 

Che ce frega pure del prestigioso parere del giornale Economist quando titola "L'uomo che ha fregato (fottuto) un intero Paese" l'ultimo speciale, nel quale scrive-,  il «peggiore dei suoi difetti: la sua totale indifferenza per le condizioni economiche del suo paese» a cui non è riuscito a porre rimedio «in quasi nove anni come primo ministro». In sostanza riconoscendolo «unfit», cioè «inadatto» e riassumendo , "è stato un disastro alla guida del Paese".

 Diceva bene Leonardo Sciascia che noi  passiamo molto tempo a guardarci allo specchio a descrivere i nostri mali, i nostri difetti, ma occorre avere chiaro di cosa siamo malati prima di assumere medicine per curarci e la diagnosi deve essere la più chiara e certa possibile, dopodiché possiamo mutare le cose, già con il voto ed il 12 è il 13 Giugno, in queste date possiamo cominciare a farlo. 

Nessun commento:

Posta un commento