Domanda : quando ad una persona dotata di normale senso critico dovrebbe sorgere il dubbio di
essere governata da faccendieri, lobby,
gruppi di interessi? Quando si verifica le sostituzione del mandato popolare alla rappresentanza, con una congregazione di persone che hanno diviso il parlamento una sorta
di piccoli regni dove si intersecano interessi privati e affari pubblici?
Accade oggi, che nel momento in cui la magistratura e la guardia di
finanza, compiono l'esercizio delle loro funzioni, cioè il loro dovere, vengono apertamente criticati da rappresentanti del governo attribuendo alle loro azioni fini persecutori e non di risolutezza. A volte, vengono addirittura assimilati a terroristi e qualcuno arriva a chiederne l'allontanamento dallo loro funzione, se non una vera e propria condanna. Escludendo il neo governo Monti, abbiamo appena trascorso un ventennio che si è
caratterizzato particolarmente per lo sviluppo degli affari propri dei governanti, per lo spropositato
numero di leggi ad personam e per la tolleranza alla corruzione : ora è difficile
credere che dopo tanta fatica impiegata a tali scopi, tutto si taccia
e la politica rientri serenamente nel suo alveo naturale. In un simile contesto, “l’accordo”
tra parlamentari che cambiano idea repentinamente rientra nella normalità, così
pure i numerosi casi di corruzione vengono spiegati come la più naturale delle
attività umane.
Come è possibile sennò giustificare la presenza di condannati o di accusati di reati gravissimi tra gli scanni
del Parlamento? Come è possibile vedere gruppi di parlamentari difendere gli evasori, i condannati, o esultare per una minore condanna ad un loro pari accusato di mafia? (condanna a Dell’Utri, P3, P4, voto contrario all’arresto
di parlamentari, leggi ad personam, attacchi alla magistratura per indagini a parlamentari ed ex premier B., attacco alla Guardia di Finanza per i recenti controlli a Cortina).
Così, come un compromesso sistema immunitario di un
organismo agevola le infezioni, l’aumento della zona grigia nel parlamento, impedisce
allo stesso di auto tutelarsi e tutelare il Paese. Chi lo dice? Lo dice la posizione
dell’Italia nella graduatoria della corruzione mondiale, gli atti che non hanno interesse pubblico, le leggi che favoriscono gruppi o anche non promulgare leggi atte a regolamentare settori caotici: è la lontananza dai cittadini e dai loro
bisogni che lo dice. Questo paese è divorato dalla corruzione, dal malaffare e dalla malafede e questo modus vivendi non ci appartiene. In questa mala interpretazione del governare avviene la corruzione delle coscienze, il Paese viene divorato e con esso noi tutti . Ad ogni libero pensiero, ad ogni coscienza critica, ad ogni osservatore, cittadino, ad ogni buon padre di famiglia, non deve sfuggire questo particolare che tanto, tanto ci nuoce e ci fa vivere da sudditi privi di azione e di pensiero.
I nostro Paese occupa così una poco invidiabile 69esima posizione nella classifica delle nazioni più trasparenti, mentre la Grecia è in ottantesima. La graduatoria a cura di Transparency prende in considerazione 182 Paesi.
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