Quando un paese democratico e parlamentare, al di là delle mere ragioni di stato di sicurezza nazionale, al di là di ragioni contingenti di pericolosità immediata, trova
delle eccezioni anche per uno solo dei
suoi cittadini, governanti, presidenti o capitani che siano, esso non può più definirsi retto secondo una “Democrazia Pura” ma secondo una“ Democrazia con eccezione”.
E di eccezioni negli ultimi
decenni se ne sono viste molte. Dalla copertura dei servizi segreti implicati
nella varie stragi alle leggi ad personam, dalla trattativa tra stato e mafia all'utilizzo (vietato) di intercettazioni indirette di Parlamentari, o di Presidenti del Consiglio o di Presidenti
della Repubblica che siano, si sono verificate delle eccezioni.
Quando si introduce un’eccezione e come tale non viene osteggiata, ma al contrario, viene caldeggiata e sostenuta,
quando viene promossa come esercizio discrezionale
di alcuni a vantaggio di uno o di pochi, quando si pone in essere una deroga ai principi costituzionali, di fatto, si aggiunge alla Costituzione, (o a specifiche leggi), una
piccola postilla discriminante a tergo. Si compie cioè di fatto uno strappo alle regole, infrangendo così il patto di
uguaglianza tra cittadini in essa inscritto. L'eccezione crea piani diversi, pone in
condizione di servitù tutti gli altri cittadini. Quante sono, a chi e a quanti si possono estendere tali eccezioni? A chi è funzionale
al potere? A chi lo incensa, a chi fa affari con esso? Alla propria famiglia,
ai propri amici, utilizzandole come merce di scambio, come favore, come benevole comprensione? Si
compie e si moltiplica così l’eccezione: l’eccezione alle indagini, l’eccezione
al giudizio, alla reclusione, all’uguaglianza, al monopolio, alla legge.
Questo è costume di tiranni, i
panni di cui s’avvolge la tirannia, l’oligarchia, ma non la Democrazia
Parlamentare. Se si vuole poi edulcorare la definizione di tirannia può essere
fatta un’eccezione e chiamarla “Democrazia Parlamentare Eccezionale”, (cioè con eccezione) ma sempre tirannia rimane.
Una lanterna a simbolo della chiarezza, è e può essere per molto tempo ancora,
“La Carta Costituzionale” soprattutto laddove
enuncia dettami di uguaglianza e legalità verso la totalità dei suoi cittadini,
compreso chi, in qualsiasi termine e modo, ha contributo a scriverla o è tenuto
ad osservarla e a farla osservare. (D.O)
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